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02 Ott, 2013

Notte rossa contro il femminicidio

Domenica 13 ottobre, ore 18.00
Teatro Lo Spazio
Via Locri, 42 – Roma

Il 13 ottobre in diverse città d’Italia e in contemporanea negli Stati Uniti, ventiquattro ore di spettacoli ed eventi per sensibilizzare la cittadinanza sul tema del femmincidio. Dal 7 ottobre in vari teatri d’Italia, l’evento sarà anticipato con lo spettacolo che porta in scena dodici storie di donne morte ammazzate di Betta Cianchini

Dodici storie differenti, dodici ambientazioni diverse, stessa fine. Debutta il 7 ottobre, al Teatro Lo Spazio di Roma (via Locri, 42), il format “Storie di donne morte ammazzate” (testi di Betta Cianchini per la regia di Alessandro Machìa), una rassegna teatrale per raccontare la violenza domestica “subita dalla donne, perpetrata dagli uomini e assistita dai minori”, spiega Betta Cianchini, già autrice di Ex moglie di innamora (da morire) di ex moglie. Sette giorni di spettacoli che si concluderanno, il 13 ottobre, con la prima Notte Rossa italiana contro il femminicidio, ideata insieme all’associazione Punto D, impegnata nel contrasto della violenza di genere.

“Storie di donne morte ammazzate” e la prima Notte Rossa contro il femminicidio, sono due iniziative collegate – spiega l’autrice – la prima è una vera e propria maratona teatrale; il secondo è un evento che porterà performance, blitz artistici e reading, per le strade della città, durante l’intera notte del 13 ottobre. L’obiettivo è quello di avviare, attraverso l’arte e il teatro, un percorso di sensibilizzazione e conoscenza reale della violenza domestica, in grado di scardinare stereotipi e approcci riduttivi costati cari alle donne”.

Il format teatrale e la Notte Rossa sono inseriti in una campagna di sensibilizzazione “Non nel mio nome”, “Non con il mio silenzio assenso” che l’autrice e l’associazione Punto D stanno portando in giro per l’Italia già da un anno, a cui ha fatto seguito una manifestazione dal titolo Mai Più, organizzata il primo giungo scorso. “Da quel giorno – racconta l’autrice – ho studiato più di 200 casi di femminicidio, avvenuti negli ultimi due anni, che hanno poi ispirato il format teatrale “Storie di donne morte ammazzate”.

“Con Punto D, abbiamo ricucito ogni singolo caso, messo insieme i pezzi di ogni storia come fosse un puzzle, e ci siamo rese conto che per ogni vicenda il paradigma era lo stesso: le donne non hanno paura di denunciare, ma quando lo fanno non vengono credute e tutelate. Storie diverse, stesso copione e soprattutto stesso finale”. Da qui l’idea di portare in scena dodici racconti legati da un unico filo conduttore ma anche l’esigenza di andare oltre.

“Abbiamo pensato di strutturare una Notte Rossa, a corollario della maratona teatrale, per portare il tema della violenza di genere dal chiuso delle mura domestiche alle strade della città”, spiega Mirta Mattina, psicologa di Punto D. Una città che da spettatrice diventa parte attiva di un processo di denuncia e sensibilizzazione. Il cuore della Notte Rossa sarà al Teatro Lo Spazio dove, a partire dalle 20, esponenti politici, rappresentanti delle associazioni, della società civile e delle forze dell’ordine, si alterneranno nella lettura di testimonianze di donne e di uomini.

“Gli ospiti – afferma Virginia Giocoli, avvocata dell’associazione – presteranno la loro voce alle vittime che hanno deciso di raccontarsi e il pubblico parteciperà al confronto. Ogni lettura fornirà lo spunto per affrontare un tema diverso legato alla violenza di genere: dalla prevenzione alla protezione della donna, dal linguaggio dei media all’importanza della scuola, dagli stereotipi alla formazione degli operatori e delle forze dell’ordine”.

In contemporanea, dalle ore 21 in poi, al Teatro di Tor Bella Monaca (Via Bruno Cirino), al Teatro del Lido (via delle Sirene, 22), all’Angelo Mai (via delle Terme di Caracalla 55a), alla Fonderia delle Arti (via Assisi, 31), al teatro Valle Occupato (via del teatro Valle, 21) e di fronte a galleria Colonna, avranno luogo performance, blitz artistici e reading teatrali. La Notte Rossa concluderà con artiste e trampoliere che legheranno Roma con fili rossi mentre lanterne di carta si alzeranno nel cielo della città per ricordare che la violenza contro le donne è una sconfitta per tutti.

