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22 Nov, 2017

Medicina Solidale, quanto ancora durerà il silenzio del Campidoglio?

Ci domandiamo quanto ancora durerà il silenzio del Campidoglio nei confronti di Medicina Solidale, nonostante i ripetuti appelli lanciati oggi, come nei giorni corsi, sul rischio di mancate cure per oltre 15mila poveri della Capitale.

Visto l’inspiegabile silenzio dell’assessorato alle politiche sociali di Roma Capitale che allora sia la Sindaca a battere un colpo per sanare quei passaggi burocratici che rischiano di compromettere lo svolgimento delle attività.

Davvero non se ne può più: non ne possono più i medici, che operano nonostante le difficoltà ma ancor più le mamme, i bambini e i cittadini più indigenti, che senza una presa in carico del problema da parte del Campidoglio non potranno più accedere alle cure gratuitamente.

Non sappiamo se si tratti di clamorosa sciatteria o di una scelta politica precisa, ma il silenzio e l’inerzia di Roma Capitale nei confronti di Medicina Solidale pensiamo si debbano interrompere al più presto.

15 Nov, 2017

Medicina Solidale, grave inerzia del Comune di Roma

Desta preoccupazione l’allarme lanciato da Medicina Solidale che punta nuovamente i riflettori sul rischio di mancate cure per 15 mila poveri della Capitale. Una denuncia che sembra cadere nel vuoto, visto che l’amministrazione Capitolina, a cui Medicina Solidale si è rivolta più volte per sanare i passaggi burocratici che rischiano di compromettere lo svolgimento delle attività all’interno della loro sede principale a Tor Bella Monaca, di proprietà appunto comunale, non si è degnata nemmeno di rispondere. Non sappiamo se si tratti di clamorosa sciatteria o di una scelta politica precisa, ma il silenzio e l’inerzia di Roma Capitale nei confronti della vicenda di Medicina Solidale pensiamo si debbano interrompere al più presto. Senza questo passaggio, le mamme, i bambini e i cittadini più indigenti non potranno più accedere alle cure gratuitamente. Roma Capitale non può girarsi dall’altra parte, una volta di più dopo l’ultimo allarmante rapporto pubblicato qualche giorno fa dalla Caritas sull’aumento della povertà nella nostra città

13 Ott, 2017

Ad alta voce. Domani sarò in piazza con i Numeri Pari contro povertà e disuguaglianza

Domani sarà una grande giornata, da affrontare non solo ad Alta Voce, come recita lo slogan della manifestazione, ma anche a testa alta, contro le povertà e le disuguaglianze, perché la crisi ha aumentato di gran lunga il numero di chi è in difficoltà ma anche vertiginosamente la ricchezza in mano a pochi: una ingiustizia da gridare e a cui ribellarsi.

Ecco perché il tema non è la crescita economica all’infinito o il miracolo del libero mercato, bensì redistribuzione, welfare e giustizia sociale. E’ evidente che in questo quadro, una responsabilità importantissima attiene alle Istituzioni, ma anche alle forze politiche che animano il dibattito nelle aule parlamentari od elettive in genere.

Quando infatti le risposte ai bisogni dei cittadini tardano ad arrivare, o sono insufficienti, dove le persone percepiscono l’abbandono da parte dello stato, si aprono scenari molto più pericolosi come quello dell’infiltrazione mafiosa che si sostituisce alla cosa pubblica, accrescendo il suo potere, la sua forza e anche la sua radicalità.

C’è bisogno di uno scatto di orgoglio. La Rete dei numeri pari, che racchiude tante realtà cittadine, domani dirà la propria con forza e dignità. Io, come rappresentante istituzionale, parteciperò per dire che non farò mancare il mio impegno e il mio contributo ai diritti, contro la povertà e contro le mafie. Un tema che è in cima alla lista della mia agenda.

16 Lug, 2015

Quei nuovi poveri con lo stipendio

Nel 2014, dopo tre anni di aumenti costanti, la diffusione della povertà si è fermata. Le buone notizie finiscono qui e mi sembra difficile considerarle, come è stato detto, “non negative”. Non c’è stato, infatti, nessun miglioramento nella percentuale di famiglie e individui che vivono in povertà relativa e nemmeno di quelli che vivono nella più grave povertà assoluta.
Chiara Saraceno, la Repubblica

21 Set, 2013

Poveri figli

Un pasto caldo, un posto tra i banchi di scuola, cure mediche, dei giochi, il senso di sicurezza. Il minimo indispensabile per un bambino. Eppure l’Italia, considerata ancora un Paese ricco, non sa più dare benessere ai suoi cittadini, ancor meno ai suoi bambini: 1 milione e 800mila minori vivono sotto la soglia di povertà e più di 700mila in condizioni di miseria assoluta.
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