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25 Feb, 2014

Ponte Galeria: tentato suicidio all’interno del Cie

Con urgenza si approvi la mozione per avviare monitoraggio sulle reali condizioni di vita dei migranti

Ci è giunta notizia dell’ennesimo gesto di disperazione al Cie di Ponte Galeria. Un ragazzo di 20 anni, originario della Libia, ha tentato di togliersi la vita dopo tre mesi di reclusione nel Centro di identificazione ed espulsione alle porte di Roma.

Il tentato suicido – l’ultimo di una lunga serie di gesti estremi e autolesionisti che i migranti reclusi indirizzano verso se stessi – è un campanello di allarme gravissimo sulle condizioni di vita all’interno dei Cie, che non è possibile ignorare.

Dopo le proteste degli uomini con le bocche cucite e le continue segnalazioni di disagi e negazione dei diritti provenienti dall’interno del Centro, è sempre più urgente intervenire per garantire il rispetto dei diritti e la tutela della dignità umana all’interno di Ponte Galeria.

Mi auguro che il Consiglio regionale approvi in tempi brevissimi, la mozione che ho presentato e che è stata sottoscritta da tutti i capogruppo di maggioranza.

Un passaggio necessario per avviare al più presto un’azione di monitoraggio e trasparenza su quanto accade all’interno del Centro. L’obiettivo è di garantire ai migranti trattenuti, condizioni di dignità e di salute “decenti” monitorando l’impiego delle risorse che devono essere utilizzate per evitare ulteriori sofferenze e disagi ai cittadini che vi sono costretti.

25 Feb, 2014

Conferenza stampa di presentazione legge Regionale n. 33 contro la violenza sulle donne

INVITO STAMPA

Conferenza stampa di presentazione legge Regionale n. 33 “Norme per la creazione della rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità del rispetto e della libertà delle donne”.

Venerdì 7 marzo alle ore 14.30 presso la sala Tevere della Giunta Regionale, via Cristoforo Colombo 212, l’assessore alle Pari opportunità Concettina Ciminiello, l’assessore alle Politiche Sociali Rita Visini, i consiglieri regionali Simone Lupi e Marta Bonafoni presentano la legge contro la violenza sulle donne approvata in consiglio il 5 marzo.

In occasione sarà presentata l’anteprima della mostra fotografica promossa del Consiglio regionale del Lazio “Mai più, insieme contro il femminicidio” che girerà in tutte le scuole del Lazio per spiegare la legge appena approvata e il fenomeno della violenza contro le donne.

La legge prevede l’introduzione di una cabina di regia, guidata dalla presidenza della Regione e l’istituzione di un Osservatorio per la Pari opportunità, l’attivazione di una rete regionale antiviolenza, l’apertura delle case rifugio in ogni provincia del Lazio, il consolidamento dei centri antiviolenza e l’introduzione delle case di semi autonomia e. Il tutto sarà finanziato con un fondo da un milione di euro.

25 Feb, 2014

EU 013. L’ultima forntiera

Mercoledì 5 marzo, ore 16.30
Sala della Protomoteca
Campidoglio – Roma

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Proiezione e dibattito sui Centri d’identificazione ed espulsione

“EU 013 L’Ultima Frontiera” è il primo film documentario girato all’interno dei Centri d’identificazione ed espulsione italiani (C.i.e.), dove ogni anno circa 8mila persone vengono trattenute per un periodo di tempo che arriva fino a 18 mesi, in regime di detenzione amministrativa, cioè senza avere commesso un reato penale e senza essere stati giudicati nel corso di un processo.

Protagonisti sono gli agenti della Polizia di Frontiera e i migranti irregolari. Grazie alla collaborazione con il Ministero dell’Interno, le telecamere sono riuscite a entrare dove nessuno era arrivato prima. Dalla sala d’attesa del Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino dove vengono fatti sostare gli stranieri in attesa del respingimento, alle gabbie dei centri dove avvengono i rimpatri forzati.

Interverranno:

Erica Battaglia, Presidente V commissione Politiche Sociali
Francesco D’Ausilio, Capogruppo PD assemblea capitolina
Gianluca Peciola, Capogruppo Sel assemblea capitolina
Marta Bonafoni, Consigliera regionale “Per il Lazio”
Raffaella Cosentino, autrice e giornalista
Alessio Genovese, regista
Stefano Galieni, campagna LasciateCIEntrare

Modera: Luciana Cimino, giornalista

EU 013 l’Ultima Frontiera è stato realizzato dagli autori Raffaella Cosentino e Alessio Genovese, alla regia, grazie al sostegno di Open Society Foundations. Il film è stato girato all’aeroporto internazionale di Fiumicino, al porto di Ancona, e nei C.i.e. di Roma, Bari e Trapani.

Il documentario è stato presentato alla 54esima edizione del Festival dei Popoli di Firenze e all’International Film Festival di Rotterdam (Official Selection).

