Dal Tour dei Desideri ad una visione per il Lazio del futuro
“Qui nel Lazio è più difficile smontare la coalizione che farla, perché stiamo già governando insieme”. Marta Bonafoni affida a questa battuta, pronunciata ieri sera a margine dell’evento organizzato a Largo Venue, sulla Prenestina, la richiesta di proseguire e rilanciare il lavoro svolto in questi anni dalla coalizione guidata da Nicola Zingaretti.
“Il Lazio che desidera di più” – il titolo scelto per il partecipassimo evento di ieri – ha rappresentato un primo bilancio del Tour dei Desideri che ha portato la consigliera regionale a percorrere città e territori della Regione, per ascoltare e coinvolgere tante persone e tante realtà sociali. Nel corso dell’iniziativa, scandite dagli interventi sul palco, sono state delineate alcune linee di sintesi delle idee e delle proposte raccolte nelle sette tappe del tour.
Prospera, giusta, ecologista, femminista, arcobaleno, intelligente: queste sono le caratteristiche della Regione Lazio emerse dai contributi e dalle richieste emerse durante il percorso nelle cinque province. “Una sorta di indice – l’ha definito Marta Bonafoni – pronto ad accogliere e a organizzare i contributi che continueremo a raccogliere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.
“Se si faranno, parteciperò alle primarie” ha affermato la consigliera, che ha anche ribadito che occorre “una leadership aperta e collaborativa”. “Abbiamo due convinzioni fermissime – ha scandito Marta Bonafoni nel suo intervento conclusivo – la prima è che il campo largo possa restare tale: stiamo governando in armonia, anche in questi giorni e in queste ore, insieme. La seconda: a noi il campo largo deciso solo dai partiti e nelle stanze chiuse non convince affatto e siamo qui per dirlo. C’è già un Lazio operoso, ecologista, femminista, che si batte per una Regione più giusta, al lavoro per continuare e rilanciare l’azione politica di questi anni. Noi chiediamo che possa contare, decidere ed esserci: solo così potremo recuperare gran parte di quegli astenuti che il 25 settembre ci hanno chiesto di poter rappresentare una speranza di futuro”.