Un porto vicino per la Ocean Viking
La situazione a bordo della Ocean Viking è disperata. Proprio ieri la nave di Sos Mediterranée ha tratto in salvo 25 persone, superstiti dell’ennesima tragedia che è costata la vita a oltre 60 persone, morte per fame, sete e ustioni.
L’emergenza però non è finita: a bordo le condizioni dei sopravvissuti sono drammatiche. Ustioni multiple, difficoltà o impossibilità ad assumere cibo e liquidi per via orale, rischio di infezioni non possono esser affrontate dal personale a bordo con i pochi strumenti di cui dispone. Gli uomini e le donne salvati hanno bisogno urgente di cure ospedaliere.
È veramente assurdo che il governo, consapevole della situazione, abbia assegnato come porto di sbarco Ancona, che si trova a ben 4 giorni di navigazione dal punto in cui si trova attualmente la Ocean Viking. Una scelta contraria non solo al diritto internazionale ma anche al principio universale per cui una vita in situazioni di pericolo va sempre soccorsa e salvata.
Le storie tragiche dei superstiti sono un vero e proprio grido nei confronti dell’esecutivo: il Governo Meloni ascolti le richieste di Sos Mediterranée e accordi alla ONG un porto sicuro più vicino per fare in modo che il macabro conto delle vittime di questa tragedia non debba aumentare ulteriormente.