Il pentimento di De Angelis è solo una farsa
Ieri Marcello De Angelis si diceva sinceramente pentito per quanto detto, professato e cantato nei suoi anni giovanili votati all’estremismo e all’antisemitismo.
L’ex leader del gruppo fascio-rock 270 bis non fa in tempo a fare pubblica ammenda per i suoi ex ideali nazisti -che giurava di aver relegato ad un passato che non può cancellare – che si vengono oggi a scoprire nuovi particolari raccapriccianti.
Solamente qualche mese fa, nella sua pagina di Instagram, compare la foto di un candelabro che sembrerebbe rievocare le gesta del criminale di guerra Heinrich Himmler.
Il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, quindi, celebrava recentemente in modalità online un inquietante rito collettivo condito da emoticon con la mano alzata in onore di un’ evidentemente comune appartenenza a quell’ideale che ieri giurava di aver rinnegato.
Cos’altro deve succedere per convincere il Presidente Rocca a rimuoverlo dall’incarico? E cos’altro serve alla Presidente del Consiglio affinché si decida finalmente a prendere posizione di fronte ad una situazione che getta solo discredito nei confronti di un’Istituzione importante come la Regione Lazio?