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25 Set, 2015

Toccata l’identità smarrita

Dialogo, solidarietà, sussidiarietà, bene comune, inclusione, accoglienza. La cura del prossimo. L’attenzione al più debole. Pace. Ambiente. Sostenibilità. Sobrietà. Costruzione di ponti. Lotta alla povertà. Abolizione della pena di morte. Stop alle armi che alimentano le guerre. Le parole del Papa. Il linguaggio di Francesco, C’era da aspettarselo, un discorso così, di fronte al Congresso americano?
Guido Moltedo, Il Manifesto

24 Set, 2015

Anche sugli inceneritori il nostro no allo Sblocca Italia

Semmai ce ne fosse stato bisogno, l’Audizione di oggi in VI Commissione ha confermato l’idea che il decreto Sblocca Italia del Governo Renzi e’ piombato come un macigno sopra le teste dei territori e delle Regioni italiane.

Solo questa settimana in Consiglio Regionale abbiamo discusso di tre questioni fondamentali per i diritti e la partecipazione dei cittadini, e per la visione e un modello di sviluppo di territorio nuovo ed ecosostenibile: sull’acqua pubblica, sulle trivelle e – oggetto dell’audizione di oggi – sugli inceneritori la pensiamo in maniera del tutto opposta all’art. 35 della Legge 164/2014.

Oggi a questo proposito l’Assessore con delega ai rifiuti, Michele Civita, ha chiarito quale è la posizione della Regione Lazio nella conferenza Stato-Regioni: il Lazio ha chiesto al Governo l’aggiornamento dei dati sulla raccolta differenziata fermi al 2013 e ha chiesto e ottenuto che lo stesso decreto vada in VAS (Valutazione ambientale strategica). L’Assessore ha inoltre ribadito quanto sostenuto dal Presidente Zingaretti davanti alla Commissione Bicamerale sui rifiuti, ossia il nostro no all’inceneritore di Albano.

Ora, da qui ai prossimi mesi, il tempo deve servire per implementare tutte quelle azioni tese a un nuovo ciclo dei rifiuti nella nostra Regione, puntare su riuso e riciclo, economia circolare, su una differenziata che nel Lazio è già arrivata al 40% e che deve puntare rapidamente al 65%, così come ci chiede l’Europa 2020.

Per poter dire – come dobbiamo – un no secco e certo agli inceneritori.

24 Set, 2015

Inutile e dannoso l’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino

Si torna a parlare di raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino, progetto rilanciato dal presidente Enac Vito Riggio, sul quale ribadiamo le nostre posizioni di contrarietà. Come Sinistra Ecologia Libertà torniamo a sostenere che l’aeroporto Leonardo Da Vinci non ha bisogno di alcun allargamento, ma di una razionalizzazione e ristrutturazione di ciò che già esiste.

Quello di cui c’è bisogno è infatti risolvere le tante problematiche di efficienza che riguardano lo scalo e potenziare quindi le funzionalità delle infrastrutture esistenti. Ne vale del rapporto con il territorio, rappresentato benissimo dallo stesso Sindaco di Fiumicino, Montino, che si è espresso esattamente nella stessa nostra direzione, della qualità della vita dei cittadini della zona e, non da ultimo, del destino dei tanti lavoratori dello scalo.

Un ulteriore consumo di suolo lì dove insistono anche zone di interesse naturalistico e archeologico molto importanti, sarebbe un errore, non rappresenterebbe alcuna soluzione in termini di sviluppo industriale e occupazionale e con tutta probabilità sarebbe frutto di interessi diversi da quelli di un aeroporto efficiente e di portata europea.

Da più parti, con studi comparati con altri scali, si è dimostrato che il numero di passeggeri in transito non ha alcuna corrispondenza diretta con l’esigenza di ampliare le infrastrutture esistenti. Più pertinente sarebbe invece lavorare per l’individuazione di un aeroporto laziale dedicato ai voli low cost, che consentirebbe il rilancio dell’hub internazionale dello scalo Leonardo da Vinci. E’ ora quindi di pronunciare parole chiare su Fiumicino: lo chiediamo al Governo e al Ministro Delrio che nelle prossime ore incontrerà il Presidente Riggio.

24 Set, 2015

Indisponibili a essere vittime

La potenza della legge si misura soprattutto nulla sua capacità di fare cose con le parole: basta ritardare il momento in cui viene data la possibilità di inoltrare la domanda d’asilo, e i profughi diventano per legge “clandestini” che hanno eluso i controlli di frontiera e passibili, come in questo caso, di essere trattenuti in un centro di identificazione e di espulsione.
Jacopo Di Giovanni/Enrica Rigo, Il Manifesto

23 Set, 2015

Scuola, suona la campanella della giusta mobilitazione

Anche oggi il mondo della scuola si è dato appuntamento in varie città, a Roma sotto il ministero dell’Istruzione, per riprendere la mobilitazione dei mesi scorsi e ribadire al Governo che c’è una domanda di partecipazione e democrazia che non si ferma nonostante l’approvazione della Legge “Buona Scuola” voluta senza aprire dialogo e confronto.

A loro va la nostra solidarietà e vicinanza: oggi, come sin dall’inizio, accanto alla protesta c’è la proposta di una riforma che viene direttamente dagli insegnati, studenti e operatori del sistema scolastico. Il Governo ne tenga conto perché il procedere a testa bassa, sulla scuola, come sul jobs act e sulle riforme fondamentali per il Paese, non può far altro che aumentare il dissenso e le mobilitazioni sociali.

