Top

22 Gen, 2014

Con le donne spagnole: no alla proposta Gallardòn

Aderisco alla manifestazione del primo febbraio davanti all’ambasciata di Spagna e sottoscrivo l’appello Noi con le donne spagnole: NO alla proposta Gallardòn, che pubblico di seguito integralmente a cui stanno aderendo sempre più realtà.

Appello
Le donne italiane dicono NO al tentativo di limitare la libertà delle donne spagnole, il loro diritto all’autodeterminazione e la  scelta di una maternità consapevole.

L’ “antiproyecto de ley” del ministro della giustizia spagnolo Gallardón, presentato il 20 dicembre 2013 intende cancellare il diritto di scelta  all’interruzione volontaria di gravidanza  riconosciuto alle donne spagnole dalla legge del 2010 introdotta dal governo Zapatero.
Attualmente  in Spagna, in linea con la legislazione prevalente in materia nei paesi dell’Unione Europea, la legge stabilisce un tempo – le prime 14 settimane – entro cui è riconosciuto alla donna l’esercizio pieno del diritto di scelta; al contrario, la proposta Gallardón affida ogni decisione ai medici, al giudice, ai genitori . L’aborto inoltre è previsto solo nel caso di violenza sessuale (fino alla 12ma settimana) e di grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna, con rischio permanente o duraturo nel tempo, accertato da due esperti (fino alla 22ma settimana).

La proposta ignora  i risultati positivi del sistema in vigore (p.e. la riduzione di ben 6 mila casi di aborto nel 2012 rispetto all’anno precedente) e, proponendo di punire i medici trasgressori, finisce per incentivare l’aborto clandestino, i viaggi oltre confine, i guadagni ‘occulti’ di chi è’ abituato a ‘monetizzare’ le  paure altrui.

La proposta Gallardón è  un chiaro tentativo di  oppressione delle donne, di restaurazione del  patriarcato; un attacco alla libertà delle donne e al loro diritto di cittadinanza, la cui primaria manifestazione è l’autodeterminazione nel diritto alla salute e nelle scelte riproduttive.
Consapevoli della gravità dell’attacco, le donne e gli uomini europei che fanno riferimento alla Carta Europea dei diritti fondamentali, chiedono che la proposta Gallardón venga immediatamente ritirata, in quanto violazione  dei  diritti di tutte  le donne in Spagna e in Europa, un vero e proprio “golpe”  autoritario  e ideologico.

Le donne italiane, da sempre impegnate ad affermare la loro soggettività, e  il diritto alla gestione del proprio corpo,  a scegliere  liberamente la maternità  e a contrastare i ripetuti attacchi all’applicazione della legge  194/78, annunciano la loro  mobilitazione  insieme alle donne spagnole,  e a tutte/ tutti coloro che si impegneranno     affinché la proposta  Gallardón venga bloccata  prima di essere portata alla discussione delle Cortes, e affinché qualsiasi proposta  simile  sia condannata quale  grave  violazione della libertà  e dell’autodeterminazione delle donne.

Chiediamo inoltre agli eletti e alle elette al Parlamento Europeo una  forte ed incisiva presa di posizione che garantisca alle donne il diritto di decidere sul proprio corpo.
Un’Europa senza diritti delle donne, semplicemente non è.

Casa Internazionale delle Donne, UDI Unione Donne in Italia, Snoq Factory, Snoq Roma, Wilpf-Italia, Coordinamento Donne Cgil Roma e Lazio, Sciopero delle donne, Associazione Punto D, Assolei onlus, Associazione  Differenza Donna, GiULiA, Giornaliste Unite Libere Autonome, Luisa Betti – piattaforma web “Donne x Diritti”, Uil di Roma e Lazio – Coordinamento pari opportunità, Noi Donne, Zeroviolenzadonne Onlus, Laiga.