23 Feb, 2014

Le cerimonie, il corteo. E anche le polemiche sulle “due”case

Le cerimonie, il ricordo, il corteo: a trentaquattro anni dalla morte di Valerio Verbano – i killer non sono mai stati individuati – le istituzioni da una parte e i movimenti vicini ai centro sociali ricordano quel giorno del febbraio 1980 quando gli assassini entrarono nell’appartamento di Via Monte Bianco, a Montesacro, legarono i genitori Carla e Sardo e uccisero il giovane studente.
Leggi l’articolo

22 Feb, 2014

Brividi ed emozione per la casa di Valerio Verbano “luogo della memoria”

Un progetto bellissimo che potrà contribuire concretamente al ricordo di Valerio Verbano e alla ricerca della verità sulla sua morte. Mette i brividi pensare che proprio quell’abitazione, dove Valerio è stato ucciso davanti ai suoi genitori e dove la madre Carla ha vissuto fino alla sua morte due anni fa, diventerà ora un luogo dedicato alla memoria antifascista, un centro di documentazione che sarà aperto alla città e a disposizione del territorio.

Carla è stata una donna eccezionale, un modello per tutte noi, una madre che ha cercato la verità sull’omicidio di suo figlio fino all’ultimo. La sua vita e il suo grande coraggio devono continuare ad esistere, senza disperdersi, perché periodi come gli Anni di Piombo non tornino mai più.

Far tornare a “vivere” la sua casa, mettere definitivamente in sicurezza il futuro della Palestra Popolare Verbano, sono iniziative importanti a favore del ricordo di una delle pagine tra le più oscure della nostra storia, di una ferita ancora aperta. Atti attraverso i quali un’istituzione come la Regione Lazio scende in prima fila accanto ai parenti e agli amici di Valerio nella tutela e nella cura della memoria.

21 Feb, 2014

Mozione ius soli

Conferimento della cittadinanza onoraria ai minori, figli di genitori stranieri, nati e cresciuti nei Comuni del Lazio

Premesso che

– il tema del conferimento della cittadinanza agli immigrati, in particolar modo a quelli di seconda generazione, nati e cresciuti in Italia al pari dei figli dei cittadini italiani con cui quotidianamente vivono e crescono, è argomento ormai non più rinviabile non fosse altro per le dimensioni demografiche che ha assunto;

– nella Convenzione Europea sulla Nazionalità, conclusa fra gli Stati membri del Consiglio d’Europa il 6 novembre 1997, ancora in attesa di essere ratificata dal nostro Paese, è previsto che ciascuno Stato, nell’ambito del diritto domestico, faciliti l’acquisizione della cittadinanza per le persone nate nel territorio e ivi domiciliate legalmente ed abitualmente;

– va data piena applicazione alle finalità della L.R. 14 Luglio 2008, n. 10, Disposizioni per la promozione e la tutela dell’esercizio dei diritti civili e sociali e la piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati.

Considerato che

– a partire dalle due proposte di legge lanciate dalla  campagna “L’Italia sono anch’io” in cui 22 grandi e autorevoli organizzazioni della società civile hanno raccolto firme per dimostrare come siano maturi i tempi per una radicale riforma delle leggi relative al conferimento della cittadinanza, che ormai risalgono al 5 febbraio 1992 (legge 91) ancora basate sullo ius sanguinis;

– il Parlamento è attualmente impegnato per definire una nuova disciplina in materia di cui presto si dovrà discutere in aula;

– numerosi Comuni e Province hanno già conferito la cittadinanza onoraria a minori nati o cresciuti in Italia dimostrando di voler anche formalmente prendere atto delle profonde modificazioni sociali e strutturali intervenute grazie ai processi migratori di cui è stato investito il Paese intero.

Rilevato che

– l’articolo 3 della Costituzione Italiana stabilisce che tutti i cittadini hanno parità e dignità sociale e che sono uguali davanti alla legge senza discriminazioni di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali;

– a livello europeo l’Italia possiede la legislazione più restrittiva in materia di accesso alla cittadinanza, soprattutto se confrontata con quella di Paesi come Germania, Francia, Spagna, Irlanda e Belgio;

– i minorenni nati o cresciuti nella regione Lazio ammontano secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno a quasi 66 mila unità che frequentano ormai abitualmente le scuole e gli istituti di formazione esistenti;

– Milano,Torino, Bologna, Napoli, Pordenone, Crotone, Catanzaro, Perugia, Savona, Arezzo, Cremona, Ferrara, Salerno, La Spezia: sono soltanto alcuni degli oltre 160 Comuni che negli ultimi mesi hanno voluto anticipare la riforma della legge sulla cittadinanza – da tutti questi consigli comunali definita anacronistica – stabilendo che tutti i bambini sono cittadini, a prescindere dalla provenienza;

– l’elenco si allunga di settimana in settimana e include intere province come Pesaro-Urbino, Grosseto, Ravenna, Piacenza, Livorno e centri più piccoli come Sesto San Giovanni, Aversa, Cantù, Scandicci, Nichelino, Sant’Arcangelo di Romagna.

Impegna il Presidente della Regione Lazio e la Giunta

– a verificare quanti Comuni del Lazio si siano dotati di un regolamento per il conferimento della cittadinanza onoraria;

– a verificare quanti Comuni del Lazio abbiano già conferito la cittadinanza onoraria ai minori stranieri nati in Italia;

– a proporre a tutti i Comuni compresi nella Regione Lazio che ancora non lo hanno fatto, a promuovere iniziative atte a conferire la cittadinanza onoraria ai minori nati in Italia e a far sentire, almeno simbolicamente, i minori immigrati più favorevolmente accolti in funzione di migliori e più condivisi processi di inserimento sociale;

– a far sì che tale processo, che va compiuto in tempi rapidi, porti a definire nell’intero territorio regionale, una politica di accoglienza fondata sulla parità dell’accesso ai diritti.