Apriti scuola, insieme per una riapertura in presenza
Un ultimo giorno di scuola che è anche una prima volta nella storia: associazioni, comitati di genitori, insegnanti e bambine e bambini si riuniranno oggi in tutta Roma nelle piazze, nei parchi e ovviamente davanti alle scuole rimaste chiuse a seguito dell’emergenza coronavirus e del lockdown.
Chiusure che hanno comportato una riorganizzazione, un riadattamento del modello educativo, del modo di fare scuola risultato del tutto insufficiente. La forbice della povertà educativa si è allargata e i dati e le conseguenze che la pandemia ha provocato, sono allarmanti: 8,4 i milioni di studenti che dal 5 marzo hanno smesso di andare a scuola, molti di loro non disponevano dei mezzi e degli strumenti tecnologici per continuare lo studio; mediamente ogni
classe ha perso 3 alunni della scuola secondaria di secondo grado e due della prima, dati che vanno ad accrescere le disuguaglianze. Per non parlare del colpo ricevuto a seguito della quarantena da quel coacervo di relazioni, scambi, rapporti in presenza che sono il sale della formazione per bambini e adolescenti.
Il grido “Apriti scuola!” è allora necessario e deve essere ben scandito ma soprattutto ben ascoltato: si chiede la certezza di una riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza, a settembre, e il ripensamento di un insegnamento capace di tracciare un modello e un disegno nuovo.
Una scuola più aperta, inclusiva capace di dialogare con i territori e con gli spazi di cui dobbiamo man mano riappropriarci, con le dovute distanze, con le dovute precauzioni, ma in grado di mettere finalmente, bambine e bambini, ragazze e ragazzi al centro.