Marta Bonafoni

Per una democrazia paritaria

Manifestazione "Se non ora quando ?" per la dignita' e i diritti della donne

Sala della Mercede piena oggi pomeriggio per l’iniziativa “Un’agenda per la democrazia paritaria”, un evento voluto da 50 associazioni che si battono per la democrazia di genere e che hanno inteso radunare in una stessa platea le candidate alle prossime elezioni politiche e regionali. Eccezion fatta per l’intervento di Giulia Bongiorno, che davvero non ho condiviso mentre sosteneva che il vero cambiamento deve cominciare nelle nostre case, dove dobbiamo essere più capaci a dire dei no per liberare il nostro tempo (dunque è colpa nostra se non ce l’abbiamo? E i servizi? E il welfare? E la politica?), alto il livello del dibattito. La cornice da cui si arrivava d’altra parte era per la prima volta dopo anni davvero incoraggiante: l’alta partecipazione di donne alle scorse primarie del centro-sinistra, una grande affermazione delle candidate, il 40% di donne presenti nelle liste del Pd il 50% in quelle di Sel. Tutto (quasi) risolto allora? No, ovviamente. Molto c’è ancora da fare: per una rappresentanza politica davvero paritaria, per la piena attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, per una par condicio di genere che faccia giustizia della rappresentanza anche nei media. Prendete il Lazio, ad esempio. Il consiglio regionale di Franco Fiorito era composto di 10 donne e basta, su 73 consiglieri: una vergogna. Ma come andrà questa volta non è dato saperlo… non è detto che sarà un successo si direbbe con una parafrasi: le candidate in lista sono messe nella condizione di prendere davvero le preferenze necessarie ad arrivare alla Pisana? La prossima legislatura regionale dunque una legge dovrà approvare fra le prime: la legge elettorale con la doppia preferenza di genere (sul modello della Campania). Solo così anche nel Lazio assisteremo a una democrazia paritaria: migliore, più pulita, in grado finalmente di legiferare e governare per tutte e per tutti.

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