Marta Bonafoni

Il suono del buco nero, ovvero l’Italia 2018

Rubrica n.28 in diretta su #RadioPopolare

Questa settimana la rassegna stampa ha il suono di tre notizie che – apparentemente distanti tra loro – si tengono invece e descrivono i tempi che viviamo.

Il suono 1 è quello dei canti e delle preghiere degli uomini, le donne e i bambini sbarcati ieri a Valencia dall’#Aquarius e dalle due navi della Guardia Costiera e della Marina italiane. A quelle voci, respinte dall’Italia, risponde il vociare sguaiato di una “maggioranza rumorosa” di italiani che proprio sulle politiche migratorie del governo conferma consenso a Salvini (e Di Maio) e insulta Papa Bergoglio quando su Twitter scrive messaggi di accoglienza e solidarietà. “Parla di meno”, ha detto uno al Papa, ed è stato il più gentile.

Il suono 2 è il silenzio delle rotative che non hanno portato in edicola alcuni giornali in questo we appena finito. A Savogna, Gorizia, nella tipografia del Gruppo Gedi si è suicidato un caporeparto di 49 anni che non ha retto alla notizia dell’azienda di chiudere lo stabilimento. È l’ennesima vittima silenziosa della #crisi mai finita: lascia una moglie e una figlia di 11 anni.

Il suono 3 non so che rumore faccia, ma è quello di un #buconero che a 150 milioni di anni luce da noi ha inghiottito una stellina appena nata… non so, il buco nero mi pare quello in cui siamo precipitati, la stellina faccio fatica a identificarla.
Forse siamo noi, che resistiamo, e dobbiamo – dobbiamo – risorgere.

Qui puoi riascoltare il podcast.

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