21 Gen, 2014

Violenza donne: una legge all’avanguardia che migliora la nostra Regione

La V Commissione Cultura in Consiglio regionale dopo un iter serrato e denso di confronto ha licenziato oggi il progetto di legge 33 contro la violenza sulle donne. Una proposta all’avanguardia che definisce le norme per la creazione di una rete regionale contro la violenza di genere, prevedendo interventi integrati per il contrasto e le prevenzione di ogni forma di violenza.

Questa proposta di legge è innovativa anche perché è il risultato del confronto e dell’ascolto messo in atto dall’intera Commissione di decine di associazioni di donne e dei centri antiviolenza.  Anche per questo ne è scaturita una proposta concreta, che ha saputo allo stesso tempo fare proprie le ottime leggi già esistenti nella nostra Regione sulla materia e amplificare le richieste e i suggerimenti elaborati dalle donne impegnate sul territorio della nostra Regione, fino a dar vita a un testo unico contro il femminicidio.

Quello che oggi abbiamo licenziato e che ora attende il parere della Commissione Bilancio prima di andare in aula è un testo che  fornisce  strumenti concreti per promuovere interventi  capaci di  diffondere  la cultura del rispetto e della libertà delle donne: la scuola e l’attenzione a una cultura del rispetto tra uomo e donna, la formazione degli operatori, l’introduzione di elementi innovativi quali le case della semiautonomia e i progetti sui sex-offenders sono alcune delle principali norme approvate.

Nel disegno di legge è prevista poi l’istituzione di una cabina di regia, presso la Presidenza della Giunta regionale – che avrà il compito di predisporre un piano regionale, promuovendo l’attivazione di una rete tra istituzioni e associazioni. Un passaggio importante per  coordinare gli interventi che riguarderanno la violenza contro le donne e il sostegno alle  vittime e ai loro figli.

Il Piano triennale di lavori previsto dalla Legge 33 avrà come obiettivi oltre l’individuazione degli interventi, la definizione di criteri per la sperimentazione di servizi  introducendo modelli gestionali innovativi  che tengano insieme politiche sociali, sociosanitarie e quelle culturali.

Infine, un importante strumento contenuto nella legge è l’istituzione dell’”Osservatorio sulle pari opportunità  e la violenza di genere” che si occuperà anche del monitoraggio dell’applicazione delle politiche di genere con particolare attenzione al mondo del lavoro valutando l’impatto dell’efficacia degli interventi regionali. Fondamentale – tengo a precisarlo – sarà proseguire nello sforzo e nell’impegno già dimostrato dalla Giunta Zingaretti e da questa maggioranza nel destinare risorse vere e adeguate a sostegno del contrasto alla violenza di genere.

21 Gen, 2014

Migrazioni, nuovo punto di svolta. Welfare a rischio

E le criticità italiane emergono tutte: “I cittadini in età lavorativa sono destinali a diminuire di 4 milioni tra il 2015 e il 2030 e di altri 7 milioni dal 2030 al 2050, mentre gli ultraottantenni aumenteranno rispettivamente di 1,4 e 2,2 milioni. Uno scenario insostenibile, senza un adeguato apporto migratorio”. È quanto sostiene il ricercatore Irpps-Cnr, Corrado Bonifazi, che stamattina presenterà a Roma, nella sede del Consiglio nazionale delle ricerche, la sua analisi storicoeconomica de “L’Italia delle migrazioni”, edito da Il Mulino.
Leggi l’articolo

18 Gen, 2014

Da Zingaretti un impegno trasparente per la Regione

Il Presidente della Regione Zingaretti sta lavorando con serietà e trasparenza per portare la nostra Regione fuori dalle sabbie mobili in cui l’ha condotta la passata Giunta Polverini. Questo vale per la sanità, l’istruzione e ancor di più per i rifiuti. E’ bene ricordare che e’ in questa consiliatura regionale che si è riusciti a chiudere definitivamente Malagrotta. Un segno tangibile della poca deferenza verso il suo ‘Patron’.

