A piazzale Clodio, al fianco di Lucha y Siesta
L’associazione Casa delle donne Lucha y Siesta si batte da oltre 15 anni per i diritti delle donne, operando volontariamente in uno spazio di elaborazione femminista e di contrasto alla violenza di genere. Nel corso del tempo l’associazione è diventata un punto di riferimento fondamentale per migliaia di donne che hanno trovato sostegno, accoglienza e nuove possibilità di vita grazie a professioniste specializzate e in maniera del tutto gratuita.
In nome di tutto questo e per il ruolo che ricopre in prima istanza sui territori di Roma e del Lazio, mi sono battuta negli ultimi anni perché trovasse un riconoscimento pieno da parte della Regione Lazio.
Oggi l’associazione è alle prese con una nuova udienza nell’ambito del processo penale che la vede coinvolta. Ho deciso di essere anche questa volta al fianco dell’Associazione Casa delle donne Lucha y Siesta per portare la mia solidarietà e sorellanza. Ma anche per rispondere alla campagna che in questi giorni ha circolato, chiedendo di confrontarsi con la domanda: “E se Lucha y Siesta non ci fosse?”.
Penso che se l’Associazione Casa delle donne Lucha y Siesta non ci fosse ci ritroveremmo in una città più buia e più ingiusta, dove si registrerebbe il vuoto profondo lasciato da un’associazione che ripudia la violenza di genere e lavora per l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne.
La giustizia deve fare il suo corso, ma quello che auspico è che il lavoro della magistratura possa, nella sua indipendenza, condurre a una piena assoluzione.