Sono vicina ai lavoratori della mensa del Policlinico in presidio
Da quarantatre giorni i centoquattro dipendenti impiegati al servizio ristorazione del Policlinico presidiano in forma permanente il loro posto di lavoro – le cucine dell’Ospedale più antico d’Italia. Una mobilitazione dettata dalla forte preoccupazione per il loro futuro occupazionale messo in forse da una gara vinta dalla loro società INNOVA al massimo ribasso. Ho incontrato i lavoratori in presidio l’altra sera durante “la cena di lotta” all’interno della mensa del Policlinico.
Abbiamo cenato insieme. Un gesto per esprimere loro la mia vicinanza e per confrontarmi accogliendo le loro preoccupazioni sul futuro lavorativo. I lavoratori della Innova stanno presidiando la mensa perché vedono messa a rischio la qualità del servizio che dovranno svolgere all’interno del nosocomio.
Con attenzione e professionalità questi lavoratori continuano ad operare in ambienti affollati e caotici per garantire i 3000 pasti giornalieri, ma si chiedono molto preoccupati quale sarà il loro futuro. In un sistema già fortemente toccato da carenze organizzative, da strutture segnate dal tempo e dislocazione frammentaria degli plessi, infatti, la Innova che fin ora ha gestito per il Policlinico solo il trasporto del vitto con un monte ore di 1700 settimanali, si è aggiudicata la gara per l’intero servizio comprensivo anche della preparazione dei pasti, con un monte ore di poco più elevato, pari a 1800 settimanali.
Una gara vinta probabilmente sfruttando il massimo ribasso nei costi, che però come denunciano gli addetti alla mensa rende impossibile garantire gli stessi livelli qualitativi del servizio nonché i livelli occupazionali.
La mia presenza e condivisione della cena con loro è stata finalizzata a far chiarezza su quelle che, alla luce della nuova gara d’appalto, saranno le reali modalità e tempistiche di funzionamento del servizio mensa. Ritengo infatti sia necessario intervenire immediatamente per garantire un adeguato monte ore necessario alla fornitura di un servizio fondamentale come la distribuzione dei pasti, destinati prevalentemente a persone malate, fragili e spesso ricoverate in strutture dislocate in un area molto ampia. In questo senso si è mossa già la Regione Lazio nelle scorse settimane, con un incontro che ha visto riuniti intorno al tavolo con i lavoratori della mensa sia la cabina di regia sulla sanità che l’assessorato al lavoro. Credo che quel tavolo possa e debba essere aggiornato: gli impiegati delle cucine del Policlinico non vanno lasciati soli.
Rilanciando anche le richieste dei lavoratori mi faccio portatrice di una richiesta urgente al Direttore Generale del Policlinico affinchè chiarisca quale le modalità di svolgimento della gara d’appalto per i servizi mensa. Per questo appoggio e rilancio l’iniziativa del consigliere regionale di Sel Gino De Paolis che ha chiesto di dedicare alla vicenda un’audizione in commissione sanità, durante la quale ascoltare la posizione dei lavoratori e chiedere ai vertici dell’azienda quali modalità intendano utilizzare per garantire i livelli essenziali dei servizi agli utenti della sanità pubblica e la salvaguardia dei livelli occupazionali.