Se la politica non ricomincia dalle sofferenze degli ultimi
Da quando è iniziato il caso Marino ricevo telefonate e messaggi, da compagni e amici, il cui contenuto è pressappoco questo: “Facciamo qualcosa, non possiamo assistere alla morte della democrazia”. Ma questo sentimento autentico di malcontento, o di disagio, o di frustrazione, non arriva oltre una sana quanto legittima indignazione “trasformando la spontaneità in organizzazione, la folla in massa cosciente, il dissenso in proposta politica alternativa”, come ha ben scritto Angelo D’orsi (il manifesto, 1 novembre).
Enzo Scandurra, Il Manifesto
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