Per questo ha fatto bene il Presidente Zingaretti a rispondere all’attacco del quotidiano “Il Messaggero” con una querela. La libertà di stampa non è assolutamente toccata quando si cerca di arginare campagne che ledono la dignità e l’onore delle persone e delle istituzioni che queste rappresentano.

Inoltre da consigliera regionale, ma anche da operatrice della comunicazione, trovo inaccettabile che si tenti di spostare l’asse della politica regionale sui rifiuti,  attraverso articoli di giornale che sparano titoli ad effetto senza essere agganciati a fatti comprovati.

Data la mia storia professionale non c’è ovviamente nessun tentativo di imbavagliare l’informazione, ma la volontà di difendere anche il diritto dei lettori del più importante quotidiano di Roma, ad avere un’informazione corretta ed equilibrata e non un giornale che diventa strumento di interessi diversi della sua proprietà.

18 Gen, 2014

Cacio e Pepe

Martedì 28 gennaio, ore 11.00
Enoteca Regionale Palatium
Via Frattina, 94 – Roma

Intervengono:

Giuseppe Codispoti (Lega Coop), Carlo Patacconi (Agricoltura Nuova), Paolo Cacciani (Ristorante Cacciani)

Saranno presenti:

Nicola Zingaretti Presidente della Regione Lazio, Sonia Rcci assessore all’agricoltura, Antonio Rosati Commissario Straordinario ARSIAL.

La crema di cacio e pepe, popolare e antica ricetta della cucina romana, è un prodotto realizzato nell’ambito di un progetto promosso dalla Lega Coop del Lazio, dalla Coop Agricoltura nuova e da Paolo Cacciani, che attraverso una fattiva collaborazione tra attori diversi della filiera agroalimentare si prefigge l’obiettivo di recuperare valore aggiunto ai prodotti di qualità della tradizione agricola regionale, trasformandoli, rendendoli fruibili al grande pubblico in preparati di alta qualità e facilmente utilizzabili in casa e nella ristorazione.

Si tratta di un prodotto che utilizza materie prime del nostro territorio, come il pecorino romano DOP e DOP BIO, una particolare varietà di pepe nero prodotto dai contadini del Sarawak in Malesia, frutto prima di un progetto di collaborazione e solidarietà e oggi presidio Slow Food.

Il cacio e pepe è il primo di una serie di prodotti della tradizione dei nostri territori che saranno proposti e distribuiti nella rete di vendita tradizionale specializzata e nella GDO.

A partire da questa esperienza ARSIAL per conto della Regione Lazio, impegnata a far conoscere il meglio dei prodotti enogastronomici del Lazio, quelli che più di tutti rappresentano il cammino costante che la Regione ha intrapreso verso la valorizzazione della qualità del territorio, delle sue testimonianze di tipicità, tradizioni e sicurezza alimentare, si è prefissa l’obiettivo di istituire un premio al fine di stimolare l’innovazione di prodotto, di processo e di marketing rivolto alle imprese agroalimentari della regione finalizzato a far emergere la volontà dei nostri imprenditori, associazioni ed enti locali di fare sistema, di creare cioè valore aggiunto, opportunità di integrazione al reddito e di nuova occupazione nei territori rurali.

18 Gen, 2014

Yo decido

Giovedì 30 gennaio, ore 11.30
Casa Internazionale delle Donne
Via della Lungara, 19 – Roma

Conferenza Stampa di presentazione della manifestazione del 1 febbraio ore 15.30
Roma – Ambasciata di Spagna. P.zza Mignanelli

yo_decido

Perché io decido
Perché io decido partendo dall’autonomia morale, che è la base della dignità di tutte le persone, non accetto nessun obbligo o divieto posto ai miei diritti sessuali e riproduttivi, nessun impedimento alla mia totale realizzazione in quanto persona. Come essere umano autonomo, rifiuto di sottostare a trattamenti degradanti, ingerenze arbitrarie e a tutele coercitive rispetto alla mia decisione di diventare o non diventare madre.

