Marta Bonafoni

Dalla Regione parte la guerra al caporalato, presto la nuova legge

Il progetto “Bella Farnia” presentato l’altro giorno a Latina dall’assessorato alla’agricoltura e dall’Arsial è un esempio concreto di politica intelligente e giusta. Costruire un centro polivalente di servizi, formazione, promozione dei diritti proprio dentro un’area in cui vivono e lavorano i braccianti stranieri impiegati nelle campagne del sud Pontino, significa andare al cuore del problema dichiarando guerra allo sfruttamento e al caporalato fenomeni con numeri ormai drammatici nella nostra Regione. Numeri che fanno male alla dignità e ai diritti umani, male agli imprenditori sani e virtuosi, benissimo invece ai furbi e alla stessa criminalità organizzata.

Ho trovato perfetta l’assessora all’agricoltura Sonia Ricci quando ha sottolineato la relazione stretta che c’è tra l’innovazione nel settore agroalimentare e la sconfitta del lavoro nero, lungimirante e giusto poi coinvolgere nel progetto l’associazione In/Migrazione, un pezzo della società civile che conoscendo il territorio ha deciso di mettersi in gioco insieme all’istituzione per dare risposte alle proprie denunce.

In questa direzione intende andare il mio lavoro, nel corso dell’iter della legge contro il lavoro nero in agricoltura che ho presentato insieme al consigliere Massimiliano Valeriani attualmente all’attenzione dell’VIII Commissione .

Con l’obiettivo duplice di promuovere il lavoro buono e dignitoso e affiancare le imprese etiche contro ogni mafia.

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