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09 Lug, 2013

Magma, un movimento che rende fertile la città

Giovedì 18 Luglio, ore 18.00
Urban Center Roma XI
Via Niccolò Odero, 13a

MAGMA è uno spazio politico di discussione – che coinvolge persone provenienti dai movimenti, dalle associazioni, dai partiti, dai lavori e dalle istituzioni – nel quale costruire e condividere saperi, progettualità, pratiche e capacità amministrative per trasformare realmente la città di Roma nella direzione della giustizia ambientale e sociale.

L’obiettivo di MAGMA non è quello di “fare lobbing” ne di “prendere posizione” ma quello, più ambizioso e difficile, di impostare le politiche pubbliche che vorremmo, descrivendone gli obiettivi e le azioni con cui conseguirli, di coinvolgere tutti i soggetti detentori delle conoscenze rilevanti alla loro definizione, indicare i percorsi istituzionali e amministrativi necessari, condividere le pratiche esistenti e mobilitare le forze sociali, politiche ed economiche necessarie a praticarle, valutarne gli impatti e gli esiti.

L’occasione inedita di nuove amministrazioni regionali, comunali e municipali e di una rinnovata sensibilità sociale verso i temi del mutamento del modello di sviluppo urbano, non può essere affrontata con strumenti e metodologie ordinarie. Consuetudine e pratiche asfittiche devono lasciare il passo all’invenzione, alla progettualità sociale condivisa, alla responsabilizzazione sociale, alla discussione animata e al conflitto aperto come pratica di nuova democrazia.

La democrazia e le sue metodologie sono l’oggetto principale di MAGMA. Connettere idee e progettualità è un esercizio utile se alimenta la spinta sociale al cambiamento, se dota questa spinta di una visione inclusiva della città e di un immaginario condiviso che parla a tutti, mettendo al centro le tante periferie della vita urbana. E’ un processo costituente di nuova democrazia quello che vogliamo stimolare, uno spazio che attraverso il coinvolgimento e la contaminazione aiuti la città a voltare definitivamente pagina restituendo a chi la abita le prerogative del governo.

I metodi di discussione ed elaborazione utilizzati da MAGMA saranno esclusivamente partecipati, utilizzando metodologie che facilitano l’emersione di trame comuni (come il World Cafè o il Bar Camp), la produzione di idee nuove e la presa in carico da parte dei partecipanti (Open Space Technology, ProactionCafè), o ancora che permettono di lavorare collettivamente ed efficacemente su documenti testuali (Party), di elaborare visioni condivise del futuro (EASW, laboratori di scenario). Scegliere, di volta in volta, lo strumento giusto aiuta a ottenere il risultato desiderato.

MAGMA individuerà, di volta in volta, un set di politiche pubbliche da impostare in modo partecipato, che si baseranno su una sessione intensa (in genere una giornata) di lavoro collettivo.

MAGMA vuol quindi rappresentare non l’ennesimo soggetto politico ma uno spazio in cui le persone, per un attimo svincolate dai percorsi collettivi originari nei quali si riconoscono e continueranno a riconoscersi, si riprendono, in pieno, la libertà di progettare insieme strategie, iniziative e azioni per una Roma giusta, ecologica, solidale e partecipata.

09 Lug, 2013

Elogio del camminare

Giovedì 18 luglio, ore 10.00
Sala Mechelli – Consiglio Regionale del Lazio
Vedi il programma

Il workshop rganizzato dalla V Commissione “Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo”. Il workshop rappresenta un’ occasione di confronto con i soggetti rappresentativi del settore del turismo itinerante e l’inizio di percorso condiviso sulle prospettive normative e di sviluppo economico e turistico.

Nella sessione del mattino sono previsti gli interventi istituzionali del Presidente della V Commissione, Eugenio Patanè, dell’Assessore Cultura, Sport, Lidia Ravera, dei due Vice Presidenti Della V Commissione Olimpia Tarzia e Cristian Carrara, di Consiglieri componenti V Commissione, Consiglieri Regionali e dei soggetti rappresentativi del settore del Turismo itinerante.

Nel corso del pomeriggio, dalle 14:30, saranno avviati due tavoli di lavoro, presieduti dai due vicepresidenti della Commissione, dedicati rispettivamente ai temi “Cultura e turismo” e ” Benessere e qualità della vita”.

Elogio del camminare

08 Lug, 2013

“In Italia 30 mila piccoli schiavi”. L’allarme lanciato da Save The Children

Trentamila piccoli schiavi. Tutti in pericolo. Tutti senza infanzia. Tutti sotto scacco da parte di un ”padrone”. Sono una parte dei 260 mila bimbi o adolescenti italiani che lavorano. Ovvero 1 su 20: il 5,2 per cento di tutti quelli sotto i 16 anni. Lo denuncia il rapporto di Save The Children e dell’Associazione Bruno Trentin, nell’aggiornare i dati sul lavoro minorile, che erano fermi a 11 fa.

Aumenta il numero, cala l’età. Hanno tra i 7 e i 16 anni. Lavorano perché ne ha bisogno la famiglia, oppure per autofinanziarsi, oppure perché la scuola ha fallito, e se li è persi, e non se li riprenderà mai più. Sono per metà maschi e per metà femmine (queste ultime 46 per cento). Quattro su dieci lavorano in modo più o meno occasionale, gli altri no. Uno su quattro lavora per periodi lunghi fino a un anno, talvolta più di 5 ore al giorno (2 su 10). Altri di più, molto di più.

