La lotta alle mafie nei resti della Quarto Savona Quindici
Io mi ricordo quando è successo.
Avevo 15 anni e rimasi davanti alla televisione senza fiato a guardare quell’asfalto e quelle lamiere. Piangevo in silenzio mentre a casa era quasi pronta la cena.
Sono passati 26 anni dalla strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, ma il ricordo è ancora vivo in tutte e tutti noi.
Un ricordo che i resti della Fiat Croma `Quarto Savona Quindici’, esposti oggi e fino al 31 gennaio alla Galleria Sordi alla presenza tra gli altri di Tina Montinaro, rendono ancora più vivo, nella memoria ma anche nella consapevolezza che solo attraverso l’impegno e la coerenza ognuno di noi può fare qualcosa per sconfiggere le mafie.
Oggi, come 26 anni fa, la Quarto Savona Quindici continua a percorre chilometri, per testimoniare la forza della legalità e la lotta alle mafie. Una testimonianza preziosa che 600 kg di tritolo non sono riusciti a fermare.
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