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13 Gen, 2015

“Ricomincia da te”. Al via la formazione lavorativa per donne che escono dalla violenza

Dietro un progetto c’è sempre un’intuizione, un’idea che prende forma e sostiene il lavoro necessario alla sua concretizzazione.

Oggi per il progetto “Ricomincia da te” è il giorno della concretezza, della realizzazione di atti che porteranno cambiamenti in positivo nelle vite di alcune persone: cinque donne di età compresa tra i 18 e i 28 anni selezionate tra quelle che attraverso le strutture e i centri di Solidea hanno affrontato, uscendone, esperienze di violenza domestica. Giovani donne che oggi pongono la loro firma su un contratto per iniziare il loro percorso di formazione.

Un’iniziativa importante questa, concretizzata grazie alla sinergia con l’Accademia “I Sargassi” e la collaborazione con la L’Oreal. Due importanti marchi del settore bellezza che condividendo il lavoro e gli sforzi fatti dalla nostra amministrazione in sostegno alle donne colpite dalla violenza di genere, hanno tracciato un percorso professionale completo per acconciatore della durata di otto mesi che prevede poil’inserimento lavorativo e il successivo avviamento verso la totale autonomia e indipendenza di queste ragazze, tassello fondamentale e prezioso nel percorso di uscita dalla violenza e di riappropriazione della propria dignità di donne e di persone.

12 Gen, 2015

Ma non si condanni l’Islam in blocco

Evitare di cadere nella trappola in cui ogni fondamentalista cerca di attrarre i propri nemici moderati: entrare anche noi nella spirale, rispondere all’aggressione con una stretta di repressione, e alzare i toni della contrapposizione. Purtroppo, invece, è proprio quello che sta succedendo. Perchè, più fragorosa e insidiosa della guerra vera, è scoppiata la guerra psicologica. Quella che si sta impadronendo delle nostre coscienze, entrando nelle nostre case non con le armi, ma con la paura.
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11 Gen, 2015

III Commissione

Venerdì 13 febbraio, ore 11.00
Sala Di Carlo
Consiglio Regionale del Lazio

Analisi e proposte in merito alla Proposta di Legge regionale n.210 del 30 ottobre 2014 concernente: “Legge Quadro a sostegno del pluralismo dell’informazione e della comunicazione istituzionale” (Testo base a seguito dell’esame abbinato con la Proposta di Legge regionale n. 211 del 30 ottobre 2014 concernente: “Testo Unico delle Leggi regionali in materia di diritto alla libertà, al pluralismo e all’indipendenza dell’informazione pubblica e istituzionale”). Sono stati invitati:

SLC CGIL – FINSTEL CISL – UIL COM – UGL Comunicazioni – ANSO – FIEG – Confindustria TV – FENAGI – SNAG – SINAGI

09 Gen, 2015

Assemblea Regionale SEL

Mercoledì 11 febbraio, ore 17.30
Via Cupra, 23
Roma

E’ convocata l’Assemblea regionale SEL Lazio per discutere il seguente ordine del giorno:

– Fase politica. Dopo Human factor, l’articolazione territoriale della nostra iniziativa politica
– Assemblea regionale degli eletti negli enti locali 21 febbraio

09 Gen, 2015

Daniel Pennac: “Solo ora capiamo che per le nostre guerre lontane rischiamo di morire qui a casa”

“Sono tristissimo. Conoscevo bene Tignous e Bernard Maris. E poco tempo fa avevo cenato con Charb e Cabu. Mi era anche capitato d`incontrare Wolinski. Di fronte alla loro morte sono senza parole”.
Appena avuta la notizia dell’attacco a Charlie Hebdo, l’altra sera Daniel Pennac si è recato alla manifestazione sulla Place de la Republique, dove insieme a migliaia di altre persone ha protestato contro la barbarie di un odio ingiustificabile.
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08 Gen, 2015

