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15 Mag, 2013

Anche nel carcere di Velletri grave sovraffolamento

carcere
“L’allarme lanciato oggi dalla FP Cgil Polizia Penitenziaria del Lazio ci racconta di una situazione di sovraffollamento che non risparmia certo le carceri della nostra Regione. L’ho potuto constatare anche nella visita che ho effettuato lo scorso 9 maggio al carcere di Velletri proprio con una delegazione del sindacato”.

A dichiaralo in una nota è la consigliera regionale Marta Bonafoni del gruppo Per il Lazio che dopo la visita alla sezione del carcere femminile di Rebibbia ha fatto un sopralluogo nell’istituto detentivo alle porte di Roma.

“In un carcere con una capacità di 444 posti risultano attualmente detenute 632 persone – riferisce Bonafoni – una situazione che ho verificato di persona: nelle celle del reparto transiti, solitamente destinate alla sosta temporanea dei detenuti, erano invece ospitate su materassi e brandine una decina di persone che non avevano trovato posto nei reparti a loro altrimenti destinati. La situazione è poi ulteriormente aggravata dalla carenza di personale tra la polizia penitenziaria, con un rapporto di 1 agente ogni 3 detenuti che rende quasi impossibili le condizioni di lavoro e di vita nel carcere ed esaspera il clima all’interno dell’istituto”.

“Una situazione che non smetterò di monitorare – conclude la consigliera Bonafoni – e sulla quale si è recentemente espresso anche il Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio Angiolo Marroni”.

15 Mag, 2013

Sfuggite agli aguzzini e collaboratrici di giustizia. Ma l’Italia le “premia” chiudendole nei Cie

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Costrette
a prostituirsi, segregate, spesso stuprate e picchiate. È la storia di migliaia di immigrate “deportate” con l’inganno in Italia da connazionali senza scrupoli. Vittime della tratta a cui, nel nostro Paese, capita anche di subire un sorta di violenza “istituzionale”. Appartiene infatti a questa categoria l’80% delle straniere rinchiuse nei Cie.
Leggi l’articolo del Corriere della Sera

13 Mag, 2013

Ennesimo caso di lesbofobia nella Capitale

lesbofobia
Valentina e Rachele sono due ragazze comuni. Lavorano, vivono insieme, hanno una relazione stabile. In quartiere le vedono spesso rientrare a casa insieme.Una coppia che non suscita reazioni, il quartiere le conosce, hanno rapporti buoni con tutti.

Lo scorso 8 maggio le due ragazze, rientrando a casa verso le 22 sono avvicinate da quattro uomini e uno di loro inizia ad insultarle al grido di “Lesbiche di merda!”, altri insulti e risate sguaiate. Solo la risposta decisa e un bel po’ di sangue freddo consente loro di rispondere agli insulti e di guadagnare l’entrata di casa che era impedita dagli aggressori con fare minaccioso.

” Siamo purtroppo abituati a questo tipo di racconti” – dichiara *_Andrea Maccarrone, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli_*__– “spesso le persone aggredite non sporgono esposti, come invece accaduto in questo caso. Il che rende più difficile una statistica su quanti siano i casi, ma la nostra esperienza ci dice che sono vissuto comune di molti gay, lesbiche e trans. Come Associazione consigliamo sempre di denunciare ogni forma di sopruso, minaccia verbale eancor di più aggressione fisica alle competenti autorità, perché sono in gioco la nostra sicurezza e dignità. Le due ragazze sono state scosse dal grave episodio e l’alternativa alla denuncia significherebbe vivere nella paura e non poter condurre liberamente la propria quotidianità”.

“Sono assolutamente necessari interventi culturali e di prevenzione perché non si può consentire che la cultura misogina e omofoba di pochi venga percepita come un portato accettabile della nostra società che nella sua maggioranza si dimostra sempre più accogliente. Per questo è necessario reagire e non lasciare che episodi di questo tipo possano essere minimizzati e sottaciuti, mentre solo una condanna unanime è in grado diisolarli davvero.”