22 Set, 2015

Referendum No Triv, anche il Lazio si schieri

“Anche il Lazio può fare la sua parte e consentire ai cittadini italiani di andare a votare per fermare i progetti petroliferi in mare.” A dichiararlo in una nota sono Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera Sel alla Regione Lazio, dopo la comunicazione ufficiale avvenuta in Aula alla Pisana da parte del VicePresidente Storace sull’inserimento nei lavori del Consiglio, entro la fine del mese, della Delibera che contiene i requisiti referendari volti a difendere il mare dall’art. 35 del “Decreto Sviluppo” e dalle trivellazioni previste nello “Sblocca Italia”.

“Sarebbe una presa di posizione coraggiosa, perché dice di fatto al Governo che l’idea progettuale di sviluppo del Paese va condivisa con le comunità locali e che c’è un altro modo possibile di pensare al futuro energetico italiano.”

21 Set, 2015

Su Cup seguire la strada indicata dal Consiglio

“La questione legata al Cup e al destino dei lavoratori ci preoccupa molto e non intendiamo lasciare da soli i tanti operatori che oggi, legittimamente, hanno protestato sotto la sede della Regione Lazio al fine di tenere alta l’attenzione sul tema. Ci preme a questo proposito restare al merito: il Consiglio Regionale del Lazio, venerdì scorso, ha approvato una risoluzione sulla quale ribadiamo la nostra convinta adesione, poiché con quell’atto abbiamo indicato la via da seguire, impegnando il Presidente Zingaretti a “proseguire nella strada intrapresa mediante la gara in corso in modo da superare la stagione delle proroghe e per garantire con ancora più forza la difesa della legalità e dei diritti dei lavoratori”.

La Risoluzione inoltre invita il Presidente “a raccogliere gli appelli che in questi mesi sono arrivati dai lavoratori e dai sindacati e a individuare, assieme alle organizzazioni sindacali e datoriali, una soluzione per la salvaguardia dei livelli occupazionali”.

Per quanto ci riguarda quindi, nel ribadire la nostra vicinanza ai lavoratori, crediamo indispensabile seguire questa strada, tenere aperto e vivo il confronto con i sindacati e giungere alla tutela dei livelli occupazionali. Bene quindi l’incontro di oggi e il nuovo appuntamento previsto per venerdì. Stiamo lavorando tutti per il raggiungimento di un accordo che tuteli il lavoro e garantisca il servizio ai cittadini.”

A dichiararlo in una nota sono Gino De Paolis e Marta Bonafoni, Capogruppo e Consigliera Sel alla Regione Lazio.

21 Set, 2015

La vittoria di Tsipras in Grecia è una buona notizia per tutta l’Europa

Dicevano che fosse testa a testa con la destra. Molti lo consideravano già perdente e vicino al tramonto politico. E invece, per la seconda volta in un anno, Alexis Tsipras ha vinto nettamente le elezioni, una vittoria che a ben guardare non ha nulla di sorprendente.

Qual è la promessa su cui quest’uomo era stato eletto a gennaio? Mantenere la Grecia nell’euro e nell’Unione rinegoziando il pagamento del debito e le condizioni del salvataggio imposte dagli altri stati europei e dal Fondo monetario internazionale.

Poiché Syriza non è legata a nessuna clientela, potrà realizzare le riforme

Tsipras non si è seduto su questa promessa, ma per sei mesi si è battuto come un leone per strappare ai suoi creditori europei e internazionali un ammorbidimento del rigore budgetario imposto al suo paese.

Alla fine non ha ottenuto tutto quello che aveva creduto di poter ottenere, e in un rapporto di forze a lui completamente sfavorevole – perché nessuno è più forte del banchiere a cui si devono grosse somme di denaro – ha dovuto fare una croce su molti obiettivi. Ma questo non vuol dire che la sua lotta sia stata inutile.

È grazie a Tsipras, infatti, che la Grecia potrà scaglionare in modo più vantaggioso il pagamento del debito, che ostacolerà di meno la possibilità di investire. Atene ha ottenuto un nuovo prestito consistente e resterà nell’eurozona in una condizione meno soffocante rispetto al passato.

Una battaglia senza illusioni

Eppure all’estero la vicenda greca ha deluso molte persone che erano entusiaste di Tsipras e che oggi lo considerano un debole, o peggio un traditore. Anche ad Atene molti alleati di ieri hanno rotto con il primo ministro, ma i greci hanno comunque rinnovato la fiducia all’uomo che ha scelto di rispettare la loro volontà presentando il suo bilancio. Alla fine sono stati sfiduciati proprio i dissidenti della nuova sinistra, che hanno incassato una durissima batosta.

Il risultato delle elezioni è un’ottima notizia. Prima di tutto per la Grecia, perché diversamente dai due grandi partiti di destra e sinistra che si sono divisi il potere per decenni, Syriza non è legata ad alcuna clientela o gruppo d’interesse e potrà dunque portare a termine le riforme che sono sempre più necessarie.

La buona notizia è anche per le democrazie europee che hanno bisogno di una destra e di una sinistra forti, perché le nuove sinistre – di cui Tsipras è l’esponente più importante – possono portare avanti una battaglia per la crescita e la giustizia sociale che non passa per l’illusione ma per la comprensione dei rapporti di forza, la perseveranza e la mobilitazione di elettori provenienti da contesti profondamente diversi.

La vittoria di Tsipras, infine, è una buona notizia per l’unità dell’Europa, perché è l’Europa che i greci hanno scelto domenica, convinti che, a prescindere dalle criticabili politiche continentali, il loro interesse è all’interno dell’Unione, non fuori.

Bernard Guetta, Internazionale (Traduzione di Andrea Sparacino)