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L’ho fatto anche quest’anno, ormai è tradizione. Sono andata a seguire una mattinata di lezione alla scuola estiva di Be Free. Stavolta a L’Aquila.

Lo faccio sempre, prima di ripartire al 100% col mio impegno in Regione.
Quell’abbraccio tra donne è energia allo stato puro, le parole e i punti di vista ascoltati sono invece strumenti da mettere nella cassetta degli attrezzi per l’anno che verrà.

Di seguito scampoli di ciò che mi sono appuntata, durante le tre ore di “Rinascita e femminismo”, perché può tornare utile a tutte. E anche a tutti.

“Non parlare per mostrare o per mostrarsi, ma parlare per condividere.
Essere scintilla, coltivare l’inquietudine.
Trasformare i graffi che si portano addosso in possibilità di cambiamento.
Sentire la gioia di esserci, fare la fatica di provarci. Mettere insieme desiderio, liberazione, autodeterminazione.
Cimentarsi nel lavoro di rete, in una vera e propria tessitura: dritto e rovescio, dritto e rovescio, dritto e rovescio… dove quasi sempre il meglio sta nel rovescio.
Farsi le domande giuste.
Intraprendere un viaggio di giustizia”.

Eccolo, il personale che è politico: parole da trasformare in azioni. Insieme.

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