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02 Feb, 2017

Commissione Antimafia

Martedì 7 febbraio, ore 11
Sala Di Carlo

Audizione del direttore della Centrale Acquisti della Regione Lazio Stefano Acanfora in merito agli atti della Centrale Acquisti per la garanzia della legittimità delle procedure di acquisto di beni e servizi, con particolare riferimento alle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni.

02 Feb, 2017

Consiglio Regionale

Mercoledì 8 febbraio 2017, ore 10

Question time e continuazione dell’esame dei punti all’ordine del giorno:
Proposta di legge n. 298 “Norme per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione dei grandi itinerari culturali europei, delle vie consolari romane e del patrimonio escursionistico della Regione Lazio. Modifiche articolo 12 l.r. 06/08/2007 n. 13”.

01 Feb, 2017

Ottima l’approvazione della legge per l’uso industriale e alimentare della canapa

“La legge sull’uso della canapa a scopo industriale ed alimentare è stata approvata dal Consiglio regionale: per Sinistra Italiana–Sel è un fatto importante che ci riempie di orgoglio.

Con questo testo di legge infatti abbiamo messo in campo misure atte ad incoraggiare il ritorno a quella che è stata per lunghi anni una attività diffusa e molto redditizia in campo agricolo ed industriale.

Fugato ogni dubbio sul fatto che la canapa sativa non abbia nulla a che fare con la marijuana e che non contiene alcun principio psicotropo, il dibattito si è concentrato sulla coltivazione e sull’impiego in ambito alimentare, zootecnico, edilizio, cosmetico, tessile, energetico, farmaceutico, agronomico e fitodepurativo (fitodepurazione dei terreni inquinati dai metalli pesanti, piuttosto che per la produzione di mangimi animali), come risorsa per la nostra Regione, che abbiamo voluto sostenere ed incoraggiare con un investimento che è il più alto tra le Regioni che hanno legiferato in materia.

Siamo convinti che benché ad oggi si tratti di un settore ancora di nicchia, le potenzialità e l’interesse verso questa attività sono sempre più diffusi, insistenti e meritano interesse”.

Così in una nota Gino De Paolis, capogruppo e primo firmatario di una delle due leggi presentate e poi divenute testo unificato, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi, consigliere Si-Sel alla Regione Lazio

“Un percorso molto bello quello dell’approvazione, che ha coinvolto tutto il Consiglio, che ha accolto le proposte anche dell’opposizione per garantire fino in fondo che questa coltivazione riguardasse la canapa come pianta del tutto a norma di legge, precisando le forme di controllo per scongiurare ipotesi diverse da quelle che la norma vuole avanzare.

Sviluppo agricolo, quindi, ricadute occupazionali, modello di sviluppo sostenibile, risposta ad un mondo che intorno alla canapa ha costruito anche un modo di vivere il territorio, sono i motivi che ci hanno spinto ad ingaggiare questa sfida. Una sfida che è stata frutto del contributo di sensibilità diverse, ma che ha mostrato tutto il suo portato di positività.

Un ringraziamento particolare va al presidente della commissione competente, Daniele Fichera, all’assessore Hausmann, al Presidente dell’Arsial, Rosati e a tutta la maggioranza”.

01 Feb, 2017

Approvata all’unanimità mozione a sostegno dei lavoratori di Sky

E’ una tappa fondamentale l’approvazione oggi all’unanimità in Consiglio regionale di una mozione, firmata da tutti i capirguppo e da molti consiglieri, per affrontare la vicenda della chiusura della sede romana di Sky.

A partire dalla Commissione di vigilanza sul pluralismo dell’informazione, che fin da subito ha dato un segnale concreto convocando le parti sociali e i rappresentati dell’azienda, la risposta istituzionale è stata immediata e corale, nonostante la grave assenza dei vertici di Sky che non si sono presentati all’audizione.

Oggi, ancora una volta, il Consiglio regionale ha voluto prendere una posizione chiara e unanime rispetto a una vicenda paradossale, se pensiamo al fatturato in crescita dell’azienda, che rischia di stravolgere la vita umana e professionale di quasi 500 dipendenti.

