Sui vaccini ai detenuti Lazio responsabile, Salvini no

Sui vaccini ai detenuti Lazio responsabile, Salvini no

Ancora una volta Salvini dimostra di disprezzare la dignità umana lamentandosi della volontà di alcune regioni, tra cui il Lazio, di vaccinare i detenuti. O forse non sa quello che sta dicendo dato che Lombardia e Veneto hanno già dal mese scorso cominciato a vaccinare i reclusi. Possiamo parlare quanto meno di propaganda distratta da parte di Salvini. Che evidentemente ignora che anche oggi le cronache ci riportano una situazione delle carceri italiane che ha superato la decenza: sono luoghi destinati a diventare focolai, dove è impossibile il distanziamento e dove rimane difficile l’accesso alle cure. A Rebibbia, per esempio, ad oggi si contano 70 detenuti con il covid19, a cui si aggiungono i numeri della polizia penitenziaria e dei lavoratori degli istituti.

Sono parole irresponsabili, quelle di Salvini, che dimostra ancora una volta di considerare i detenuti scarti umani.

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato già a gennaio un ordine del giorno che impegnava la Giunta e il Presidente ad adottare tutte le misure necessarie per ricomprendere la popolazione carceraria tra le categorie cui somministrare il vaccino anti Covid19 in via prioritaria. Si parte dunque, come ha annunciato oggi l’assessore Alessio D’Amato, il prossimo 19 aprile con 18 mila dosi Johnson & Johnson che andranno prevalentemente nelle carceri.

Meno male che la Regione Lazio, mentre Salvini continua a fare propaganda, prosegue nell’ adoperare la responsabilità indispensabile per condurre in modo efficace la campagna vaccinale

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