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16 Apr, 2017

Attraversare la violenza maschile

Venerdì 19 maggio 2017
ore 10-13,30, spazio culturale-polifunzionale MOBY DICK, via Edgardo Ferrati, 3 (Metro Garbatella)
ore 14,30-17, Spazio Coworking Millepiani, Via Nicolo Odero, 13 (Metro Garbatella)

Attraversare la violenza maschile
Esperienze, approcci e politiche nel lavoro con uomini che agiscono violenza

 

 

Hanno segnalato la loro partecipazione operatrici dei centri antiviolenza e operatori/trici dei centri per autori di violenza, ricercatrici/tori, persone impegnate nelle associazioni e nei movimenti di contrasto della violenza.

La giornata prevede un’introduzione a cura di Stefano Ciccone, di Maschile Plurale per una riflessione sulle implicazioni politiche, culturali e sugli aspetti controversi del lavoro con uomini che agiscono violenza.

Seguiranno le brevi presentazioni di due ricerche: una a cura di Alessandra Bozzoli e Maria Merelli della cooperativa “le nove” con i nuovi dati della ricerca “il lato oscuro degli uomini” sulle diverse esperienze di centri impegnati nel nostro paese, un’altra coordinata da Marco Deriu sulle percezioni del proprio cambiamento da parte di uomini autori di violenza che hanno concluso il percorso di trattamento presso il Centro LDV (Liberiamoci dalla Violenza) promosso dall’Azienda USL di Modena.

Seguiranno contributi alla discussione a partire da ciò che emerge nelle esperienze sviluppate in questi anni tra cui Alessandra Pauncz della rete di centri RELIVE, Domenico Matarozzo, Maschile plurale – Cerchio degli uomini Torino, Gabriele Lessi – Maschile Plurale – LUI Livorno Uomini Insieme, Anna Costanza Baldry- criminologa, Andrea Bernetti – CAM Roma e molti altri.

Ci confronteremo con l’esperienza dei Centri Antiviolenza e delle associazioni del femminismo il cui punto di vista, tra le altre, sarà proposto da Oria Gargano -Be Free, Vittoria Tola – UDI Nazionale, Lella Palladino- DIRe.

Alessio Miceli e Alberto Leiss, di Maschile Plurale, porteranno una riflessione sul nesso tra questi interventi e l’impegno più generale di contrasto alla violenza e di cambiamento maschile.

Interverranno inoltre rappresentanti delle istituzioni e in particolare la Consigliera della Regione Lazio Marta Bonafoni, e Giovanna Boda Capo Dipartimento presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il dibattito sarà ovviamente aperto a tutte e tutti i partecipanti e sarà reso disponibile in diretta facebook

 

15 Apr, 2017

Le scritte razziste sui negozi gestiti da stranieri sono un segnale preoccupante

Preoccupanti le scritte fasciste apparse su alcuni negozi di Roma che incitano a boicottare gli esercizi commerciali gestiti da stranieri.
Siamo nella periferia Est della Capitale, a Tor Bella Monaca e a Torre Angela, e quel marchio razzista, a firma dell’ultradestra, è stato impresso sulle saracinesche di numerosi esercizi commerciali gestiti da cittadini provenienti dalla Cina, dalla Romania, dal Bangladesh o dall’Africa. Gente che abita e lavora in quel municipio da anni, lo stesso municipio dove, nelle ultime elezioni amministrative, la sindaca Raggi ha raggiunto l’80% dei consensi.
Un segnale che desta allarme e preoccupazione e che fa il paio con quel Governo senz’anima e senza accoglienza della sindaca Raggi e dei Cinque Stelle, che sta spalancando le porte ai peggiori impulsi di quest’epoca. Affermare di essere né di destra né di sinistra non può che produrre questi risultati

14 Apr, 2017

Naufragio con cento morti a largo della Libia

Rachele Gonnelli, IL Manifesto

Sono annegati in 97 a sole sei miglia dalla costa ovest di Tripoli, tutti migranti arrivati in Libia dall’Africa subsahariana. Erano a bordo di un grosso gommone bianco stracarico ed evidentemente danneggiato già in partenza: il portavoce della guardia costiera di Tripoli, Ayoub Qassem, ha detto all’agenzia Reuters che la base dell’imbarcazione non ha retto, si è sfasciata, portando a fondo la maggior parte delle persone a bordo, tra cui quindici tra donne e bambini.

La guardia costiera libica è riuscita a recuperare solo ventitrè naufraghi, quelli in grado di nuotare. I migranti salvati sono stati portati nella caserma della guardia costiera a Qarqaresh, alla periferia della capitale, dove – sempre secondo le dichiarazioni di Ayoub Qassem – sono stati rifocillati e curati. E nelle prossime ore probabilmente verranno trasferiti nei nuovi centri di detenzione per migranti aperti a Tajura, nei sobborghi a nord-ovest della città, che per altro sarebbero già stracolmi.

MARE DI MORTI Questi 97 morti, ufficialmente «dispersi in mare», vanno ad aggiungersi ai 664 morti o dispersi stimati dall’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim) fino al 9 aprile scorso, quasi tutti – oltre il 90 per cento – in naufragi simili sempre lungo la rotta Libia-Italia. Oltre agli africani, per lo più in fuga dalla grave siccità che ha colpito il Sahel, si sono recentemente aggiunti verso quest’unica porta d’ingresso pericolosa e illegale verso l’Europa anche migranti che hanno fatto un percorso molto più lungo. Il portavoce dell’Oim a Roma, Flavio Di Giacomo, fa infatti notare che tra gli oltre 2.100 migranti soccorsi in mare e portati in Italia di recente, c’erano anche circa 500 bengalesi e 50 siriani.