Con la mozione l’Aula impegna il Presidente e la Giunta regionale a intraprendere, di comune accordo con la Sindaca di Roma Capitale, tutte le azioni volte a tutelare i lavoratori di Sky che rischiano il licenziamento e il trasferimento e a garantire un’opportuna presenza istituzionale al tavolo aperto dalla Commissione di vigilanza sul pluralismo dell’informazione.

31 Gen, 2017

Periferie, al via le audizioni in Commissione regionale antimafia

E’ cominciato oggi in Commissione regionale antimafia l’ascolto dei presidenti dei municipi di Roma, a partire da quelli che amministrano i territori menzionati dal Capo della polizia, Franco Gabrielli, durante l’audizione in Commissione parlamentare sulle periferie. L’incontro con i presidenti del IV e del VI municipio, ha permesso alla Commissione di approfondire le problematiche di zone quali San Basilio, Tor Bella Monaca e Ponte di Nona. Quartieri difficili ma al contempo ricchi di potenzialità, dove il basso livello dei servizi si associa spesso alle piazze dello spaccio, alla delinquenza minorile, a un’aspettativa di vita inferiore rispetto agli altri quartieri. Un’audizione necessaria, quindi, per ascoltare questi territori, ma anche per individuarne le criticità maggiori e per chiedere risposte a chi si trova adesso a governarli. Ripartire dal sociale, dalla cultura, dalla rigenerazione urbana sono le parole d’ordine emerse nel corso dell’audizione, ma anche la necessità di non criminalizzare i territori e di valorizzarne le risorse migliori, le associazioni, i comitati e le realtà che più di ogni altro conoscono il quartiere in cui vivono. Recepire prima di tutto le loro istanze, dunque, a partire dal grido di allarme lanciato proprio oggi dai rappresentanti di consorzi di autorecupero delle periferie e dalle associazioni per la rigenerazione urbana della Capitale, che durante la seduta della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni delle città e delle loro periferie hanno descritto una situazione di abbandono inquietante. A questo degrado e a questa solitudine vanno trovate risposte nella partecipazione e nell’inclusione, quali strumenti a disposizione delle istituzioni per ridurre quel divario tutt’oggi presente tra la politica e i bisogni delle periferie. E’ quanto afferma la vice presidente della Commissione regionale sulla criminalità e le infiltrazioni mafiose nel Lazio, Marta Bonafoni.

31 Gen, 2017

Ha ragione Arturo Scotto “Apriamo anziché chiudere”

Ha ragione Arturo Scotto.

Di fronte a un quadro politico in pieno movimento Rimini deve trasformarsi in un’occasione aperta, per allargare il campo e riorganizzare una sfida.

Questo significa non essere subalterni. Questo vuol dire non rassegnarsi alla pura testimonianza.

Scotto: «Stop alla lotta fra noi. Si va verso il voto, serve la gestione collegiale»
Daniela Preziosi, Il Manifesto

Sinistra italiana/Intervista. Il candidato: quello che succede oggi nel Pd non può lasciarci indifferenti. Cambiamo la ragione sociale del congresso, Trasformiamo l’assise di Rimini in un appuntamento aperto per allargare il campo. Dobbiamo aprire, non chiudere. Non è l’ora delle lacerazioni. Non ho paura di perdere, non c’è un problema di tessere. Ma possiamo dividerci tra di noi su scenari ipotetici e senza capire dove sta precipitando il paese?

 

«Trasformiamo il congresso di Rimini in un grande appuntamento aperto in cui ritrovare il senso di una comunità e in cui rilanciare, allargando il campo, avendo il coraggio di riorganizzare una sfida. Dobbiamo aprire, non chiudere. Alziamo lo sguardo, cerchiamo nuove risposte. Cambiamo la ragione sociale del congresso, facciamone una tappa politica, non la nostra blindatura organizzativa». È l’appello, quasi drammatico, del capogruppo alla Camera di Sinistra italiana, candidato segretario a congresso.

Sta chiedendo di fermare la macchina a una settimana dai congressi locali e a poco più di due dall’assise di Rimini?
No. Sto chiedendo di fermare la conta. Riapriamo una riflessione a tutti i livelli.

Ha paura di perdere?
No. Ho paura che il congresso, se celebrato totalmente fuori sincro dalla fase politica che stiamo vivendo, e cioè dalla precipitazione elettorale che si determina in queste ore, non diventi un nuovo inizio ma anzi sia un fatto del tutto irrilevante. Non è l’ora delle lacerazioni, è l’ora della riflessione e dell’unità. Chiedo a tutti un supplemento di riflessione, non drammatizziamo la nostra discussione tra apocalittici e integrati.

