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14 Ott, 2017

Moody’s conferma che la strada intrapresa è giusta

“Siamo alla fine di questi 5 anni di Governo Zingaretti e i risultati si vedono. Oggi, ai dati sui livelli minimi assistenziali in sanità, all`imminente uscita dal commissariamento e allo sblocco del turn over, si aggiunge il rilevamento dell`agenzia di rating MOODY`S, che conferma che la strada intrapresa è giusta, anche se lunga. Fa bene il Presidente a parlare di risultato storico, quindi, e dà senso e forza alla sfida per il secondo mandato. La nostra esperienza, complessa e articolata, dimostra che si può fare bene, partendo da condizioni difficilissime, da una Regione dichiarata fallita dalla Corte dei conti e invertire un trend negativo consolidato negli anni.

La prossima legislatura quindi vogliamo che sia nel segno della ricostruzione vera e propria. Con questo spirito riteniamo importante sostenere e rinforzare il progetto di governo di coalizione larga con a capo Zingaretti. Tornare indietro agli anni degli sperperi e del malgoverno non si può”.

A dichiararlo in una nota Gino De Paolis, capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, consigliere di Insieme per il Lazio.

14 Ott, 2017

Bene la ricandidatura di Zingaretti. Da noi sostegno deciso

“Attendevamo l’ufficializzazione della candidatura di Nicola Zingaretti per il secondo mandato da Presidente della Regione Lazio. Oggi è arrivata durante la direzione del suo partito e questo ci dà l’occasione per confermare il nostro sostegno, convinto e deciso.” Così in una nota Gino De Paolis, capogruppo, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, consigliere Insieme per il Lazio, commentando le notizie che arrivano dalla direzione del Pd.

“Sappiamo che quella per riconfermare la squadra sarà una partita tutta da giocare, anche perchè non è mai successo prima che un Presidente uscente venisse riconfermato, ma sappiamo di aver lavorato bene, dentro una dimensione di coalizione leale, unita e schietta, riuscendo a caratterizzare questa consiliatura con provvedimenti di di giustizia sociale e progressisti. Pensiamo alla legge sull’acqua pubblica, pensiamo allo stop al piano casa, pensiamo ai diritti delle donne e al contrasto alla violenza di genere, alle politiche in favore dei giovani e della conoscenza. Pensiamo anche alla sanità che con i conti finalmente in ordine potrà ora voltare definitivamente pagina.

Siamo altrettanto consapevoli che non basta; che non è sufficiente e che le problematiche in tanti settori sono ancora lì ad aspettare risposte.

Il nostro sostegno a Zingaretti è e sarà volto, quindi, a rivendicare, sì, quanto abbiamo fatto fin qui, ma è e sarà soprattutto indirizzato al futuro, per guardare avanti e rilanciare il percorso della buona politica e del buon governo. La campagna elettorale servirà, dal nostro punto di vista, all’ascolto e ai suggerimenti che arrivano dai cittadini”.

13 Ott, 2017

Ad alta voce. Domani sarò in piazza con i Numeri Pari contro povertà e disuguaglianza

Domani sarà una grande giornata, da affrontare non solo ad Alta Voce, come recita lo slogan della manifestazione, ma anche a testa alta, contro le povertà e le disuguaglianze, perché la crisi ha aumentato di gran lunga il numero di chi è in difficoltà ma anche vertiginosamente la ricchezza in mano a pochi: una ingiustizia da gridare e a cui ribellarsi.

Ecco perché il tema non è la crescita economica all’infinito o il miracolo del libero mercato, bensì redistribuzione, welfare e giustizia sociale. E’ evidente che in questo quadro, una responsabilità importantissima attiene alle Istituzioni, ma anche alle forze politiche che animano il dibattito nelle aule parlamentari od elettive in genere.

Quando infatti le risposte ai bisogni dei cittadini tardano ad arrivare, o sono insufficienti, dove le persone percepiscono l’abbandono da parte dello stato, si aprono scenari molto più pericolosi come quello dell’infiltrazione mafiosa che si sostituisce alla cosa pubblica, accrescendo il suo potere, la sua forza e anche la sua radicalità.

C’è bisogno di uno scatto di orgoglio. La Rete dei numeri pari, che racchiude tante realtà cittadine, domani dirà la propria con forza e dignità. Io, come rappresentante istituzionale, parteciperò per dire che non farò mancare il mio impegno e il mio contributo ai diritti, contro la povertà e contro le mafie. Un tema che è in cima alla lista della mia agenda.

13 Ott, 2017

#Ostialibera

Giovedì 16 novembre 2017, ore 17.00
Piazza Anco Marzio – Ostia

Il sindacato dei giornalisti e l’associazione fondata da don Luigi Ciotti insieme in piazza all’indomani dell’aggressione a Daniele Piervincenzi e Edoardo Anselmi. «Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore i temi della legalità e della libertà di stampa di partecipare», scrivono.

«L’aggressione di Ostia non è stato solo un atto violento e squadristico contro i cronisti, ma anche un’aggressione all’articolo 21 della Costituzione e al diritto dei cittadini ad essere informati. Per questo dobbiamo reagire insieme chiamando in piazza cittadine e cittadini che credono nella Costituzione, nella legalità, nella libertà di informazione, nel diritto ad una vita dignitosa liberata da mafie, malaffare, corruzione», scrivono Libera e Federazione nazionale della stampa italiana annunciando la manifestazione congiunta di giovedì 16 novembre.