SCHIAVI
Sono i trentamila ai quali è negato del tutto il lusso dell’infanzia, dello studio, della salute, della sicurezza, della spensieratezza. E vivono da grandi, a faticare senza tutele né rispetto, a raccattare spiccioli, a farsi sfruttare, schiavizzare, maltrattare. Sono coloro che non giocano, non sognano, non ridono, non studiano, non fanno nulla di ciò che dovrebbero fare i bambini. Coloro che vivono con davanti un futuro identico al presente ed al passato, senza nulla che assomigli a un progetto, a un cambiamento, a un’occasione, a un desiderio. Nelle storie raccolte da Save, quasi tutti svolgono «un lavoro pericoloso per la salute, la sicurezza, l’integrità morale, anche di notte, in modo continuativo, senza nessuno spazio per il riposo, lo studio o il divertimento».

INTRAPPOLATI
E che lavori fanno? Il 40 per cento in attività di famiglia. Gli altri no. Minuscoli baristi, camerieri, commessi, ambulanti, sciampiste, agricoltori. Muratori. Nicola, a 12 anni, lo fanno salire sulle impalcature di 20/25 metri, «e il primo giorno avevo le vertigini e stavo svenendo, ma poi mi aggio abituato». Napoli: tanti sono lì. La maggior parte vivono al Sud. Ma ce ne sono tanti anche nel Nord Est, a Milano, a Roma..«Non ci sono i soldi per permettere ai figli di studiare -racconta un assistente sociale della Capitale- e così si incoraggia il figlio a trovare il lavoretto, per la famiglia significa tanto».

Salari non negoziabili: «Se chiedi quanto mi dai, ti mandano immediatamente via», racconta Andrea, 16 anni. «Nonostante gli orari pesantissimi, le paghe risibili e i rischi per la salute, la maggioranza di loro non hanno la consapevolezza di esser sfruttati, non sanno nemmeno cosa sia un contratto di lavoro», spiega Raffaella Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save The Children.

PUSHER
La trappola si allarga quando il lavoro non si trova, «e l’opportunità dei soldi facili coinvolge i ragazzi in attività criminali». Arrivano i reclutatori. Reclutano con poco sforzo. Piccoli pusher, piccoli ladri, piccoli rapinatori crescono. La mamma non lo sa. O invece sì, talvolta.
Racconta un volontario di Napoli: «Quando non ci stanno le entrate per mangiare, e il proprietario di casa dà lo sfratto, hai voglia a dire al figlio “non a rubare”. Quello risponde “ma io un lavoro non ce l’ho”. E allora la madre si rassegna, e dice ”che ci posso fare?”». E non fa più domande. E lascia stare.

Marida Lombardo Pijola, Il Messaggero

04 Lug, 2013

Regione Lazio: un primo passo per il contrasto della violenza di genere

L’approvazione della mozione contro il femminicidio da me presentata e sottoscritta dalle consigliere del gruppo “Per il Lazio” e dai presidenti delle commissioni sanità (Rodolfo Lena) cultura (Eugenio Patanè) e sicurezza (Baldassare Favara), dimostra un grande senso di responsabilità da parte del Consiglio regionale, sensibile su un tema di grande urgenza sociale. Sono pienamente soddisfatta del risultato ottenuto, frutto di un dibattito partecipato e approfondito. La mozione era un atto doveroso nei confronti delle tante donne uccise brutalmente per mano di un uomo, in molti casi ex compagno o marito.

Di particolare rilievo l’impegno ribadito anche in aula dall’assessora alle pari opportunità Concettina Ciminiello che ha assicurato come richiesto dalla mozione, il rifinanziamento dei centri antiviolenza nel Lazio, a partire dal prossimo assestamento di bilancio, nonché la convocazione del tavolo con le associazioni e le realtà che nel nostro territorio si occupano di violenza di genere.

Il voto di oggi che arriva dopo poche settimane dall’avvio dei lavori del consiglio regionale, conferma la nostra volontà di porre il contrasto della violenza di genere tra le priorità del lavoro del consiglio e della giunta. E il dibattito che ne è seguito in aula ha confermato che i tempi sono maturi per puntare alla soluzione di un problema prima di tutto culturale sulla cui risoluzione la regione Lazio investirà energie e risorse.

04 Lug, 2013

Ottima l’attenzione di Ignazio Marino sulle terre pubbliche ai giovani

Condivido a pieno l’iniziativa dei giovani delle associazioni Terra!, daSud e della Cooperativa Co.r.ag.gio che oggi consegneranno al sindaco di Roma, Ignazio Marino, 10mila firme raccolte sulla piattaforma Change.org insieme al Coordinamento romano per l’Accesso alla Terra. Offrire l’opportunità ai giovani agricoltori di poter utilizzare i terreni agricoli abbandonati è una delle migliori strade per uscire dalla crisi attuale.

L’attenzione dimostrata dal sindaco Marino, accogliendo le associazioni, è un primo segnale di interesse da parte delle istituzioni che va sicuramente apprezzato. Con il consigliere regionale di Sel, Gino De Paolis, ad  aprile ho presentato una proposta di legge affinché la Regione Lazio dia inizio ad un censimento delle terre pubbliche e si predispongano le adeguate procedure per la loro assegnazione ai giovani.

In questo modo possiamo creare nuove opportunità lavorative schierandoci anche a favore dell’antimafia e della legalità, mettendo in campo azioni concrete per scongiurare che questi beni comuni vengano sottratti alle cittadine e ai cittadini della nostra Regione.