Anche mio figlio è ‪#‎CharlieHebdo‬

Sarà per quelle matite e quelle vignette, così vicine ai codici che lui stesso utilizza, ai giornalini che sfoglia, ma per la prima volta ieri mi sono ritrovata a parlare seriamente con mio figlio di che cos’è il terrorismo. E di che cosa vuol dire libertà. Rocco ha 11 anni. Quando vennero giù le Torri Gemelle non era ancora nato, gli attentati che sono seguiti, in Europa, negli Stati Uniti, in Medio Oriente, in Africa, li aveva probabilmente fino a oggi vissuti come un’ubriacatura d’immagini consumate davanti alla tv, troppo simili a tanti film visti insieme magari al cinema, davvero molto simili ai giochi che con gli amici si scambiano sui telefonini.

Ieri no. Ieri è stato diverso. Quei colpi sparati dentro la redazione di un giornale, durante una riunione come tante simili che negli anni io stessa gli ho raccontato: l’importanza di quei momenti, per la comprensione e l’analisi della notizia, che poi va raccontata al pubblico, la responsabilità che ha chi fa questo mestiere… La morte arrivata contro quelle vignette che tante volte ci era capitato di leggere e tradurre insieme, sull’ultima pagina di Internazionale, quelle matite spezzate…

Ieri mio figlio Rocco ha fatto una specie di salto indietro nel suo percorso di formazione.
Insieme, abbiamo ricominciato dai “perché” di un bambino, ormai quasi adolescente, di fronte alla morte.

Perché lì mamma? Perché loro? Perché quelle vignette davano fastidio? Che c’entra la satira con la morte? Arriveranno anche da noi? Perché a Parigi hanno messo la polizia fuori dalle scuole?

Abbiamo letto insieme, allora, io e lui fino a tardi, le notizie che arrivavano dai siti e dai social network dalla Francia. Ho cercato di capire con lui la dinamica dell’assalto, la scelta di uccidere proprio dentro quel giornale e quei giornalisti. Abbiamo rivisto quelle vignette, che già ci avevano fatto sorridere e pensare. Soprattutto pensare. Si è fatto tradurre cosa volesse dire quella frase pronunciata dagli attentatori mentre uccidevano “Allah Akbar”, che c’entra Dio, mamma? mi ha chiesto.

Già. Che c’entra.

Il video del poliziotto finito a freddo mentre era a terra in strada no, certo che non gliel’ho fatto vedere.
Ma gli ho fatto notare che anche lui era musulmano, e quindi vedi che la religione non c’entra niente.

Così sempre insieme, a letto, abbiamo letto le prime parole scritte dalla nostra amica scrittrice Igiaba Scego. “Not in my name”, dice Igiaba. Anche lei è musulmana, lo vedi Rocco? La religione non c’entra niente. E oggi il suo cuore piange più del nostro.
E chissà quanti musulmani, cristiani, ebrei, atei e quant’altro ci sono in queste piazze francesi così belle e piene e umide di lacrime ma pronte nella risposta che scorriamo insieme nella tante gallery che si trovano in rete. E le vuoi vedere tutte, e ti arrabbi perché sono troppo veloce nel farti leggere le didascalie.

E una volta di più stride di fronte a noi il faccione cinico di Marine Le Pen, e dei tanti che ora ne approfitteranno, aggiungendo altro odio all’odio, con l’intenzione di inghiottire tutto e tutti.
Anche i tuoi compagni di classe certo. Che hanno nomi arabi, ma sono cittadini romani identici a te.

Oggi andrò a prenderlo a scuola, Rocco. Glie l’ho promesso. E gli ho proposto di andare insieme alla fiaccolata sotto l’ambasciata di Francia. Non so se alla fine vorrà venirci, non ama le manifestazioni. Dice che per avere 11 anni glie ne ho già fatte fare troppe… E’ polemico come tutti i ragazzini della sua età.

Di certo però da ieri siamo anche noi mobilitati (fino a ieri ero io mobilitata, e lui di conseguenza).
Per la libertà, per un futuro giusto.

Di certo da ieri anche Rocco è Charlie Hebdo.