Ultima visita a Rebibbia della legislatura
Lo scorso venerdì mi sono recata nel carcere femminile di Rebibbia, per quella che sarà l’ultima mia visita in un penitenziario durante questa legislatura. In questi dieci anni ho voluto costantemente esercitare il potere ispettivo che mi consegna la mia funzione di consigliera regionale, un potere purtroppo esercitato da pochissimi colleghi, per verificare le condizioni di vita dei cittadini e delle cittadine detenute. Il record di suicidi che ha fatto segnare il 2022 nei penitenziari del nostro Paese, con 82 persone che si sono tolte la vita, è il drammatico sintomo di quello che non va nel nostro sistema penitenziario.
Accompagnata dall’assessore alle Politiche Abitative e alla Cultura del III Municipio di Roma Luca Blasi, ho avuto modo in particolare di incontrare due detenute e interessarmi della loro condizione. La prima è Nadia Vecchioli, detenuta con condanna definitiva che ha bisogno di urgenti visite specialistiche che non è possibile effettuare in carcere, che da ottobre attende di venire accompagnata all’esterno. Una situazione che ci preoccupa particolarmente e che abbiamo rappresentato con forza alla direttrice.
La seconda è Anna Beniamino, detenuta anarchica condannata con il compagno Alfredo Cospito oggi all’89esimo giorno di sciopero della fame contro il regime di 41bis a cui è sottoposto e per il quale si sta dando una vasta mobilitazione garantista. Beniamino si è detta pronta a riprendere lo sciopero della fame e di averlo interrotto solo per dare maggiore forza e visibilità alla battaglia di Cospito. Ci ha tenuto inoltre a rappresentare le condizioni di tutte le detenute e non solo la sua particolare situazione.
Situazioni delicate, che ci riportano all’attenzione l’importanza dell’articolo 27 della Costituzione, la pena umana e la natura sempre riabilitativa del carcere.