Marta Bonafoni

Aborto, l’Onu mette in mora l’Italia: “Troppi medici obiettori, dia i servizi”

In questi giorni in Regione Lazio abbiamo compiuto un altro passo nella direzione della salute della donna e della sua libertà di scelta.

La Direzione socio-sanitaria ha infatti istituito un tavolo tecnico per elaborare le linee guida sulla contraccezione e sull’aborto farmacologico. L’obiettivo è proprio quello di assicurare la garanzia delle prestazioni e la loro appropriatezza, soprattutto verso le minori e le fasce più fragili della popolazione, ma anche di garantire presso i consultori familiari la disponibilità e la gratuità del test di gravidanza, la prescrizione dei contraccettivi e di elaborare un progetto per l’attivazione di una fase sperimentale, della durata di 18 mesi, per eseguire la Ivg farmacologica in regime ambulatoriale presso alcuni consultori collegati con le strutture ospedaliere.

Un passo verso i diritti di cui sentivamo un gran bisogno. Vi segnalo a questo proposito l’articolo del Messaggero in cui anche l’Onu bacchetta l’Italia per i troppi obiettori.

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