Ius Soli, aderisco al digiuno a staffetta. In ballo c’è la nostra civiltà
In occasione della giornata di mobilitazione a sostegno dello Ius soli prevista per il prossimo venerdì 13 ottobre davanti a Montecitorio dirò anche io “oggi tocca a me”, aderendo al digiuno a staffetta che da giorni vede impegnate centinaia di persone nel nostro Paese.
“Cittadinanza day” è stata appellata quella giornata, promossa da insegnanti, maestri e professori delle nostre scuole, luoghi dove l’uguaglianza e già nei fatti, dove la comunità dei più piccoli è coesa e priva di qualsivoglia paura o diffidenza. È soprattutto per questo che quel giorno mi unirò alla mobilitazione: perché da rappresentante politica e istituzionale ogni giorno provo a dare il mio contributo verso una società giusta ed uguale, e proprio per questo, in primo luogo da cittadina sento il dovere di dare forza a un movimento collettivo, animato da chi si sta impegnando per dire al mondo degli adulti che lo Ius Soli e lo Ius Culturae sono la scelta più ragionevole e saggia per un Paese che sa guardare avanti, che ha qualcosa da dire alle nuove generazioni ma sa anche imparare da loro.
Non c’è responsabilità più grave per chi oggi ha il compito di indicare una strada per il futuro del Paese che trincerarsi dietro le proprie paure, alimentare un sentimento divisivo in una società che chiede ed ha bisogno di solidarietà, senso di comunità ed inclusione. Spero – conclude – saremo in tanti e tante a dimostrare al mondo che l’Italia è un paese civile e coraggioso, e ad indicare al Parlamento e al Governo l’unica strada possibile: l’approvazione dello Ius soli prima della fine della legislatura.