Marta Bonafoni

Se in Parlamento dire “orango” non è considerato un insulto razzista

I parlamentari hanno diritto di rivolgere insulti razzisti a singoli o a interi gruppi? Hanno diritto a non essere oggetto di nessun tipo di censura, anche quando utilizzano un linguaggio che suscita disprezzo e odio nei confronti di altri, spesso non in grado di difendersi?
Chiara Saraceno, la Repubblica

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