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Sabato 12 dicembre, ore 10.00
Co-Working Millepiani
Via Niccolò Odero, 13- Roma

Il Welfare è in forte sofferenza, i tagli imposti dal Governo e il progressivo depauperamento dei bilanci comunali per gli interventi e progetti del sociale, ci hanno imposto nel tempo una difesa strenua dei servizi esistenti e del lavoro, ma anche una profonda riflessione all’interno delle nostre organizzazioni sociali, associative e del volontariato. Il rivelarsi poi di Mafia Capitale, anziché generare un reale cambiamento ha prodotto un attacco generalizzato alle organizzazioni del Terzo Settore, impedendo la valorizzazione delle innovazioni sociali, delle nuove forme di solidarietà, dei nuovi interventi per le emergenti povertà, realizzati dai tanti progetti attivi e promossi nel tempo e a rischio chiusura o già chiusi. Purtroppo il nostro mondo non è stato né ascoltato e né compreso e la nuova pagina del sociale a Roma è stata riscritta da persone che, di questo mondo,  non solo non ne hanno mai avuto esperienza, ma non hanno nemmeno avuto la capacità di ascoltare o quanto meno assimilare quella vocazione originaria delle organizzazioni del sociale che è mutualistica e solidale. Le regole riscritte per il welfare della città, sono state regole elaborate dall’alto e senza alcun legame, nemmeno apparente, con i territori, con gli utenti dei servizi, con gli operatori e le organizzazioni del sociale.
Regole di accesso alle gare e agli appalti e quindi ai servizi, la cui retorica di legalità, impone e obbliga, ancora una volta bandi la cui valutazione massima non è data dalla qualità del servizio ma dall’offerta economica più vantaggiosa o al massimo ribasso, a tutto svantaggio della qualità anche dei contratti di lavoro. Modalità di affidamento dei servizi che prevedono la scelta dell’organizzazione  sulla base del c.d.  “sorteggio elettronico” ( delibera Sabella) a garanzia di trasparenza e legalità! Più che regole, queste sono veri e propri diktat che impoveriscono l’intervento sociale e sviliscono il concetto stesso di processi di progettazione condivisa e territoriale  e percorsi della resilienza, in barba anche alla legge 328/00.
Quest’inasprimento delle regole inoltre sta ridisegnando una città ancora una volta punitiva ed escludente, inaccessibile per i poveri, i migranti, i disabili e i tanti cittadini alle prese con il riconoscimento dei loro diritti.
In questo contesto così già gravemente appesantito si unisce la progressiva perdita di servizi  e di tantissimi posti di lavoro.
Come rete trasversale del sociale cittadino, non possiamo più assistere inermi e notevolmente sfiduciati a uno smantellamento sistemico dei presidi di welfare territoriale e cittadino, non possiamo più procedere in maniera disordinata e spesso confusa, solo per la pura sopravvivenza delle proprie organizzazioni e di quel minimo di intervento che ancora abbiamo.
E’ imprenscindibile a questo punto incontrarci nuovamente per riscrivere insieme, dal basso, le regole e gli strumenti del sociale, nell’epoca della crisi, dei tagli e delle mafie.
Le giornata del 12 dicembre vuole essere un’ occasione necessaria, innanzitutto per ritrovarci insieme, coop, associazioni, sindacati, volontariato, lavoratori, operatori sociali, informale sociale, cittadini beneficiari degli interventi, reti di nuovo mutualismo, mondi diversi e differenti ma che riconoscono, nell’intervento sociale, nelle pratiche del  welfare e del lavoro, un terreno comune, condiviso e sopratutto necessario da difendere , da sostenere e implementare.
Vogliamo parlare e confrontarci insieme sulle nuove progettualità, sui sistemi di accreditamento, sulle risorse , sul patrimonio pubblico esistente indisponibile, sui terreni pubblici abbandonati. Vogliamo confrontarci sulle esperienze innovative e su come si intercettano le nuove povertà. Vogliamo capire come si ricolloca la funzione pubblica a favore della cittadinanza sofferente. Il convegno come un’ occasione per dire a tutti, al mondo della rappresentanza e delle istituzioni, ai media, che le nostre realtà sono quelle che per prime hanno subito il danno maggiore da mafia capitale! Vogliamo capire insieme gli strumenti e i mezzi per rappresentare in maniera efficace, attraverso la scrittura di una ” Carta Comune del Welfare” da elaborare insieme nella giornata del 12.

PROGRAMMA DEI LAVORI
Ore 10,00 Apertura dei lavori
Il Lavoro Sociale , Giulio Marcon, Deputato alla Camera e già portavoce della Rete Sbilanciamoci
Quale Welfare futuro per le economie sociali e solidali, Luigi Corvo, Docente di economia Università Tor Vergata

Ore 11,30 Inizio dei lavori su tre sessioni di tavoli tematici e interdisciplinari
I Tavolo: Nuove progettualità
Le nuove povertà al tempo della crisi , dei tagli e delle mafie.
Cosa intendiamo per innovazione sociale e impatto sociale.
Pratiche efficaci a confronto.
Come intercettiamo le nuove povertà, quali sono i nuovi strumenti

II Tavolo: Sistemi di affidamento
Il nuovo mutualismo e il governo delle politiche sociali
Le unità di misura per la qualità , la dignità del lavoro sociale e il riconoscimento della specificità dell’intervento sociale.
Percorsi di accreditamento, sistemi di affidamento e coprogettazione

III Tavolo:  Sostenibilità del sociale
Le scelte politiche di bilancio
Come disegnare una fiscalità differente e progressiva
La valorizzazione delle  competenze
Il patrimonio pubblico per il lavoro sociale

Ore 13,00 pausa pranzo “street foood” presso co-working

Ore 14,30 Ripresa dei lavori
Ciascun tavolo farà un lavoro di sintesi dell’ elaborato della mattina, individuando massimo 5 punti essenziali e funzionali alla scrittura della nuova carta del sociale
Ore 16,30 Coffee break
Ore 17,00 fino alle ore 18,00  Plenaria dei tavoli e ratificazione della Nuova Carta del Sociale

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