Manuela Campitelli

01 Ott, 2013

Il bando per l’uso delle terre agricole abbandonate è un passo importante

Condivido la preoccupazione del Commissario Arsial, Antonio Rosati, sulla necessità di pianificare una mirata politica creditizia nel settore agricoltura in grado di produrre importanti anticipazioni finanziarie a sostegno delle imprese agricole e dei giovani imprenditori.

L’intenzione di presentare a breve un bando pubblico per l’utilizzo delle terre abbandonate è un primo passo strategico per restituire fiducia all’economia laziale ed ai giovani che vogliono investire in questo comparto. Il nostro Gruppo ha sottoscritto una proposta di legge, presentata ad aprile, per favorire l’accesso alle terre di proprietà pubblica, sia al fine di  permettere un effettivo ricambio generazionale che la conservazione degli immobili a vocazione agricola, contrastando contemporaneamente il consumo di suoli che il disuso produce.

E’ indispensabile, infatti, mettere in campo tutte le energie possibili per incentivare il comparto che pur essendo in piena crescita necessita di investimenti specifici in innovazione e ricerca, da realizzare anche con la collaborazione delle Università laziali e di tutta la filiera agroalimentare. Per questo, garantiamo ad Arsial il nostro pieno appoggio.

01 Ott, 2013

Le carrette di Caronte

Coi piedi che fuoriescono, e lasciano vedere che qualcuno ha le scarpe, qualcuno una sola o nessuna. Come mai non hanno tolto le scarpe, prima di buttarsi? Forse non ne hanno avuto il tempo, forse hanno pensato che andare finalmente verso la nuova vita senza scarpe sarebbe stato troppo svantaggioso, o vergognoso. Sono tutti uomini, i testimoni dicono che alcuni dei morti avevano cercato di aiutare i compagni di viaggio.
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30 Set, 2013

Femminicidio, ripartiamo dalle nuove generazioni

“Mai più violenza – Mai più complici”, il progetto promosso dalla Consulta femminile regionale per le Pari opportunità conferma che la via intrapresa dalla giunta Zingaretti e dalla sua maggioranza per prevenire e combattere la violenza di genere, è un percorso articolato fatto di diversi e significativi passaggi.

Il  femminicidio è un reato che va affrontato con politiche di prevenzione, formazione e con l’applicazione degli strumenti legislativi. Lo scorso luglio come gruppo Per il Lazio, abbiamo portato e fatto approvare in Consiglio regionale, una mozione passata all’unanimità. Ma l’impegno più grande e difficile da mettere in campo, proprio come quella mozione affermava è quello culturale che investa le nuove generazioni di ragazze e i ragazzi, e trasmetta loro il ripudio di ogni forma di violenza e per un nuovo diritto di  cittadinanza.

Per questo il progetto della consulta che coinvolge gli studenti e attraverso il teatro li porta ad  approfondire i risvolti sociali, culturali ed il dramma umano delle donne colpite dalla violenza di genere, coinvolgendo anche le loro famiglie e la cittadinanza,  è un passaggio importante del capillare lavoro da fare per diffondere la cultura della non violenza in ogni ambito.

Motivare le giovani generazioni ad essere protagoniste del cambiamento e nel frattempo inviare un messaggio forte all’intera cittadinanza sono gli obiettivi primari di questo progetto, che ha saputo mettere in campo un network di istituzioni, ministero dell’Istruzione, presidenza della Repubblica, presidenza del Consiglio dei ministri, Senato e Camera dei deputati, e ovviamente regione Lazio, impegnate ognuno per il proprio segmento a sostenere e dare forza alla campagna “Mai più complici”.

26 Set, 2013

Donne salvate

Quando si comincerà a proteggere davvero le vittime finanziando in maniera adeguata i centri anti-violenza che da anni chiedono risorse per le proprie fondamentali attività? Quando si affronterà il problema della presa in carico psicologica degli uomini che maltrattano le donne? Quando si deciderà di introdurre nelle scuole un’educazione mirata a disinnescare comportamenti violenti e alla gestione dei conflitti? Problemi che il decreto legge non affronta.
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