Marta Bonafoni

Una proposta per gli affitti brevi

Nei prossimi giorni presenterò in Consiglio regionale una mozione per impegnare la Regione Lazio a presentare un disegno di legge al Parlamento, capace di regolamentare le locazioni a breve termine.

Le locazioni brevi e le loro implicazioni sono da tempo al centro del dibattito pubblico, anche grazie alla battaglia che proprio sul diritto alla casa hanno avviato studenti e studentesse delle università romane e italiane.
Si tratta di un fenomeno in costante ascesa e negli anni, anche grazie alle piattaforme online nate originariamente come supporto per la condivisione degli immobili, esso ha di fatto modificato le geografie urbane, favorendo troppo spesso la speculazione e impattando sulla disponibilità – sempre più scarsa – di alloggi per la residenza stabile.

Solo a Roma, questo fenomeno sta facendo registrare una diminuzione di residenti nel centro storico, con numeri che superano il 32% in alcuni quadranti del Municipio I.
L’avvicinarsi del Giubileo rischia ovviamente di moltiplicarne ancor di più gli effetti, rischiando di arrivare ad un vero e proprio punto di non ritorno.

La proposta di legge è frutto del grande lavoro portato avanti su questo tema dal gruppo “Alta Tensione Abitativa” di Venezia. La mozione che impegna la Regione a sostenerla – per la quale naturalmente chiederò la sottoscrizione dei consiglieri e delle consigliere di tutte le forze politiche di opposizione – intende introdurre alcuni limiti, individuando nelle aree urbane più interessate dal fenomeno un rapporto tra residenti e posti letto per il mercato della locazione breve. Se approvata, la legge introdurrà un regime autorizzato simile a quello che caratterizza altri Paesi europei, che prima dell’Italia hanno saputo trovare soluzioni al problema.

Una serie di misure, insomma, capaci di preservare le esperienze legate all’originaria economia di condivisione e limitare i casi di speculazione, per garantire invece il diritto all’abitare, legato ad uno dei bisogni primari di oggi e sempre più minacciato nelle nostre città.

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