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09 Dic, 2014

Interrogazione Centri di Accoglienza

Verifica delle procedure di assegnazione degli appalti relativi alla gestione dei Centri di accoglienza per migranti nella Regione Lazio

Premesso che

– nel territorio della Regione Lazio sono presenti sia Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (C.A.R.A.) che Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) che Centri di Accoglienza per migranti e richiedenti asilo, di carattere ordinario e straordinario, dislocati in maniera difforme;

– ultimamente gli organi di stampa locali hanno riportato alcune notizie, anche preoccupanti, riguardanti nuovi Centri di carattere straordinario nei Comuni di Pomezia (località Santa Palomba) e Nettuno. Negli articoli vengono riportati dubbi emersi a riguardo della fornitura di acqua potabile, che viene erogata da autocisterne, in merito alla sufficienza di abiti e cibo forniti nei Centri di Pomezia e anche rispetto all’inagibilità del centro di via Tinozzi a Nettuno, dove mancano il gas e l’allaccio all’energia elettrica. Dalle testimonianze dei pochi che hanno avuto la possibilità di entrare nel Centro, si tratterebbe di ambienti inadeguati ad ospitare persone, a maggior ragione se in condizione di vulnerabilità;

– i fatti inerenti l’inchiesta “Mafia Capitale” riguardano in maniera incontrovertibile la gestione dei Centri, l’opaco giro di affari e di appalti messi in essere nella loro gestione;

– la Regione Lazio ha fra i propri strumenti un tavolo per la gestione dell’emergenza immigrazione denominato “Tavolo di Coordinamento del Progetto Regionale per l’Inclusione sociale di Richiedenti/Titolari Protezione Internazionale-PRIR-Lazio”, approvato con DGR n. 201/2011 e attivato con la Determinazione n. B8677 del 16/11/2011.

Ritenuto che

– ad oggi non è dato modo conoscere al Consiglio Regionale, agli amministratori locali, alla cittadinanza, l’ubicazione di detti Centri, le ragioni che hanno indotto il Ministero dell’Interno, per mano dei propri organi periferici, a definirne capienza, localizzazione, scelta degli stabili adoperati a tale scopo, definizione degli enti gestori, convenzioni e capitolati definiti con i suddetti, qualità dei servizi offerti alle persone, svolgimento di attività di controllo per porre a garantire trasparenza e coerenza fra servizi garantiti e realmente offerti;

– si ritiene necessario venire a conoscenza dei costi di ogni luogo di accoglienza, dei risultati prodotti dai singoli Centri nel loro compito di garantire progressive condizioni di autonomia agli ospiti, di conoscere gli elementi di criticità rilevati per consentire anche un impegno atto a contribuire alla loro soluzione.
Considerato

– il diffuso timore e disagio che si è venuto a creare nel proprio territorio a causa della mancata collaborazione fra istituzioni e associazioni, sovente determinato anche dalla scarsa comunicazione con gli organismi del Ministero che hanno disposto tali procedure;

– che tale disagio ha in alcuni casi innescato comportamenti xenofobi e di intolleranza inaccettabili nella convivenza civile. Si è passati dalla raccolta di firme per ottenere la “cacciata” dei profughi, a manifestazioni di carattere violento che, se si sedimentassero, rischierebbero di sfociare in un clima su cui è necessario intervenire prima che sia troppo tardi.

Considerato inoltre che

– la possibilità dei cittadini e degli amministratori locali di essere coinvolti in alcune scelte derivanti dagli obblighi e dai doveri di accoglienza che tutti siamo chiamati a garantire, debba andare di pari passo con logiche di trasparenza amministrativa, di corretta e completa informazione.
Tutto ciò premesso e considerato,
si interroga

il Presidente della Giunta Regionale Nicola Zingaretti

– riguardo alle iniziative che si intendono prendere nei confronti del Ministero dell’Interno per la verifica delle procedure di assegnazione degli appalti relativi alla gestione dei Centri;

– riguardo alle iniziative che si intendono prendere nei confronti del Ministero dell’Interno perché si provveda ad una mappatura che permetta di conoscere l’esatta ubicazione di detti Centri.

09 Dic, 2014

Assemblea Pubblica a Scup

Domenica 18 gennaio, ore 15.30
Scup
Via Nola 5 ( metro A San Giovanni)

Con questa lettera l’assemblea di gestione di Scup invita ad un momento di confronto tutte le persone o realtà che contribuiscono alla vita del progetto.

Scup è il centro di sport e cultura popolare nato a San Giovanni nel maggio del 2012 dall’occupazione della ex motorizzazione di via Nola 5.

