Abolizione delibera Umbria grave lesione ai diritti delle donne
La scelta di cancellare la delibera che permetteva e garantiva l’aborto farmacologico con la Ru486, senza la necessità di dover ricorrere al ricovero ospedaliero, è una grave lesione ai diritti delle donne.
Un passo indietro, quello compiuto dalla Regione Umbria, nella storia nel quadro delle conquiste, dopo anni di battaglie da parte delle donne e non solo. Un’ombra che oggi ci fa andare nella direzione opposta rispetto alla strada che dovremmo percorrere.
Scoraggiare la pratica dell’aborto attraverso il ripristino del ricovero ospedaliero cavalca solo decisioni e scelte politiche che non tengono conto di molti fattori, in primis il dato della comunità scientifica che ritiene superfluo il ricovero dei famosi tre giorni in ospedale per l’aborto con la Ru486.
Cinque anni fa, la Regione Lazio cancellava il ricovero obbligatorio, rispondendo all’esigenza di tante donne che da anni chiedevano un diverso approccio, a tutela della salute riproduttiva, e del benessere delle donne stesse.
Oggi viene operata un’ingiustizia irresponsabile, che, a ridosso del periodo buio che ancora ci portiamo dietro, ci fa capire quanto nessun diritto è acquisito per sempre ma soprattutto quanto ancora dobbiamo fare per rivendicare gli sforzi del passato per garantirci un futuro migliore.