Marta Bonafoni

L’ultimo saluto

Più che una sala silenziosa e austera, una stanza piena di luce. E di parole sussurrate.

La foto in bianco e nero in fondo a sinistra. Il feretro ricoperto di rose rosse, e una sciarpa. Quella sciarpa. Dunque rossa anche lei. La corona solenne del Presidente della Repubblica e i due corazzieri enormi e candidi nelle divise.

Poi i discorsi rubati, nonostante lo sguardo dritto davanti a me come si conviene. Chiara, sottovoce, quando le vede entrare con le teste bianche e i fazzoletti tricolore al collo: “Ci sono le partigiane”. E loro, tremolanti commosse, costruiscono discorsi intorno a parole che sembrano paragrafi di un saggio sulla Resistenza: “oppressione…”, “lottavamo…”, “io mi ricordo”.

Aldo Tortorella commenta mi pare con qualche ironia alcuni titoli di giornale che, maldestri, provano a raccontare un lutto così grande eppure così fuori tempo, fuori sinc, rispetto al Paese.

Mi colpiscono, la camicia di seta di Luciana Castellina e la maglia comoda di Chiara. Stesso verde, è sicuramente di quel tono detto “verde speranza”. Io ho scelto un vestito scuro con delle stampe a fiori colorati, perché da qualche parte sulla rete ho letto che ti piacevano molto i fiori.

Guardo Simone, Celeste, Alessandro. Penso a Rosa, Sara, a tutti coloro che mi hanno detto “portagli anche il nostro saluto”. Penso sopratutto a Federico e a tutte quelle volte in cui abbiamo allungato il microfono insieme, per farti un’intervista. E siamo rimasti incantati e all’ascolto, davanti alla forza mite della tua voce e del tuo pensiero lungo.

Non rinuncio a pensare, carissimo Pietro, che noi tutti e tutte, insieme, sparsi dentro i tanti mondi che si chiamano Sinistra e che con fatica provano a ritrovarsi uniti, “continueremo a provarci”.

E io proseguirò con la mia abitudine, ogni volta che arrivo in spiaggia a Sperlonga. Mi volterò indietro verso i tuoi monti, e penserò che tu sei sempre là, che continui a guidarci.

Ps ieri ho fatto il picchetto d’onore davanti al feretro di Pietro ‪#‎Ingrao‬. Oggi è il giorno dei funerali di Stato.
Su Roma ci sono le nuvole. Ma queste notti in cielo c’è una luna stupenda.

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