Marta Bonafoni

Sanità, abbattimento liste d’attesa ultima tappa di una rivoluzione fatta passo dopo passo

Una rivoluzione fatta di piccoli passi, quella messa in campo dalla Regione per restituire alla Sanità del Lazio dignità ed efficienza. Oggi la presentazione del Piano per il governo delle liste d’attesa ne è una tappa importantissima, proprio mentre i miglioramenti sui servizi e sulla loro accessibilità, che pur si sono riscontrati in questi anni, faticano ad essere percepiti e vissuti dai cittadini.” Così in una nota Gino De Paolis, Marta Bonafoni, Daniela Bianchi, Rosa Giancola e Riccardo Agostini, consiglieri Mdp alla Regione Lazio.

“Un nuovo sistema, monitorato in ogni sua fase, in cui novità strutturali e un investimento pari a 10 milioni di euro consentiranno di smaltire le attese accumulate fin ora e di non averne più nel futuro.

In primo luogo vale la pena sottolineare alcuni aspetti centrali del provvedimento: sarà il medico ad indicare il grado di urgenza e a procedere alla prenotazione per la prestazione una volta avvenuta la presa in carico del paziente, saranno assicurati esami entro dieci giorni dalla prenotazione per otto specifiche visite ecografiche e tre visite specialistiche, vi sarà una sperimentazione di ambulatori aperti per visite in giornata, ma anche tante novità per l’intramoenia. Il decreto stabilisce infatti che laddove le attività istituzionali superino i tempi attesa dalle classi priorità, si andrà all’interruzione della libera professione, che verrà riattivata nel momento in cui questi tempi istituzionali scenderanno. Si provvederà inoltre a dare attenzione alla prossimità dei luoghi dove svolgere le prestazioni richieste, onde evitare quelle migrazioni per sanità tanto disumane.

Accanto a questo una nota di innovazione è rappresentata dalla Applicazione per cellulari, che ogni cittadino può scaricare per ottenere puntuale informazione sui pronto soccorsi più vicini, sull’attesa prevista in base al codice dei pazienti presenti in quella struttura e informazioni preziose su ambulatori e case della salute in grado di dare l’assistenza necessaria.

Mentre ci si avvia verso l’uscita dal commissariamento, ecco quindi un provvedimento su cui questa amministrazione ha lavorato da anni: occorre continuare il gioco di squadra che ha coinvolto direttori Asl, sindacati e le associazioni di medicina generale per rimettere al centro il cittadino, l’aspetto umano a dispetto della burocrazia e rilanciare con forza il servizio sanitario pubblico. Una strada ancora lunga da percorrere, ma che ci vede sul binario giusto per accelerare.

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