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16 Nov, 2013

Unioni civili, Roma sia una città senza discriminazioni

Sostengo pienamente l’impegno del sindaco Marino e della sua maggioranza per l’istituzione a Roma di un registro per le unioni civili.

Non e’ piu’ tempo di battaglie ideologiche tra laici e cattolici o difensori oltranzisti dell’istituto famiglia. È compito invece per le istituzioni di affrontare la realta’ e il mondo circostante senza alcuna preclusione. A Roma, come nell’intera regione Lazio, vivono moltissime famiglie di fatto, coppie omosessuali, che nutrono la loro unione di affetto, rispetto, impegni comuni.

Ritengo che a questi uomini e a queste donne vadano garantiti gli stessi diritti civili e di cittadinanza di quelli garantiti a chi ha varcato la soglia di una chiesa e di un municipio, senza differenza alcuna. Per questo sosterro’ politicamente il lavoro della maggioranza in Campidoglio per l’approvazione in tempi brevi della delibera per l’istituzione del registro delle unioni civili di Roma.

Un primo vero passo verso una citta’ accogliente. Credo che, lavorare nella direzione di rendere Roma un luogo senza discriminazioni nei confronti delle coppie dello stesso sesso ma al contrario inclusiva per tutti all’interno di un sistema di regole con diritti e doveri, non possa che renderci sereni e orgogliosi.

15 Nov, 2013

Sono vicina ai lavoratori della mensa del Policlinico in presidio

Da quarantatre giorni i centoquattro dipendenti impiegati al servizio ristorazione del Policlinico presidiano in forma permanente il loro posto di lavoro – le  cucine dell’Ospedale più antico d’Italia. Una mobilitazione dettata dalla forte preoccupazione per il loro futuro occupazionale messo in forse da una gara vinta dalla loro società INNOVA al massimo ribasso. Ho incontrato i lavoratori in presidio l’altra sera durante “la cena di lotta” all’interno della mensa del Policlinico.

Abbiamo cenato insieme. Un gesto per esprimere loro la mia vicinanza e per confrontarmi accogliendo le loro preoccupazioni sul futuro lavorativo. I lavoratori della Innova stanno presidiando la mensa perché vedono messa a rischio la qualità del servizio che dovranno svolgere all’interno del nosocomio.

Con attenzione e professionalità questi lavoratori continuano ad operare in ambienti affollati e caotici per garantire i 3000 pasti giornalieri, ma si chiedono molto preoccupati quale sarà il loro futuro. In un sistema già fortemente toccato da carenze organizzative, da strutture segnate dal tempo e dislocazione frammentaria degli plessi, infatti, la Innova che fin ora ha gestito per il Policlinico solo il trasporto del vitto con un monte ore di 1700 settimanali, si è aggiudicata la gara per l’intero servizio comprensivo anche della preparazione dei pasti, con un monte ore di poco più elevato, pari a 1800 settimanali.

Una gara vinta probabilmente sfruttando il massimo ribasso nei costi, che però come denunciano gli addetti alla mensa rende impossibile garantire gli stessi livelli qualitativi del servizio nonché i livelli occupazionali.

La mia presenza e condivisione della cena con loro è stata finalizzata a far chiarezza su quelle che, alla luce della nuova gara d’appalto, saranno le reali modalità e tempistiche di funzionamento del servizio mensa. Ritengo infatti sia necessario intervenire immediatamente per garantire un adeguato monte ore necessario alla fornitura di un servizio fondamentale come la distribuzione dei pasti, destinati prevalentemente a persone malate, fragili e spesso ricoverate in strutture dislocate in un area molto ampia. In questo senso si è mossa già la Regione Lazio nelle scorse settimane, con un incontro che ha visto riuniti intorno al tavolo con i lavoratori della mensa sia la cabina di regia sulla sanità che l’assessorato al lavoro. Credo che quel tavolo possa e debba essere aggiornato: gli impiegati delle cucine del Policlinico non vanno lasciati soli.

Rilanciando anche le richieste dei lavoratori mi faccio portatrice di una richiesta urgente al Direttore Generale del Policlinico affinchè chiarisca quale le modalità di svolgimento della gara d’appalto per i servizi mensa. Per questo appoggio e rilancio l’iniziativa del consigliere regionale di Sel Gino De Paolis che ha chiesto di dedicare alla vicenda un’audizione in commissione sanità, durante la quale ascoltare la posizione dei lavoratori e chiedere ai vertici dell’azienda quali modalità intendano utilizzare per garantire i livelli essenziali dei servizi agli utenti della sanità  pubblica e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

14 Nov, 2013

Mamiani, la scelta della preside sia di esempio

Altro che Carnevale, la scelta della preside del liceo Mamiani è frutto di uno sguardo lungimirante sulla società italiana e sulle sue trasformazioni. Una decisione che mi sento di appoggiare in pieno.

