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09 Ott, 2015

Roma. Non si piange su una città coloniale. Note sulla politica romana

Giovedì 12 Novembre, ore 18.00
Esc – Atelier Autogestito
Via dei Volsci, 159 – Roma

Presentazione del libro di Walter Tocci

Roma. Non si piange su una città coloniale. Note sulla politica romana (goWare 2015)

Ne discutono con l’autore:

Marta Bonafoni

Augusto Illuminati

Cristian Raimo

Enzo Scandurra

LUM – Libera Università Metropolitana

“C’è una crisi capitale del governo della capitale che va al di là della grave patologia attuale e richiede un’analisi a ritroso non solo dei guasti delle giunta di destra, ma anche delle ambiguità e delle incompiute del riformismo precedente”. “Può sembrare quasi provocatorio – e non nascondo l’intenzione – proporre una discussione sul futuro della città quando incalzano le emergenze amministrative e il fallimento della classe politica. I problemi della vita quotidiana quasi mai si risolvono caso per caso se non si cambia il paradigma che li determina. Nasce il cambiamento solo se si prende congedo dalla contingenza per immaginare un’altra visione delle cose”.

“La politica non si è solo personalizzata, si è anche statalizzata, anzi i due processi si sono alimentati vicendevolmente. Nel trentennio che voleva privatizzare ogni cosa proprio la funzione politica curiosamente ha seguito il cammino opposto incistandosi nella macchina amministrativa e perdendo la linfa che un tempo veniva dal radicamento sociale e dalla produzione culturale. Il politico è diventato una sorta di funzionario che aderisce totalmente alla logica della burocrazia locale, nazionale ed europea. Viene meno quel distacco che è connesso alla capacità progettuale. Da qui deriva la crisi della cultura di governo – soprattutto della sinistra che ha più bisogno di progettualità – e l’identificazione delle pseudo riforme con l’ipernormativismo.”

Queste citazioni sono tratte dall’ultimo libro di Walter Tocci, Roma. Non si piange su una città coloniale. Note sulla politica romana, pubblicato da goWare nella primavera del 2015. Un lavoro che ha il pregio di ripercorrere criticamente, con estrema lucidità e piglio genealogico, la storia delle ultime amministrazioni romane, di centro-sinistra e di destra e che ha intravisto quello che da lì a poco sarebbe accaduto: la caduta, meglio, la destituzione dall’alto della giunta Marino.

Ancora di più, dopo le ultime vicende, Roma si presenta come una città coloniale. Non solo sul lato economico: una città fondata su uno sviluppo senza sedimentazione, su sacche crescenti di povertà e di lavoro gratuito, su fette consistenti di “capitale-mafia”. Ma anche sul lato politico: il nesso elettivo, il mandato democratico, sembrano cedere il posto a inedite forme di commissariamento manageriale della città. Due prefetti, chiamati a sostituire un sindaco che aveva già da tempo perso le basi del suo consenso sociale. Il tutto all’insegna di una logica che non dismette, ma che al contrario accentua, i tratti dell’emergenzialismo. Il mantra, attraverso il quale viene inaugurata la nuova gestione della città, è quello dei Grandi Eventi, dal Giubileo alla candidatura alle Olimpiadi del 2020. Una logica di carattere puramente amministrativo-prefettizio, che chiude gli spazi della discussione democratica e dell’azione politica. Una città che attraversa una crisi politica, sociale, economica, che sembra essersi definitivamente cristallizzata. Eppure, Roma può e deve riscattarsi. L’attuale scenario deve essere occasione per riaprire una discussione sul governo della città, sull’invenzione di nuove forme istituzionali, sul superamento dalle condizioni di povertà e di sfruttamento.

09 Ott, 2015

VI Commissione

Martedì 10 novembre ottobre, ore 15.30
Sala Latini
Consiglio Regionale del Lazio

1. Proposta di legge n. 245 del 14 aprile 2015 concernente: “Riordino del sistema delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale pubblica. Istituzione dell’ente regionale per l’edilizia residenziale pubblica e sociale. Abrogazione della legge regionale 3 settembre 2002, n. 30 (ordinamento degli Enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica) e successive modifiche”. Testo base nell’esame abbinato con la proposta di legge n. 186 dell’8 maggio 2014.

