Un bilancio che aiuta, non come la manovra nazionale
Guardando le immagini della rissa verbale del ministro Tria ieri in commissione alla Camera, ho ripensato al bilancio che una settimana fa abbiamo consegnato nelle mani dei cittadini del Lazio.
Abbiamo lavorato sodo, io stessa ho portato avanti emendamenti che poi sono diventati legge e che già da soli parlano di un’altra idea di società e di Paese, rispetto a quella dei giallo-verdi.
Il governo tassa il volontariato?
E invece noi con un emendamento a mia prima firma abbiamo portato a 1 milione il fondo che finanzia il Terzo Settore, vera spina dorsale del welfare dei nostri territori e finanziato per la prima volta con 200 Mila euro di risorse regionali l’agricoltura sociale.
Il governo non finanzia gli orfani dei femminicidi e indebolisce il fondo nazionale contro la violenza?
E invece noi rendiamo provvedimento strutturale le borse di sostegno ai minori vittime di violenza assistitita, e rifinanziamo i centri antiviolenza, e investiamo sulla prevenzione non più solo 1 milione l’anno ma 1 milione e 200 Mila euro. Stanziando inoltre un fondo creato ex novo in questo bilancio in favore degli spazi di autonomia delle donne, come la Casa Internazionale delle Donne.
Infine, non si intravede nella manovra del governo l’impronta ecologista?
Noi invece con emendamenti a mia prima firma abbiamo stanziato 500 Mila euro sulla qualità dell’aria dei nostri Comuni e rifinanziato il fondo di ripubblicizzazione dell’acqua.
Tre esempi, rapidi e veloci, per dire una volta di più che non siamo tutti uguali. E che i bilanci sono un’ottima cartina di tornasole per “leggere” il colore vero dei governi.
Per parte mia, il bilancio a cui ho contribuito con il lavoro d’aula ha tre anime tutte preziosissime: quella femminista, quella ecologista e su tutte un’anima sociale.
Stiamo dove scorre la vita delle persone.