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11 Mar, 2014

Legge 194 e obiezione di coscienza sono due vulnus anche per le cittadine del Lazio

La denuncia della donna che in un ospedale romano è stata lasciata da sola ad abortire nel bagno, perché nel reparto erano presenti solo medici obiettori porta alla luce in maniera cruda e dolorosa la situazione presente negli ospedali di tutta Italia e nel Lazio in particolare per quanto concerne l’applicazione di una legge dello Stato qual è la 194.

E’ sconvolgente scoprire il doppio dramma di questa coppia, in cui la donna è costretta ad interrompere la gravidanza a causa di una malattia genetica trasmessa al figlio, ma che allo stesso tempo come previsto dalla Legge 40 non può accedere alla diagnosi preimpianto.

Siamo consapevoli che la situazione della nostra Regione è particolarmente grave: i medici obiettori sono oltre il 90% e questo fa sì che, ogni giorno anche senza lo stesso clamore, le donne che chiedono l’applicazione della 194 siano costrette a vivere sulla loro pelle la stessa umiliazione e il dolore vissuti dalla donna e dal suo compagno all’Ospedale Pertini e raccontati oggi da Repubblica.

Come consigliera del Gruppo per il Lazio ho posto la questione obiezione di coscienza e consultori, tra le priorità del mio lavoro sul territorio.

Per questo con la Cabina di regia sulla sanità, stiamo lavorando per individuare delle soluzioni pur consapevoli che solo un intervento nazionale potrebbe davvero fornire una soluzione.

Intanto dello specifico della nostra Regione, abbiamo avviato dei tavoli tecnici coinvolgendo gli operatori del settore per rilanciare i reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali del Lazio, così come i consultori e per dare nuovo vigore e forza al settore materno-infantile, alla salute della donna della coppia e del bambino intervenendo anche per una maggiore efficacia della contraccezione.

11 Mar, 2014

“Io, abbandonata in bagno ad abortire”

“Abbandonata in un bagno a partorire il feto morto, con il solo aiuto di mio marito Fabrizio. E tutto questo per colpa di una legge sulla fecondazione ingiusta, di medici obiettori, di uno Stato che non garantisce assistenza”. Valentina Magnanti ha 28 anni, minuta e combattiva con un filo di voce racconta la sua storia. Fotografia di un’Italia condannata dall’Europa nei giorni scorsi per violazione della legge sull’aborto, dei diritti delle donne, proprio a causa dei troppi medici obiettori.
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11 Mar, 2014

Pubblicato il Bando Arsial per l’assegnazione in concessione dei terreni pubblici

Qui il Bando

Arsial, d’intesa con la Regione Lazio – Assessorato all’Agricoltura, intende con questo bando incoraggiare l’accesso alla terra dei giovani imprenditori e imprenditrici agricoli con particolare riferimento all’insediamento e alla permanenza di giovani agricoltori e agricoltrici che non hanno compiuto ancora quaranta anni.

Sono state inoltre previste alcune misure di sostegno finanziario quali la dilazione di pagamento dei primi tre canoni annui d’affitto, la costituzione di un fondo di € 150.000 da destinare al credito di conduzione e il concorso all’ attivazione di un fondo di garanzia – Confidi, con un contributo di € 500.000, per il sostegno agli investimenti nelle aziende agricole che si costituiranno sui terreni oggetto del presente bando.Le predette tre misure di sostegno saranno erogate nel rispetto delle norme sugli aiuti di stato.

L’accesso ai due fondi finanziari sarà regolato da apposito regolamento che sarà pubblicato entro novanta giorni dalla pubblicazione del presente bando.

ATTENZIONE: coloro che avessero già risposto alla “manifestazione d’interesse” scaduta il 27 Febbraio, devono comunque rispondere in adesione, nei tempi e nei modi, al presente bando.

10 Mar, 2014

Mafie: il protocollo sui beni confiscati è un altro passo in avanti

Un altro passo in avanti per la liberazione dei nostri territori dalla presenza sempre più radicata, asfissiante e malevola della criminalità organizzata. Ecco cosa rappresenta il Protocollo d’intesa siglato da Nicola Zingaretti con il sindaco Marino, il Presidente del tribunale Mario Bresciano, il Procuratore Capo Pignatone e i presidenti di Unindustria e Confcommercio.

Il protocollo è un atto formale che permetterà di gestire in modo collegiale i beni sequestrati. Ma diventa un atto politico ancor più importante perché sancisce la necessaria collaborazione tra le istituzioni coinvolte nella lotta alla criminalità, con una necessaria divisione dei compiti ma con una unico scopo finale. Liberare i territori dalle mafie, sottraendo loro gli ingenti capitali frutto dei traffici illegali per riaffermare nella Regione Lazio un clima di legalità sostanziale.

Tra l’altro i beni confiscati se rimessi a disposizione della società civile responsabile, possano diventare il messaggio più forte per togliere alle mafie il monopolio di fatto del welfare specie in una fase di crisi acuta come quella che stiamo attraversando.

10 Mar, 2014

Su Rom e Sinti nessun deriva “sicurezza”, lavoriamo su inclusione e partecipazione

Sull’integrazione dei Rom e dei Sinti, la Regione Lazio si appresta ad avviare un Tavolo d’inclusione che coinvolge tutte le associazioni e le realtà che lavorano sul territorio, quindi anche i comitati di quartiere e i Prefetti di tutte le Prefetture del Lazio.

Il consigliere Santori forse legge gli atti della Giunta Zingaretti con la lente sbagliata – quella dell’intolleranza – quando annuncia che dal Tavolo sono escluse le forze di polizia e i cittadini dei comitati.