La rotta del Mediterraneo centrale è però sempre più rischiosa. L’Unhcr, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, calcola che si è passati da 1, 8 morti a 3,4 ogni 100 arrivi. Ma il rischio di morire, o di essere torturato e abusato, è molto frequente anche a terra, in Libia.

MERCATO DI SCHIAVI Un recente rapporto dell’Oim – che ha avuto molto risalto sulla stampa britannica in questi giorni corredato da interviste a migranti sbarcati in Italia – parla del mercato degli schiavi in Niger e a Sahba, nel sud ovest della Libia, dove i prezzi per un uomo o una donna oscillano tra i 200 e i 250 dollari. Come già riportato dalle testimoonianze raccolte dalla ong romana anti-tratta BeFree, i migranti subsahariani sono venduti e comprati dai trafficanti libici, e le donne violentate e costrette a prostituirsi, con il supporto di migranti ghanesi o nigeriani assoltati come «kapò» nei compound di detenzione. L’ufficio libico dell’Oim calcola che in Libia i migranti in attesa di imbarcarsi per l’Europa, quasi sempre dal porto di Sabrata, sulla costa di nord-ovest, siano tra gli 800 mila e il milione.

ONG CONTRO FRONTEX Le accuse formulate due giorni fa dal direttore esecutivo dell’agenzia europea Frontex, Fabrice Leggeri, contro le ong che salvano – ha ammesso – «i due terzi dei migranti in mare con le loro navi di soccorso mentre mai come oggi quel tratto di Mediterraneo è pieno di navi pubbliche», cioè militari e le 11 di Frontex. Leggeri ha accusato però le ong umanitarie di collaborare con i trafficanti: «sappiamo di casi in cui gli scafisti hanno dato ai migranti che si imbarcavano i telefoni delle ong». La denuncia di Frontex viene definita «una fake-news» dall’imprenditore Michael Buschheuer a capo e della ong tedesca Sea Eye che nel 2016 da sola ha salvato oltre 5.500 vite umane. Mentre Riccardo Gatti, della ong spagnola Proactiva Open Arms a bordo della nave Golfo Azzurro, ha detto che nell’ultimo mese hanno subito intimidazioni e pressioni «da parte di forze di polizia e ufficiali di Frontex», saliti a bordo per frugare nei conti e negli stili di vita degli operatori.

PAESE «SICURO» L’Italia e la Ue firmano Memorandum e promettono centinaia di milioni a Tripoli e ai capitribù del Fezzan per tenersi i migranti, ma la situazione non è affatto pacificata. Si è anzi innescata una nuova escalation della guerra civile per il controllo del Fezzan e della via tra Sebha e Jufra tra la «Brigata 12», fedele al generale Haftar, e le milizie misuratine chiamate «Terza forza». Tanto che gli ambasciatori di Russia, Usa, Cina, Gb e Francia – riporta l’agenzia Nova – si dicono preoccupati.

13 Apr, 2017

Bene risoluzione a sostegno dei lavoratori Alitalia

“La Regione Lazio fa la sua doverosa parte su Alitalia, approvando in VIII Commissione una risoluzione a sostegno dei lavoratori Alitalia: un documento che fa seguito alla proposta presentata la scorsa settimana dal Comune di Fiumicino per il rilancio della compagnia aerea. In questi casi è indispensabile fare fronte comune, giocare un ruolo da protagonisti in un rapporto di leale collaborazione istituzionale, anche con il governo nazionale e con i sindacati, per provare a mettere in campo tutto ciò che è necessario per salvare i posti di lavoro e per prospettare un futuro all’azienda. In questo senso è stato preso l’impegno di coinvolgere nell’operazione di rilancio della società le aziende partecipate e controllate che operano nei settori dei trasporti, dell’ingegneria e dell’energia. E’ impensabile – concludono – accettare un piano industriale come quello sul tavolo oggi, che prevede migliaia di licenziamenti, tagli ed esternalizzazioni. Un dramma che riguarderebbe un intero settore e che non può che avere ripercussioni anche sociali soprattutto sul territorio regionale”. A dichiararlo in una nota sono Gino De Paolis, Capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, Rosa Giancola e Riccardo Agostini, consiglieri Mdp alla Regione Lazio.

13 Apr, 2017

VI Commissione

Giovedì 18 maggio 2017, ore 10.30 
Sala Etruschi

E’ prevista un’audizione in merito alle problematiche legate agli avvenimenti del 5 maggio presso lo stabilimento Eco X di Pomezia. Sono stati invitati: l’assessore regionale Mauro Buschini, il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, l’assessore comunale competente di Pomezia, il direttore di ARPA Lazio Marco Lupo, il direttore della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, il direttore regionale Mauro Lasagna e il direttore regionale Vito Consoli.

13 Apr, 2017

VI Commissione

Martedì 16 maggio 2017, ore 15
Sala Etruschi

Esame della proposta di legge n. 365: “Norme per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”.
Testo base nell’esame abbinato con la proposta di legge n. 359:”Interventi di rigenerazione urbana”