2. S. D. n. 129 Prot. G.R.433907 (proposta 11777 del 24.07.2015) decisione n. 22/20158 concernente: “Regolamento di attuazione della legge regionale 23 ottobre 2009, n.25 “Disposizioni per la tutela e la regolamentazione dei campeggi e soggiorni socio-educativi e didattici nel territorio della Regione Lazio”.

3. Proposta di legge n. 256 del 12 maggio 2015 DGR n.196 del 6.05.2015 concernente: “Disciplina in materia di piccole utilizzazioni locali di calore geotermico”.

4. P.D.C. n. 47 del 14 settembre 2015 concernente: Approvazione del Regolamento del Monumento naturale “Bosco Faito”, ai sensi dell’art. 27 della Legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 “Norme in materia di aree naturali protette regionali” e successive modifiche ed integrazioni.

5. Proposta di legge n. 291 del 2 ottobre 2015 concernente: Modifiche alla legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 “Norme in materia di aree naturali protette regionali”.

09 Ott, 2015

VII Commissione

Martedì 10 novembre, ore 10.30
Sala Di Carlo
Consiglio Regionale del Lazio

Esame abbinato delle seguenti proposte di legge:
1) PL n. 290 del 22 settembre 2015 concernente: “Disposizioni in materia di riordino della rete assistenziale e ospedaliera”, di iniziativa della Giunta regionale;
2) PL n. 286 del 14 settembre 2015 concernente: “Abrogazione comma 24, art. 2 della L.R. 30 dicembre 2014, n. 17”, primo firmatario Francesco Storace;
3) PL n. 48 del 31 luglio 2013 concernente: “Modifiche alla L.R. 16/6/94 n. 18 concernente ‘Disposizioni per il riordino del servizio sanitario regionale ai sensi del DL 502/92 n. 502 e successive modificazioni. Istituzione delle Aziende sanitarie locali e delle Aziende Ospedaliere'”, primo firmatario Pietro Sbardella.

09 Ott, 2015

Lo sguardo sulla città

Ci ho dormito su.

Dopo una giornata passata a votare un’ottima legge contro l’usura mentre tutto attorno cresceva il rumore delle macerie che venivano giù.

Dopo un pomeriggio vissuto accanto a tanti bravissimi amministratori municipali, addosso i brividi di una doccia fredda, le lacrime calde agli occhi.

Dopo una serata seduta in macchina sfiorando Roma in cui ancora una volta mi sono trovata a pensare “ci risiamo, di nuovo la mia città vive momenti difficilissimi”.

Provo a dire la mia sulle ‪#‎dimissioni‬ del Sindaco ‪#‎Marino‬.

Per un attimo lascio da parte la questione degli scontrini, pur pensando che il tema non sia il rimborso ma – nel caso – la menzogna. Lascio perdere il giornalismo quanto riesca ad essere un pessimo mestiere quando si allea di fatto alle peggiori consorterie. Mi tolgo dalla testa persino quella che penso essere ora la faccia soddisfatta di ‪#‎Renzi‬, che da mesi aveva il dito pronto sul pulsante “game over” e non vedeva l’ora di pigiarlo.

Io semplicemente oggi penso questo.

Che il Sindaco #Marino dopo aver gloriosamente voltato le spalle ai soliti poteri forti e criminali della Capitale, non è stato capace di fare l’altro gesto necessario a governare Roma: guardarla negli occhi.

Non si è messo alla sua altezza, non l’ha ascoltata fino in fondo, non ha stabilito con lei un’empatia.

Quindi non l’ha capita.

Dopo aver scansato le mani dalla città, non ha posato davvero lo sguardo sulla città.

Difficilmente questa cosa potrà accadere nei prossimi venti giorni.