Lo scopo principale è invece uscire dalla logica dell’emergenza e lavorare sull’inclusione e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. Un mission di non semplice realizzazione, soprattutto nei territori più disagiati, ma che deve comunque operare per la convivenza e l’integrazione, rifiutando una volta per sempre le parole d’ordine del passato, fatte di segregazione, cacciata e rifiuto, le uniche politiche attive usate nei confronti di Rom e Sinti.

Con l’istituzione del Tavolo, la Regione Lazio non fa altro che dare seguito alla Strategia nazionale richiesta dal Governo.

L’Italia tra l’altro, è stata già sanzionata dall’Europa per non aver messo in atto politiche basate sull’inclusione e aver utilizzato gran parte dei fondi europei ad esse destinate, per la costruzione di “campi rom” mai divenuti strumento di inclusione, ma al contrario serbatoi di conflitti interni ed esterni.

10 Mar, 2014

Il cambiamento degli uomini che agiscono comportamenti violenti nelle relazioni affettive

Lunedì 17 marzo, ore 10-13
Sala Liri (Palazzina C, III piano) – Regione Lazio
Piazza Oderico da Pordenone, 15  

WORKSHOP
Il cambiamento degli uomini che agiscono comportamenti violenti nelle relazioni affettive. Modelli di intervento e prospettive di lavoro possibili.
L’esperienza del Centro Ascolto Maltrattanti (CAM) di Firenze

Interverranno:
Giacomo Grifoni – psicologo psicoterapeuta; Socio fondatore del Centro Ascolto Uomini Maltrattanti CAM di Firenze; autore del libro “Non esiste una giustificazione”
Andrea Bernetti – psicologo psicoterapeuta; coordinatore del CAM di Roma
Marta Bonafoni – Consigliera regionale della Regione Lazio

Il Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti (C.A.M.) di Firenze è il primo Centro in Italia che dal 2009 si occupa della presa in carico degli autori di violenza fisica, psicologica, sessuale ed economica all’interno delle relazioni affettive affinché si interrompa la violenza agita ai danni della partner. A partire dall’esperienza maturata e dalle evidenze raccolte, nel corso del workshop verranno delineate le premesse teoriche ed operative alla base della nascita del Centro e sarà descritta l’organizzazione delle sue principali attività cliniche e formative. Inoltre, verrà presentato il testo “Non esiste una giustificazione. L’uomo che agisce violenza domestica verso il cambiamento” da parte dell’autore ed illustrato un modello di accoglienza e intervento possibile a favore dell’uomo che agisce violenza nelle relazioni affettive.

Ingresso gratuito

09 Mar, 2014

In difesa della civiltà

Tre femminicidi da aggiungere alla lista nera di questi ultimi anni, nonostante le leggi e i decreti. E allora la giornata internazionale della donna che spesso viviamo con obbligo e stanchezza (nonostante le lotte e le conquiste femminili) diventa quello che era: una difesa della civiltà, un modo per attirare lo sguardo sulle reali condizioni di vita delle donne in Italia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’ha spiegato ieri mattina al Quirinale durante la celebrazione della festa, ricordando come la violenza contro le donne sia “una tragedia che colpisce i sentimenti dell’intera nazione”.
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06 Mar, 2014

Con la legge contro la violenza sulle donne dalla Regione Lazio una lezione di civiltà

Dibattito faticoso ma alla fine le posizione oltranziste sono rimaste isolate

Un percorso fortemente discusso, che ha visto le differenti posizioni confrontarsi anche aspramente in aula. Un iter anche faticoso che ha però permesso alla fine di approvare ieri sera la legge n.33 per il contrasto della violenza contro le donne. Un risultato importante, che da oggi segna un tracciato differente per tutte le donne e gli uomini della nostra Regione in tema di contrasto della violenza di genere e che recepisce le disposizioni della Convenzione di Istanbul.

Una legge che abbiamo costruito tappa dopo tappa a cominciare dal lavoro svolto nella V Commissione, che per cinque mesi a ritmi serrati ha costruito l’ossatura del testo poi diventata legge dopo la discussione in aula di questi giorni. Il testo approvato dal Consiglio è stato costruito su un ampio concetto di condivisione che ha tenuto dentro gli elementi, i suggerimenti e le richieste arrivate durante le audizioni dalle associazioni di donne e i gruppi che già sono presenti sul territorio.

Ma, non possiamo tacerlo, il livello e i contenuti del confronto d’aula sulla legge hanno anche reso evidente quanto il dibattito intorno alla violenza di genere non sia maturo neppure dentro le istituzioni e molto ci sia ancora da fare. A rincuorare solo il fatto che alla fine la posizione più oltranzista presente all’interno del centro-destra sia rimasta isolata al momento del voto.

La legge 33 ci permette ora di inserire una marcia nuova nel contrasto alla violenza sulle donne.

Lo fa attraverso un approccio culturale e globale, con una cabina di regia su cui poggia la programmazione trasversale delle politiche regionali, con un piano triennale capace di pianificare gli interventi sul territorio a partire dalla centralità dei centri e degli sportelli anti-violenza, con un osservatorio in grado di monitorare il fenomeno della violenza contro le donne. Una legge ricca di innovazioni: i progetti sugli uomini violenti, le borse di studio per i figli vittime di violenza assistita, gli interventi sulla comunicazione, la promozione a partire dalla scuola di una corretta relazione tra gli uomini e le donne, l’istituzione delle case per la semi-autonomia.

La legge infine sarà finanziata con fondi certi: un milione di euro l’anno andranno a costituire un apposito fondo sul contrasto alla violenza di genere, risorse a cui si aggiungeranno quelle derivanti da una innovativa progettazione dei Fondi Europei che guardi innanzitutto al raggiungimento della piena cittadinanza per tutte e tutti.

Scheda sulla Legge contro la violenza sulle donne