«Invitiamo cittadini, associazioni, istituzioni a ritrovarsi dalle ore 17 a Ostia e chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore i temi della legalità e della libertà di stampa di partecipare», proseguono.

13 Ott, 2017

Assemblea Casa Internazionale delle Donne

Lunedì 13 novembre 2017, ore 18.00
Casa Internazionale delle Donne

La Casa Internazionale delle Donne, patrimonio della città di Roma e risorsa per tutte le donne è oggi a rischio di sfratto da parte del Comune. Anche la Casa corre ora il pericolo di chiusura cui sono andate incontro tante associazioni e realtà sociali di Roma. Per questo, per parlarne insieme ci incontreremo in una grande assemblea cittadina.

13 Ott, 2017

Il molestatore seriale e il coraggio delle prede

Bia Sarasini, Il Manifesto

 

Era un luogo comune, il divano del produttore, il sottofondo di tante storie di cinema, il non detto di tanti scandali. A Hollywwod Baylonia, il titolo ormai proverbiale dei due volumi di Kenneth Anger dedicati all’epoca d’oro delle Major, come nel resto del mondo, Cinecittà compresa.

Ora le denunce di attrici famose, come Gwyneth Paltrow, Angelina Jolie e Ashley Judd, contro Harvey Weinstein, potentissimo produttore Miramax, che ha ripreso lo stile della Hollywood vecchia maniera, irrompono nella cronaca. E dicono che è vero, che le storie raccontano sempre la verità. Il re è nudo. Del resto così Weinstein si proponeva, in accappatoio, o vestaglia, alle sue prede. Uso consapevolmente questa parola, preda, perché questo è il punto di vista di un molestatore seriale.

Di un uomo che neanche prova la strada del corteggiamento, ma usa direttamente il potere. E la uso, questa parola, perché così ci si sente, se hai circa vent’anni, hai un progetto, un sogno e ti trovi ad affrontare un uomo potente. Che può essere la tua risorsa o il muro contro cui sbattere. Perché parliamo del mondo del cinema, ma dovremmo dire luoghi di lavoro. Di qualunque genere. Del resto a quanto si legge non rivolgeva le sue attenzioni solo contro le “sue” attrici”, ma anche a chi lavorava negli uffici.

Vorrei essere chiara: parlare di “prede” non ha nulla a che fare con il vittimismo. Piuttosto è la descrizione di rapporti di forza. Le denunce, in aumento giorno per giorno, mostrano chiaramente cosa succede. Comportamenti diversi – chi ha subito, chi è riuscita a sottrarsi – in comune l’umiliazione, il silenzio, un ricordo che non sparisce mai. E vengo al punto più spinoso. Quello che suscita più polemica.

Perché non hanno denunciato prima? Perché ci sono voluti vent’anni? Bisognerebbe ricordarsi che è la stessa accusa che è stata rivolta alle vittime di abusi pedofili. Che insomma le vittime vengono sempre incolpate delle violenze che subiscono.

Perché ci vuole forza. Non solo quella individuale, che permette di opporsi al predatore, ci vuole anche quella simbolica, collettiva, che permetta di non sentirsi una paria, una che dice cose a cui nessuno crede. Una che non si sente sporcata da questo. Insomma, il tempo è cambiato. Ora si può denunciare, per fortuna. E se lo fa chi ha più anni, libera le più giovani, le più esposte.

Del resto si scopre che già negli anni scorsi erano state proposte inchieste contro Weinstein e i giornali, come per esempio il New York Times, avevano insabbiato.

C’è un penoso risvolto italiano. Anche Asia Argento è tra chi denuncia. Lo fa con la temerarietà che è le è propria. Descrive vividamente l’aggressione e la sua successiva subalternità al molestatore, indotta dalla vergogna e dalla sua debolezza, come lei stessa dice. Prima di riuscire a liberarsene. E questo le vale ogni sorta di accusa infamante. Eppure ci dice con chiarezza che la violenza, effetto del dominio maschile, ha molteplici aspetti. Non è solo sul corpo, ma anche sui sentimenti, il senso di sé, la dignità. L’abuso di potere non è solo il ricatto e il ceffone. Realtà difficile da comprendere, e che appunto avviluppa le donne. Umilia, ferisce. Poi certo, ce la si può cavare, perfino ribaltare il tavolo. A volte.

Il ricatto sessuale è una realtà a cui la maggior parte delle donne giovani, in qualunque contesto, è stata ed è tuttora sottoposta. Si può accettarlo, usarlo, da parte delle donne, ma di questo si tratta: dell’esercizio di un potere.

Le ragazze accusano le femministe della mia generazione: ci avete imbrogliato, ero convinta che nei luoghi di lavoro non fosse più richiesto di essere disponibili, per fare carriera. Per questo Gwyneth e le altre vanno ringraziate. Aprono una strada.

Sarebbe divertente, se ciascuna si decidesse a elencare il catalogo delle molestie subite. Altro che la lista di Don Giovanni. Che tra l’altro non sarebbe mai andato in una clinica a farsi curare dalla dipendenza dal sesso. Segno di tempi che cambiano?

12 Ott, 2017

Il parco dell’Appia Antica ha il piano d’assetto. Stop ad abusi e autodemolitori

Cecilia Gentile, La Repubblica

Il parco dell’Appia Antica ha finalmente un piano d’assetto, una specie di piano regolatore che fissa regole certe su cosa si può fare o non fare in ogni ambito dei 3700 ettari del territorio protetto. La giunta regionale lo ha approvato ieri mattina. L’ultimo passaggio sarà il via libera della Pisana.