Caffarella, avanti con dialogo con attivisti e attiviste
Ho passato l’intera mattina in via della Caffarella, assistendo allo sgombero dell’immobile occupato il 6 marzo scorso dalla Laboratoria Ecologista Autogestita Berta Càceres.
Uno sgombero avvenuto all’indomani della convocazione di un tavolo di dialogo con le occupanti e gli occupanti, sulla quale ero impegnata sin dalle prime ore e che si terrà presso la Regione il prossimo 31 marzo, convocati anche Roma Capitale e i municipi VII e VIII di Roma.
Lo sgombero a convocazione avvenuta colpisce e sorprende, ma non deve ridimensionare l’importanza del dialogo e il valore delle rivendicazioni dell’assemblea di via della Caffarella: una vera conversione ecologica, che viva non solo nell’evocazione del PNRR ma anche nel coinvolgimento delle comunità territoriali; lo sguardo femminista come lente di lettura delle grandi trasformazioni a cui siamo chiamati nel prossimo futuro; il patrimonio pubblico come valore aggiunto nel costruire una città a misura di tutte e tutti.
La forza pubblica non può e non deve sostituire il confronto e la parola. Anche, anzi soprattutto, in presenza di vicende complesse come quella dell’immobile di via della Caffarella