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18 Giu, 2013

Ciao ciao signore!

Il lettore M. di Alessandria ha un figlio di due anni e mezzo che, appena incrocia una persona per strada, le getta la voce al collo: «Ciao ciao signore!», «Ciao ciao signora!». Poi si ferma ad aspettare dallo sconosciuto un cenno che lo rassicuri sul fatto di essere considerato con analoga attenzione. Il quartiere dove M. passeggia con suo figlio è frequentato da una fauna variopinta e stratificata: puoi trovarvi la donna col chador e l’indigeno anziano che rimembra ancora di quando i Grigi dell’Alessandria sconfissero per due a zero il Grande Torino (era il 1947). Ma per il piccolo inesausto salutatore non esistono differenze. Alla donna col chador e all’indigeno anziano affida lo stesso «ciao ciao» ecumenico, da non confondersi col «ciaociao» nevrotico che gli adulti sputano nei loro telefonini al termine di una conversazione.

M. contempla il mondo con gli occhi di suo figlio e pensa al giorno, ormai prossimo, in cui l’incanto finirà. Quando anche lui, come ogni altro abitante del pianeta, comincerà a nutrirsi di contrapposizioni rassicuranti: italiani e stranieri, belli e brutti, ripetenti e promossi, juventini e milanisti. Un piano inclinato, dove per affermare la propria debole individualità si corre sempre più in fretta verso la sottolineatura delle divergenze, fino a sentirsi diversi da tutti gli altri e al tempo stesso così anonimi. Secondo M., la società dovrebbe difendere con i denti la propensione dei bambini di due anni e mezzo a considerare le persone tutte uguali tra loro e tutte uguali a noi. Invece passiamo l’infanzia a dimenticare ciò che a due anni e mezzo sapevamo benissimo. E il resto della vita a cercare di ricordarcelo.

Massimo Gramellini (La Stampa)

18 Giu, 2013

L’importanza dei centri antiviolenza

Peraltro la grande nuvola grigia che ci circonda non è solo quella delle donne uccise, ma di quelle che potrebbero esserlo, oppure che vivono tutta la vita nel terrore di esserlo. Per loro solo le misure sociali e di prevenzione possono quello che la giustizia penale non può. Oggi in Italia abbiamo 127 centri, di cui solo 61 sono delle vere e proprie case-rifugio per un totale, su tutto il territorio del Paese, di 500 posti letto. Leggi l’articolo

17 Giu, 2013

Roma mafie tour

Giovedì 20 giugno alle 10 parte il bus dell’associazione antimafie daSud. Otto le tappe, da piazza della Repubblica a piazza Bologna. Il “giro turistico” toccherà i luoghi simbolo delle mafie di ieri e di oggi. A bordo deputati, senatori, amministratori locali e rappresentanti delle associazioni. Sarà presentato anche un dossier sulla Roma città di mafie.

Un’impresa mai tentata prima: organizzare un giro turistico alla scoperta della Roma criminale. Eppure il “Roma mafie tour”, organizzato dall’associazione antimafie daSud nell’ambito della Lunga Marcia della Memoria 2013, sarà questo e molto altro ancora. Sarà l’occasione per fare il punto sulla penetrazione delle organizzazioni criminali nella Capitale, attraverso la presentazione di un dossier. Per mettere a confronto e coinvolgere su questo tema parlamentari e amministratori locali. E naturalmente per sensibilizzare la cittadinanza attraverso le immagini e le parole degli attori che hanno segnato la storia del cinema a Roma.

Il tour, fissato per giovedì 20 giugno, avrà inizio alle ore 10 con una breve conferenza stampa a piazza della Repubblica. L’associazione daSud illustrerà e distribuirà alla stampa un approfondito dossier sulla Roma città di mafie. Dopodiché giornalisti, semplici cittadini e politici saliranno insieme sul “mafie bus” che li condurrà nei luoghi simbolo delle mafie di ieri e di oggi.

Otto le tappe: piazza della Repubblica, via Veneto, via Nazionale, il Campidoglio, corso Vittorio Emanuele, campo Marzio, villa Borghese e piazza Bologna. Ogni tappa un tema: dal racket alla droga, dal riciclaggio alla mafia dei colletti bianchi, dalla giustizia alla politica. Di volta in volta approfonditi attraverso il racconto di storie e avvenimenti troppo a lungo rimossi o sottovalutati.

Nella loro narrazione, i ragazzi dell’associazione daSud saranno sostenuti anche dagli attori e le attrici che più di tutti hanno contribuito a costruire l’immaginario collettivo su Roma. Alberto Sordi, Anna Magnani, Anita Ekberg, Aldo Fabrizi, Nino Manfredi, tra gli altri, saranno infatti “testimonial” d’eccezione del mafie tour. Ciascuno di loro “adotterà” un tema e una tappa, grazie alle sagome a grandezza naturale disegnate dall’artista Giacomo Bendotti.

All’esercizio della denuncia e della memoria farà però seguito anche la fase della proposta e della partecipazione. Ospiti del “Roma mafie tour” saranno infatti esponenti politici di livello locale e nazionale. L’invito rivolto a tutti i rappresentanti istituzionali e delle associazioni, ha visto già l’adesione, tra gli altri, dei deputati Celeste Costantino, Ileana Piazzoni e Filiberto Zaratti (Sel), Pina Picierno, Marco Miccoli, Laura Garavini e Davide Mattiello (Pd). Aderiscono anche i consiglieri regionali del Lazio Marta Bonafoni e Cristiana Avenali (Per il Lazio), Riccardo Agostini (Pd), Gino De Paolis (Sel). Nonché i consiglieri di Roma Capitale Paolo Masini, Erica Battaglia, Valentina Grippo, Estella Marino (Pd), Luigi Nieri, Gemma Azuni e Gianluca Peciola (Sel). I presidenti dei Municipi Sabrina Alfonsi (I), Susi Fantino (VII), Gianmarco Palmieri (V), Daniele Torquati (XV). Altre adesioni stanno arrivando in queste ore.