A distanza di due anni e mezzo dalla prima occupazione, e di due anni dal primo sgombero e dalla rioccupazione di Scup, questo progetto presenta un profilo piùdefinito, seppure in continua evoluzione.

Anzitutto, Scup offre dei servizi al territorio e raccoglie numerosi progetti: una palestra con dieci corsi per bambini, adulti e anziani, un bar e un’osteria, una ludoteca, corsi e laboratori per bambini, una web radio, una biblioteca, un’aula studio e dei corsi di lingua, una scuola popolare di musica, uno sportello di ascolto psicologico, un mercato di artigiani e produttori che si svolge ogni prima domenica del mese e un punto di distribuzione settimanale a cura di “terra terra”. Il wi-fi libero e gratuito e uno spazio per seminari e conferenze.

In secondo luogo, fin dalla sua nascita Scup è stato concepito come uno spazio aperto ai movimenti, ai comitati, ai cittadini di Roma e di Italia.

Tantissime realtà a Scup si incontrano, organizzano riunioni, dibattiti e incontri pubblici, oppure Scup si offre come appoggio logistico dei movimenti e delle realtà di base durante manifestazioni o cortei, ad esempio ospitando i partecipanti per la notte, organizzando pranzi ecc.

In altri termini, abbiamo concepito lo spazio non come di spettanza esclusiva di un collettivo, ma come un luogo utile al territorio e a tutte quelle realtà che quotidianamente e instancabilmente si battono per un altro modello di città, per l’affermazione dei diritti sociali e civili e contro il razzismo e il fascismo.

Scup si trova in un momento cruciale della sua vita.

Lo sgombero di Scup è all’ordine del giorno del prossimo comitato per l’ordine e la sicurezza.

Per questo vogliamo invitare ad un momento di confronto tutte le persone e le realtà sociali che fanno vivere quotidianamente Scup, per informare e aggiornare sia sullo sgombero che sul progetto speculativo della proprietà e per condividere una strategia di difesa di questo sogno chiamato Scup che si terrà domenica 18 gennaio alle ore 15.30 a Scup.

09 Dic, 2014

Ricomincia da te

Martedì 13 gennaio, ore 9.30
Accademia I Sargassi
Via G. Bettolo, 1/A – Roma

Inaugurazione del corso di formazione professionale acconciatore “Ricomincia da te”, rivolto ad alcune donne provenienti dai Centri Antiviolenza

08 Dic, 2014

Fiaccolata di solidarietà

Giovedì 8 gennaio, ore 18.00
Piazza Farnese – Roma

Fiaccolata di solidarietà per le vittime dell’attentato terroristico nella redazione di Charlie Hebdo e a difesa della libertà di espressione e di informazione in Francia, in Europa ed ovunque nel mondo. L’appuntamento è in piazza Farnese, davanti alla sede dell’Ambasciata di Francia.

A promuovere l’iniziativa sono, tra gli altri:
Federazione Nazionale Stampa Italiana, Ordine nazionale dei giornalisti, Articolo21, Associazione Stampa Estera, Associazione stampa romana, Usigrai, Cgil, Cisl, Arci, Acli, Amnesty Italia, Se Non Ora Quando, GiULiA Giornaliste, European Alternatives, Libera informazione, Tavola della pace, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Rete della Perugia-Assisi, Comitato Romano di Solidarietà con il Popolo Siriano, Redazione del portale dell’ebraismo italiano www.moked.it e di Pagine Ebraiche,  Unione Italiana Sport Per tutti (Uisp), Ossigeno per l’Informazione, Unione degli Universitari, Rete degli Studenti medi, Ordine dei giornalisti del Lazio, Rivista Confronti, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei), Giornale Radio Sociale, Forum nazionale del Terzo Settore

05 Dic, 2014

V Commissione

Lunedì 12 gennaio, ore 14.30
Sala Di Carlo
Consiglio Regionale del Lazio

– Elezione del vicepresidente della Commissione

Schema di deliberazione n. 94 “Legge regionale del 24 dicembre 2010, n. 9 e successive modifiche e integrazioni, art. 2, commi dal 46 al 50. Approvazione dell’avviso pubblico ‘Pronti, Sport, Via! Il bando della Regione Lazio sull’impiantistica sportiva’ per il Programma straordinario per lo sviluppo e la capillare diffusione della pratica sportiva”;

– Esame emendamenti della proposta di legge n. 161/2014 concernente “Istituzione del servizio civile regionale”.