Il suo appello nasce dal segnale di scissione dal Pd che ha dato D’Alema sabato scorso?Siamo oggettivamente di fronte a uno scenario nuovo. L’assemblea dei Frentani e la nascita di una nuova associazione, ConSenso, le prese di posizione del presidente Emiliano, una discussione sempre più esplicita nel Pd, costituiscono un fatto nuovo. E non solo: Renzi ha scelto l’avventura. Bisogna organizzare il campo di un’alternativa credibile alla sua deriva che rischia di consegnare il paese alla saldatura tra Lega e Cinque stelle. Un campo che abbracci i temi sociali sollevati da Laura Boldrini, la discontinuità richiesta finalmente anche da Giuliano Pisapia, la sinistra del Pd che solleva la grande questione della lotta alle diseguaglianze.

Insomma propone l’alleanza con D’Alema? E se il Pd non si spacca e non si va al voto?Sinistra Italiana è nata intorno a un’idea forte: la presa d’atto dell’insufficienza di ciò che c’era, rifondare una forza della sinistra larga, popolare, con una cultura di governo. In grado di tenersi a distanza, allo stesso tempo, dai due vizi cronici degli ultimi vent’anni: la subalternità e la testimonianza. Noi siamo nati sotto questa stella. E abbiamo raccolto intorno a quel progetto, grazie alla generosità di tanti, energie e intelligenze.

Non può portare questi temi a Rimini e prendere atto della scelta dei delegati?
Ma possiamo dividerci tra di noi su scenari ipotetici e senza capire dove sta precipitando il paese? Nel corso degli ultimi mesi ho avvertito il rischio di un ripiegamento, di rassegnarsi all’ennesimo cartello della sinistra radicale, senza alcun peso nella società. Il No ricostruttore per un centrosinistra alternativo al renzismo e alla terza via ha aperto nuovi spazi.

Ma non tutti i suoi compagni considerano il No «ricostruttore» del centrosinistra.
Ma come si fa a non capire che siamo in un passaggio delicato, nel vortice di una transizione? Abbiamo cominciato a scrivere le nostre tesi congressuali con Renzi ancora a Palazzo Chigi, Obama alla Casa Bianca e nel punto di massima tenuta della grande coalizione europea di socialisti e Ppe. In poche settimane abbiamo vinto un referendum, è caduto Renzi, il Pd è alla vigilia di cambiamenti decisivi, Trump è stato eletto e rischia di determinare poco meno che una guerra con la Cina e un disastro nelle relazioni con il mondo arabo.
Nel parlamento europeo socialisti e popolari si spaccano e in Francia nel partito socialista vince Hamon sulle parole d’ordine del reddito e della riduzione dell’orario di lavoro. È cambiato tutto. E noi non proviamo a fare una discussione larga, alta? Oggi, non domani, dobbiamo mettere al centro i temi del lavoro, del reddito, degli investimenti pubblici, della riconversione ecologica, dell’innovazione, di una nuova sinistra che ricostruisce l’ambizione del governo con un programma avanzato, radicale.

Scusi, non è che sta prendendo atto che la sua area avrà meno delegati e quindi rischia di perdere e doversi adeguare a un’altra linea?
Voglio essere chiaro: è l’esatto contrario. Comunque delle tessere parleremo in seguito, se sarà necessario, quando capiremo le decisioni del nostro organismo di garanzia. Oggi vorrei solo dire che tutte le posizioni in campo hanno lavorato per allargare la partecipazione al congresso: è un fatto positivo. Per me la priorità è stata convincere tante e tanti che non ci credevano più. Ora si tratta di garantire la massima partecipazione, a cominciare dai livelli territoriali. Ma il punto per me è: non voglio prendere parte a un talent show e ancora meno avvelenare la discussione interna.

Potrebbe ritirarsi?
La mia candidatura è a disposizione, è uno strumento e non un fine. Propongo che Rimini sia l’occasione per la costruzione di un campo largo dell’alternativa. Per farlo serve una gestione collegiale del gruppo dirigente, non una lotta fratricida. Se invece si negano queste novità lo si dica chiaramente.