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Esprimo la mia solidarietà a Federica Angeli, insultata e attaccata ieri nell’aula bunker di Rebibbia durante il processo al clan Spada.

Da sempre ci battiamo per una cultura della legalità e dell’antimafia che si fondi sulla conoscenza e l’informazione e il lavoro che Federica Angeli ha portato avanti in questi anni ci è sempre stato da esempio.

Proprio per questo, la scorsa legislatura la ascoltammo in audizione nella Commissione Antimafia del Consiglio Regionale del Lazio raccontare il suo lavoro quotidiano di giornalista che da anni scrive delle mafie di Ostia e ne paga tutte le conseguenze, prima fra tutte una vitta sotto scorta.

Se i clan mafiosi si possono permettere di agire come hanno fatto ieri è anche perchè per anni si sono sentiti protetti da un clima di omertà che però oggi è in ritirata e il mio impegno, dentro e fuori le Istituzioni, andrà sempre in questa direzione, insieme alle tante e tanti che lavorano e lottano quotidianamente contro le mafie

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