04 Dic, 2014

Formazione, una legge buona che risponde a bisogni veri e urgenti

Con l’approvazione oggi in Commissione Cultura della proposta di legge 183, “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione professionale” la Regione Lazio fa un passo avanti verso la realtà: quella dei dati in continua crescita sulla dispersione scolastica, quella dei cosiddetti “neet” – ragazzi che non studiano, non lavorano, non si adoperano in nulla – altra faccia della piaga della disoccupazione giovanile, quella di un sistema che aspettava risposte nella nostra Regione da 11 anni.

Con la norma voluta dall’assessore alla Formazione Massimiliano Smeriglio, che adesso dovrà passare dall’esame e dal voto dell’aula del Consiglio Regionale, colmiamo un vuoto e mettiamo la Regione nelle condizioni di programmare e governare il sistema dell’istruzione e formazione rivolta ai minori, togliendolo dall’ambito dell’arbitrio e dell’incertezza sulle risorse.

Il testo licenziato dalla Commissione accoglie grazie all’approvazione di alcuni importanti emendamenti di cui ero prima firmataria le richieste di miglioramento che ci erano arrivate durante le audizioni dalle forze sindacali ascoltate: abbiamo inserito il riferimento agli studenti diversamente abili in un’ottica di integrazione nel processo e nei programmi scolastici, abbiamo esplicitato la necessità di armonizzare e integrare il lavoro degli istituti privati con quelli pubblici, chiarito il percorso del cosiddetto “3+1”. Infine la norma approvata oggi salvaguarda i livelli occupazionali già presenti ad oggi nel mondo della formazione garantendo da questo punto di vista anche la qualità del lavoro (e dei contratti) all’interno degli istituti.

Questa legge di sistema affianca al tema della formazione professionale quello della programmazione, della valutazione e della responsabilità, a tutela del bene comune. Interviene infatti per: definire i requisiti delle istituzioni chiamate ad assicurare i livelli essenziali di prestazione previsti dalla normativa nazionale; pianificare su base triennale il volume dell’attività di formazione. Garantire la libertà di scelta formativa, l’innalzamento dei livelli culturali e professionali, assicurare la certezza dell’offerta per favorire la scelta da parte dei ragazzi, il riconoscimento delle competenze, l’inserimento e la permanenza nel mondo del lavoro. E, allo stesso tempo, sviluppare l’interazione tra istruzione e formazione professionale, nonchè mettere in relazione le politiche dell’istruzione e della formazione con quelle del lavoro.

Una legge buona, capace di guardare in faccia la realtà, senza barriere ideologiche, con la volontà unica di dare risposte ai bisogni dei giovani e giovanissimi e delle famiglie del Lazio.

04 Dic, 2014

Periferie, stasera sarò alla ficcolata per portare servizi e diritti a tutti

Parteciperò con grande convinzione alla fiaccolata che questa sera prenderà le mosse dal Campidoglio per affermare nella città di Roma la cultura del dialogo contro quella della violenza. L’istituzione cittadina, affiancata dalla Regione Lazio, deve poter ritrovare per intero la sua forza proponendo un recupero concreto delle periferie urbane, che sappia coniugare la lotta al degrado con la solidarietà e i diritti di accoglienza e cittadinanza. Non possiamo più permetterci la “politica dei due tempi”: l’inclusione è un dovere ineludibile di una qualunque società che voglia dirsi civile, è una questione sociale e come tale va affrontata, con l’urgenza che richiede la frattura che si è già creata nel tessuto di quei territori, diventati terreno di scorribande antidemocratiche di gruppi neofascisti e di “calate dal Nord”.

Quanto accaduto la scorsa settimana davanti al campo rom di via Cesare Lombroso è un campanello d’allarme che ci dimostra che non c’è più tempo: se si arriva a impedire a dei bambini di andare a scuola, cioè se si arriva a negare la principale forma di emancipazione da una condizione di emarginazione con tanta tracotanza, allora vuol dire davvero che si è passato il segno. Di fronte a una situazione così grave, di fronte al legittimo grido di dolore della tanta gente onesta e democratica che vive nelle periferie di Roma, le istituzioni hanno il dovere di mettere in campo azioni vere ed efficaci, ri-componendo quel tessuto sociale e civico fatto dai municipi, dalle associazioni e dai cittadini pronti a mettersi a disposizione per dare un contributo nel trovare le soluzioni, e dispiegando per intero le proprie politiche. Nel caso della Regione Lazio a cominciare dalle politiche di welfare comunitario, dalla lotta alla povertà, dal tavolo d’inclusione rom, dal rilancio dell’edilizia popolare dell’Ater.