Subito in Consiglio Regionale la mozione per la chiusura dei CIE
La notizia della nuova protesta partita nel Cie di Ponte Galeria, dove 13 persone provenienti da Lampedusa si sono cucite le labbra, mi addolora ma non mi sorprende. Gia' sul finire dell'anno scorso avevamo avvertito di come la protesta sarebbe
Mai più CIE. Assemblea Pubblica
Mercoledì 5 febbraio, ore 17.00 Nuovo Cinema Palazzo Piazza dei Sannitit - Roma Mai più CIE In vista dell’appuntamento di sabato 15 febbario – che chiederà a gran voce la chiusura del CIE di Ponte Galeria e di tutti gli altri Centri, dove migliaia
Lettera di Natale dal Cie di Ponte Galeria
Quando arrivo a Ponte Galeria alle 5 del pomeriggio del giorno di Natale la conta della protesta è così aggiornata: nel reparto maschile ci sono ancora 4 ragazzi con le bocche cucite, in 16 hanno passato l'ultima notte fuori coi
“Trattati come animali, era meglio il carcere”
"Come gli animali: in gabbia". Ahmed lo ripete due, tre volte per spiegare cosa significa vivere dentro un Cie. Lui a Ponte Galeria c'è arrivato tre mesi fa, spedito qui dal carcere di Lanciano dove ha scontato 4 anni per
Mozione Cie Ponte Galeria
Misure per il rispetto dei diritti e la tutela della dignità umana all'interno del Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria Premesso che - che i Centri di identificazione ed espulsione (CIE), istituiti dalla legge 6 marzo 1998, n. 40, e
Cie di Ponte Galeria: situazione disumana, intervenga subito il Governo
Questa mattina sono stata in visita al Cie di Ponte Galeria, dove ieri nove ragazzi si sono cuciti la bocca per protestare contro lo stato detentivo in cui si trovano senza aver commesso alcun reato. Ho parlato con alcuni di
Cie, dove la “clemenza necessaria” non arriva
Cucirsi la bocca a volte può fare meno male che sentire il proprio grido afono, silenziato dal muro invalicabile e intangibile che avvolge i Cie. Nemmeno in carcere quello - "regolamentare" - è facile assistere a una protesta come quella
“Liberi o meglio morire”. I senza speranza del Cara
Qualcuno prende il microfono e spiega: "Se parliamo, se ci lamentiamo, se la prendono con noi: non ci picchiano, questo no. Però se qualcuno di noi ha il colloquio per il permesso la settimana successiva, questo viene rimandato di mesi".
Poveri Cie, due giorni senza capire e farsi capire
Un assenza, quella del mediatore, che ha reso impossibile alla signora comprendere le informazioni di base: orari e regole; quali erano i propri diritti; a quali servizi poteva avere accesso; persino dove era capitata e come poter uscirne. E invece
“Io, espulso dall’Itala dopo 30 anni, ma ormai non so più l’arabo”
"Senato', m'hanno detto che mi riportano nel mio paese. Benissimo, allora fateme uscire da qui. Perché io sto già nel mio paese". Fuori diluvia, eppure è estate. Ma il cortocircuito di Cherif, l'italiano clandestino, è un ossimoro ancora più efficace.