Perché sono libera invoco la libertà di coscienza quale bene supremo e fondamento delle mie scelte. Considero cinici coloro che fanno appello alla libertà per restringerla e malevoli coloro che vogliono imporre i loro principi di vita fondati sulla rivelazione divina senza badare alle sofferenze che comportano. Come essere umano libero non accetto una maternità imposta e un regime di tutela che condanna le donne “alla permanente immaturità sessuale e riproduttiva”.

Perché vivo in democrazia e sono democratica accetto le regole del gioco che separano i diritti dal peccato e le leggi dalla religione. Nessuna maggioranza uscita dalle urne, può, per assoluta che sia, è legittimata a trasformare i diritti in delitti e obbligarci a seguire dei principi religiosi sotto ricatto penale. Come cittadina, esigo da coloro che ci governano che non trasformino il potere democratico, salvaguardia del pluralismo in despotismo.

Perché io decido, sono libera e vivo in democrazia esigo dal Governo, da qualsiasi governo, che promulghi leggi che favoriscano l’autonomia morale, preservino la libertà di coscienza e garantiscano la pluralità e la diversità di interessi.

Perché io decido, sono libera e vivo in democrazia esigo che sia mantenuta l’attuale Legge di salute sessuale e riproduttiva e di interruzione volontaria di gravidanza per promuovere l’autodeterminazione, preservare la libertà di coscienza e garantire la pluralità di interessi per tutte le donne.

18 Gen, 2014

Come le idee si trasformano in sentimenti

Mercoledì 29 Gennaio, ore 18
Libreria Arion
Via Cavour, 255  – Roma

La Scuola di Politica Danilo Dolci riprende la sua attività con il sesto incontro

Come le idee si trasformano in sentimenti: mobilitare le persone e le intelligenze, tra partiti, movimenti, stato e società
Incontro con

Fabrizio Barca

E’ possibile organizzare una rete di mobilitazione cognitiva – che attivi strumenti, conoscenze e persone al servizio di chi sperimenta cambiamento – per trasformare il metodo di governo dello Stato e l’organizzazione e il funzionamento dei partiti?

18 Gen, 2014

Ottica di genere e pari opportunità per i fondi UE

Utilizzare la programmazione dei Fondi europei 2014-2020 per progetti realmente partecipati che sui tre assi inclusivita’ sostenibilità e intelligenza siano trasversalmente finalizzati alle politiche di genere, al raggiungimento effettivo delle pari opportunita e al sostegno dell’empowerment femminile. Cogliere l’occasione che ci viene data dall’Europa per realizzare nel Lazio una democrazia finalmente paritaria.

E’ stato un appuntamento importante l’iniziativa che si e’ tenuta alla Casa internazionale delle donne inserita all’interno di Lazio Idee, il percorso di ascolto del territorio pensato dalla Regione Lazio per una scrittura partecipata del nuovo programma sui Fondi sociali europei 2014-2020. L’obiettivo è quello di realizzare una programmazione dei fondi,  con un approccio di genere per la messa in campo e il sostegno di politiche attive e azioni positive per le donne.

Un confronto tanto più importante se si considerano i dati dell’occupazione e della disoccupazione femminile della Regione Lazio dove l’occupazione femminile è -20% di quella maschile e la disoccupazione femminile è del 12.1% a fronte di quella maschile del 9.8%  Tra i giovani la disoccupazione è del 35.6% fra le ragazze a fronte del 32% fra i ragazzi, i cosiddetti neet sono infine nel Lazio per il 23% giovani donne e per il 22% giovani uomini.

La strada tracciata dall’assessore alla formazione e università Massimiliano Smeriglio fa ben sperare perché prevede azioni concrete come la possibilità di assegnare un punteggio maggiore per i progetti più efficaci per le pari opportunità, l’utilizzo di set di indicatori per misurare la ricaduta di genere delle politiche,  la costruzione di una governance per coinvolgere competenze femminili nella costruzione e valutazione dell’utilizzo dei progetti.Una concreta possibilità di cambiamento per le donne e gli uomini del Lazio è alle porte, dobbiamo sfruttarla al meglio.