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Questa della villa dei Casamonica in via di Roccabernarda alla Romanina è veramente una bella storia.

Sequestrata al clan criminale, affidata alla Regione Lazio, da ieri quell’area è nelle mani del comitato di quartiere che – una volta demolito il villone abusivo – ne farà il parco pubblico del quartiere.

Il primo pezzo dell’area, ripulita e messa in sicurezza, l’abbiamo consegnato ieri, e in poco tempo ha già iniziato a prendere vita.
Un’altra vita. La’ dove fino a pochi mesi fa dominava la paura anche solo di affacciarsi alle finestre, il clima era di festa: gli anziani a mangiare cocomero sulle panchine, i bambini a correre sul prato, gli occhi delle mamme increduli.

Per capire come la politica possa tornare a essere “buona” e davvero vicina ai cittadini (tutti), nonché alle tanto impropriamente chiacchierate periferie, basterebbe analizzare il discorso del presidente del comitato di quartiere, commosso alla consegna delle chiavi. Ha detto, il signor Feliciani: “Riceviamo in dote questo giardino, un luogo sicuro di cui ci cureremo. Da oggi porteremo con più piacere i nostri amici a trovarci a casa e riusciremo a rispondere meglio ai bisogni primari delle persone che vivono qua. Molto dipenderà da noi, lo sappiamo”.

Una questione di fiducia reciproca: di fronte a un’istituzione che si prende un impegno e ha la cura e la serietà di mantenerlo, c’è ora un comitato di persone che si prende l’impegno di curare seriamente quel pezzo di città, fino a poco tempo fa considerato zona “off limits” sia per le istituzioni che per i cittadini.

Proprio una bella storia, non c’è che dire.

(la foto l’ho scattata dal terrazzo dell’altra villa dei Casamonica sequestrata e che come Regione Lazio abbiamo affidato a un’associazione di genitori di ragazzi autistici: diventerà il loro centro di aggregazione, aperto al quartiere)

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