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

Andrea Maccarrone — Presidente
3297488791

Ufficio Stampa
3487708437

12 Mag, 2013

Pieno sostegno al ricordo per Giorgiana masi

“La piena cittadinanza può essere raggiunta solo attraverso un  allargamento dei diritti; è per questo che esprimo il mio pieno sostegno al presidio in Campo dei Fiori che le associazioni e i collettivi di donne hanno organizzato in ricordo di Giorgiana Masi”.

Lo dichiara in una nota Marta Bonafoni, consigliera regionale della lista Per il Lazio, in riferimento all’iniziativa “Nessuna marcia sui nostri corpi” che si è svolta oggi.

“Contemporaneamente – aggiunge Bonafoni – con la Marcia per la Vita ritroveremo sfilare ancora una volta a Roma gruppi di estremisti ed oltranzisti che negano la libertà della donna e i diritti acquisiti dalla società intera in anni di lotte fatte e vinte in nome della nostra Costituzione”.

“Il mio impegno in Regione Lazio – conclude la consigliera regionale di Peril Lazio – sarà concentrato tra le altre cose in difesa della piena applicazione della legge 194, per il potenziamento dei consultori, veri e propri presidi territoriali a difesa della salute delle donne, degli uomini, dei bambini, delle famiglie della nostra Regione”.

12 Mag, 2013

Pieno sostegno al ricordo per Giorgiana Masi

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“La piena cittadinanza può essere raggiunta solo attraverso un  allargamento dei diritti; è per questo che esprimo il mio pieno sostegno al presidio in Campo dei Fiori che le associazioni e i collettivi di donne hanno organizzato in ricordo di Giorgiana Masi”.

Lo dichiara in una nota Marta Bonafoni, consigliera regionale della lista Per il Lazio, in riferimento all’iniziativa “Nessuna marcia sui nostri corpi” che si è svolta oggi.

“Contemporaneamente – aggiunge Bonafoni – con la Marcia per la Vita ritroveremo sfilare ancora una volta a Roma gruppi di estremisti ed oltranzisti che negano la libertà della donna e i diritti acquisiti dalla società intera in anni di lotte fatte e vinte in nome della nostra Costituzione”.

“Il mio impegno in Regione Lazio – conclude la consigliera regionale di Peril Lazio – sarà concentrato tra le altre cose in difesa della piena applicazione della legge 194, per il potenziamento dei consultori, veri e propri presidi territoriali a difesa della salute delle donne, degli uomini, dei bambini, delle famiglie della nostra Regione”.

10 Mag, 2013

Favorire i giovani agricoltori per uscire dalla crisi

“L’accesso alla terra per i giovani agricoltori è una delle migliori strade per uscire dalla crisi attuale. Le istituzioni devono iniziare a farsi carico di questo tema”.

A dichiararlo è Marta Bonafoni, consigliere regionale del gruppo ‘Per il Lazio’, che questa mattina ha portato il suo sostegno all’iniziativa del Coordinamento Romano per l’accesso alla terra, che dall’alba di oggi si trova presso la Tenuta di Borghetto San Carlo (Parco di Veio), in via cassia 1450, per protestare contro il mancato rispetto della convenzione tra il Comune di Roma e il costruttore Mezzaroma. Quest’ultimo, infatti, ceduta la proprietà al Comune di Roma nel 2010, avrebbe dovuto ristrutturare il casale a sue spese entro il marzo del 2013, ma l’immobile a tutt’oggi versa in totale stato d’abbandono perché i lavori non sono mai cominciati. I giovani agricoltori promotori del presidio chiedono l’immediato avvio dei lavori di ristrutturazione per trasformare la Tenuta in occasione di lavoro per loro e di creazione di servizi e spazi verdi per la collettività.

“Con il consigliere regionale di Sel, Gino De Paolis – ha aggiunto Bonafoni – ho già presentato una proposta di legge affinché la Regione Lazio avvii un inventario delle terre pubbliche e predisponga le adeguate procedure per la loro assegnazione ai giovani agricoltori”.