Beni Comuni: una legge per una città più inclusiva e solidale
Oggi in Consiglio Regionale abbiamo approvato la legge sui “Beni Comuni” proposta dalla consigliera del Pd Marta Leonori e che ha visto approvati numerosi emendamenti a mia firma.
La modifica più importante riguarda senza dubbio l’introduzione del principio di autogestione, che riconosce il valore e l’interesse sociale di alcuni processi di gestione dal basso dei beni comuni, già esistenti e operanti nelle nostre città a partire da Roma. A essere valorizzata, infatti, è l’attività di realtà sociali, cittadini e associazioni – ascoltati in audizione in questi mesi – che si prendono cura del bene comune, perché appartiene a tutte e tutti noi, non in sostituzione delle istituzioni ma accanto, nell’interesse esclusivo dei cittadini e delle cittadine.
In una amministrazione condivisa, il tema della gestione dal basso ci indica un modello diverso di città verso la quale andare. Con la legge approvata oggi vengono valorizzate esperienze che operano in contesti di particolare disagio, si introducono strumenti che sono volti alla rigenerazione urbana e culturale, all’inclusione sociale, al tema dell’educazione alla legalità, e riconosce nel patrimonio bene comune anche aree agricole pubbliche.
Il nostro compito è stato quello di normare e valorizzare un modello di impegno condiviso, in cui convivono welfare e diritti e si producono eccellenze, che si riconoscono in un’idea di città inclusiva, solidale e più giusta, all’altezza anche di processi di autogoverno.