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La misura è colma. La “ciliegina” del bando per l’Estate Romana prima vinto e poi revocato è l’ultimo atto di offensiva contro la Casa Internazionale delle Donne su una “torta” sempre più indigesta per tutta la città di Roma: lo stallo, la palude e il silenzio colpevole della Sindaca Raggi nella trattativa. Il non riconoscere un’interlocuzione vera alle donne del Consorzio non offende solo loro ma tutte e tutti coloro che in questi mesi si sono mobilitati a difesa del Buon Pastore.
Unica nota positiva di oggi la presenza alla conferenza stampa della neodelegata della Sindaca per le Pari Opportunità, un segnale che speriamo preluda a un cambio di passo. Come Regione Lazio in questo ultimo anno abbiamo prodotto atti e norme che possono aiutare il Comune a prendere coraggio e a risolvere questa situazione una volta per tutte e nel migliore dei modi.
E’ arrivata l’ora per Roma Capitale di uscire dal silenzio e rompere l’invisibilità a cui vuole costringere la Casa. Se Raggi ha a cuore il futuro di Roma, se per caso ha un’idea di che città vuole costruire, è arrivato il momento di battere un colpo.

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