Insieme a loro ci saranno anche rappresentati del mondo delle associazione, tra cui Lorenzo Parlati (Legambiente Lazio), Fabio Ciconte (Terra), Loris Antonelli (Via Libera), Bartolo Mancuso (Scup), Ferdinando Secchi e Alfredo Borrelli (Libera), Bianca La Rocca (Sos Impresa) e i rappresentanti di Cittadinanza attiva, Flc Cgil, Cna Roma, Associazione nazionale archeologi, Casetta rossa, e del Goethe Institut di Roma.

16 Giu, 2013

Nojian, nata su un barcone

E’ nata su un barcone in legno di pochi metri, il primo pianto in mezzo al mare, nel pieno di una traversata dalla Turchia, solo un telo nero a nascondere il parto agli occhi degli altri 159 compagni di sventura. Ha solo due giorni ma la piccola Nojian – che significa “nuova vita” – sta bene, pesa più di due chili e ora di lei si occupano i pediatri e le ostetriche dell’ospedale di Locri.

13 Giu, 2013

Consultori: anche nel Lazio vigileremo per la piena applicazione della Legge 194

“Nella nostra Regione c’e’ una vera emergenza democratica che si sta consumando sulla pelle delle donne: la non applicazione della Legge 194 in quasi tutte le strutture sanitarie pubbliche a causa della grandissima presenza di medici obiettori. Nel Lazio, secondo i dati raccolti dagli operatori sanitari – medici e ginecologi – gli obiettori sono oltre il 91%. Continua a leggere “Consultori: anche nel Lazio vigileremo per la piena applicazione della Legge 194”

13 Giu, 2013

Senza soldi

Chi l’ha detto che la crisi economica, la disoccupazione dilagante, specie dei più giovani, i redditi familiari tagliati a fette, i mutui sempre più difficili da pagare, la spesa fatta contando i centesimi, insomma la vita al minimo, sia solamente una disgrazia? Certo lo è. Ma nonostante questo, e anche grazie a questo, milioni di persone cercano altre vie, altri modi di vita. Soluzioni non dentro il mercato, ossia la religione del consumo, l’indifferenza verso i disastri ambientali o la competizione a perdere, quella in cui vince chi ha il salario e la protezione sociale più bassi. Milioni di persone cercano soluzioni fuori dal mercato. O meglio, re-inventando il mercato, il modo di produrre e consumare, la circolazione e la fruizione di ciò che serve.

Lunedì 17 giugno, ore 18.00
Via Castruccio Castracane, 26
Roma

Intervengono

Marta Bonafoni
Paola Masi
Anna Pizzo
Patrizia Sentinelli
Lorenzo Tagliavanti

Qualcuno, tra gli studiosi che nel mondo osservano questo fenomeno, parla di una “insurrezione in corso”: una ribellione pacifica e molecolare, che viaggia nella Rete e nei gruppi locali di persone che si incontrano e si conoscono, in cui agiscono coloro che producono e coloro che consumano, e che rimettono al suo posto, quello di semplice mezzo di scambio, o addirittuta abolendo, la moneta, resa ormai nociva e misura di tutto dalle potenze finanziarie globali.

Un libro racconta chi si dedica alle banche del tempo, al baratto, all’autoproduzione, alla reciprocità e alla costruzione di comunità. Chi coltiva orti urbani e promuove la libera circolazione di libri, di abbigliamento, di servizi. Chi crea un gruppo di acquisto solidale o un mercato a chilometro zero, un ristorante o un albergo. Chi promuove lo scambio non monetario o conia monete locali. Insomma chi lavora alle mille forme di una economia al servizio del benessere sociale. Questo libro, ora in libreria, si intitola “Senza soldi. Il denaro è un inganno: chi e come riesce a farne a meno”, e contiene, oltre a reportage, schede e narrazioni, articoli e riflessioni di persone che organizzano e osservano il fenomeno della neo-economia. Una guida e un “manifesto”: dalla crisi che stiamo attraversando possiamo uscire diversi.

“Senza soldi”, a cura di Roberto Musacchio, Anna Pizzo, Patrizia Sentinelli e Pierluigi Sullo, è edito da Intra Moenia / Democrazia km zero (190 pagine, 16 euro) in collaborazione con l’associazione Altramente. Lo si trova in libreria.

Testi di Bruno Amoroso, Andrea Baranes, Davide Biolghini, Marisa Cengarle, Roberto Ciccarelli, Domenico De Simone, Dario Mavilia, Riccardo Petrella, Maurizio Ruzzene e Chiara Spadaro.

13 Giu, 2013

Il cortocircuito del razzismo

Con quella frase, la signora (signora?) ha assimilato tutti i maschi neri a stupratori e tutti gli stupratori a neri. Chi chiede rispetto per i neri è quindi automaticamente complice di stupratori, tanto più se è nera essa stessa e rivendica orgogliosamente l’esserlo. Per indurla a ragionare, e per “farle abbassare le arie”, l’unica è farle subire la violenza e l’umiliazione di uno stupro. Questo corto circuito è esemplare, nella suaforma estrema, dell’atteggiamento razzista. Il diverso è sempre pericoloso e peggiore.