Sento parlare di scelta contro la Costituzione, addirittura contro la democrazia. Si tratta invece di una decisione che viene incontro alle tante nuove famiglie che vivono anche nella nostra città e nella nostra regione. Una piccola modifica nella “modulistica” scolastica che anzi può togliere dall’imbarazzo tutti i figli di quelle famiglie allargate, monoparentali, ricomposte, fatte anche ma non solo di genitori dello stesso sesso, che altro non sono se non le famiglie che abitano nella porta accanto alla nostra, i cui figli siedono al banco vicino ai nostri figli.

Al consigliere Francesco Storace che sulla vicenda del Mamiani ha presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale voglio dire questo: è vero, la famiglia cosiddetta naturale fatta di una madre un padre e la loro prole è ancora quella maggiormente presente nella nostra società, ma in alcun modo essa esce mortificata nella sua pienezza e nei suoi diritti dalla definizione “Genitore 1” e “Genitore 2” introdotta dalla preside del Mamiani.

Quindi perché non pensare per una volta e davvero che i diritti non devono mai essere di qualcuno contro qualcun altro, ma semplicemente diritti per tutti? L’unico modello possibile è quello di una società inclusiva: per questo esprimo la mia vicinanza e solidarietà alla preside del Mamiani e auspico che la sua decisione possa essere d’esempio in altri Istituti della nostra regione.

11 Nov, 2013

Via Tasso a porte aperte

23-24 novembre, ore 9,30-19,30
Museo della Liberazione
Via Tasso – Roma

Il 23 novembre 1999 il Museo storico della Liberazione, in Via Tasso 145, fu fatto segno di un attentato rivendicato con esplicita motivazione antisemita e antisionista. Per un puro caso fu evitata una tragedia, vista la vicinanza delle tubature e contatori del gas. La solidarietà fu immediata ed estesissima, sia da parte delle istituzioni, sia da parte dei cittadini e cittadine, con grande impegno della Comunità ebraica di Roma.

Come risposta culturale ed ideale, non appena il Museo ebbe dei nuovi spazi espositivi, volle dedicarli all’esposizione permanente “Deportazione egli ebrei romani 1938-1943”, inaugurata in occasione della prima celebrazione del Giorno della Memoria il 27 gennaio 2001, che tanti apprezzamenti ebbe e continua ad avere soprattutto per la sua efficacia didattica.

Fu allora anche deciso di rinnovare ogni anno quell’incontro con la popolazione che allora l’8 dicembre 1999 portò a Via Tasso circa 3500 persone (1 romano su 100) ripetendo l’iniziativa “VIA TASSO A PORTE APERTE, con apertura dalle 9,30 alle 19,30.

QUEST’ANNO – PER PERMETTERE LA PARTECIPAZIONE DEGLI AMICI APPARTENENTI ALLA COMUNITA’ EBRAICA – ESSA SI SVOLGERA’ DOMENICA 24 NOVEMBRE.

Sarà possibile visionare novità inaugurate il 25 aprile dal Presidente Giorgio Napolitano ed alcune sperimentazioni di nuovi allestimenti, assistere alla proiezione del film “VIA TASSO 145: DAL CARCERE AL MUSEO”, e ottenere una copia dell’omonimo album e di altre pubblicazioni del Museo, versando una quota di solidarietà.

L’appello a stringere il rapporto con i cittadini è oggi tanto più forte perché c’è la possibilità che il bilancio del 2013 non pareggi per i mancati contributi – dato l’avvicendamento e le loro difficoltà finanziarie – delle amministrazioni locali (complessivi 37.000 € tra Regione Lazio e Roma Capitale) e che il Museo venga commissariato, con le conseguenze che lasciamo immaginare In più, notiamo una certa indifferenza, indotta dalla crisi e dalla debolezza dei punti di riferimento. Tuttavia notiamo anche che le risorse finora versate dai nostri amici ed amiche sono state continue e significative: sanno di agire a difesa di UN BENE COMUNE e mostrano di ben comprendere che IL MUSEO DIPENDE DALLE ISTITUZIONI, MA LA MEMORIA CHE CONSERVA E TUTELA E’ DEL POPOLO ROMANO E ITALIANO. Anzi, al Museo facciamo riflettere i visitatori – soprattutto giovani – che la Resistenza è un grande fatto europeo.

Proiezione del film-documentario “VIA TASSO 145: DA CARCERE A MUSEO”

[su prenotazione] sabato 23, ore 16,00, 17,15 e 18,30

[su prenotazione] domenica 24, ore 10,00, 11,30

[su prenotazione] domenica 24, ore 16,00, 17,15 e 18,30

info@museoliberazione.it

I contributi versati da imprese (anche individuali) possono essere detratti fiscalmente come “erogazioni liberali”

— c/c 51520005 Intestato a: Museo storico della Liberazione, via Tasso 145 – 00185 Roma.

Causale: CONTRIBUTO VOLONTARIO ALBUM

—- Bonifico: IBAN: IT 39 T 07601 03200000051520005

Causale: CONTRIBUTO VOLONTARIO ALBUM