Vulvodinia sia inserita nei LEA, Consiglio approva mia mozione

Vulvodinia sia inserita nei LEA, Consiglio approva mia mozione

Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale del Lazio della mozione a mia prima firma per il riconoscimento della vulvodinia, della neuropatia del pudendo e della fibromialgia come malattie croniche e invalidanti. Si tratta di patologie che colpiscono per lo più la popolazione femminile e che mettono a rischio il normale svolgimento della vita quotidiana e di relazione di molte donne, con un’incidenza tra il 12 e il 16% di quelle in età compresa tra i 18 e i 64 anni.

Nonostante questo, sono considerate ‘malattie invisibili’, perché non ancora riconosciute nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) dal Servizio Sanitario Nazionale e difficilmente diagnosticabili, con ritardi spesso dovuti alla mancanza di conoscenza e formazione, anche in ambito sanitario, e all’assenza di figure professionali specifiche che si occupino del problema, oltre che alla riluttanza a sottoporsi a ulteriori accertamenti di molte donne, spesso non credute quando raccontano il proprio disagio.

Per questo, con la mozione vogliamo impegnare la Regione a valutare – come richiesto anche a livello nazionale da alcune associazioni – l’opportunità di inserire tali patologie nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti previste dai Lea, sgravando le donne di spese sanitarie spesso insostenibili, e di avviare un percorso di crescita delle competenze del personale sanitario per garantire un’assistenza adeguata a coloro che ne soffrono. Chiediamo anche di individuare presidi sanitari pubblici di diagnosi e cura di tali malattie – definendo linee guida e specifici protocolli terapeutici e riabilitativi – e di promuovere periodiche campagne di informazione e sensibilizzazione sul tema, per diffondere, a partire dalle scuole, la conoscenza dei sintomi e spingere le giovani donne a chiedere aiuto.

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