Marta Bonafoni

Le mani dei clan sulla città pericolo per la democrazia

L’importante operazione che ha portato all’arresto di esponenti della mafia romana che da più di due decenni controllavano il territorio di Ostia attraverso la spartizione delle diverse tipologie di traffici illeciti, è la conferma dell’esistenza di un coacervo di relazioni e interessi criminali che rischiano di cambiare per sempre i connotati della nostra regione. Uno spaccato che conferma in maniera netta quanto denunciato anche nell’ultimo rapporto di “DaSud” focalizzato su i clan della Capitale.

Cemento, droga, usura, riciclaggio, gioco d’azzardo. Proprio su questo il Consiglio Regionale due giorni fa, ha approvato una legge contro le ludopatie che attraverso i nostri emendamenti denuncia il controllo da parte dei clan dei luoghi destinati ai giochi d’azzardo e al giro d’usura che colpisce le vittime dei giochi d’azzardo.

Sono questi gli affari delle mafie, italiane e straniere che controllano il territorio, ed anche il centro storico dove locali notturni, ristoranti, mercati rionali sono vittime quotidiane di estorsioni. I clan sono ormai ben addentellati nel tessuto economico e sociale. Operano con grande disinvoltura ed efficacia grazie a complicità importanti e decisive nel mondo delle professioni, dell’imprenditoria, persino dentro le banche o dentro le sacre pareti dei tribunali.

Per questo  è  importante  sostenere  a livello istituzionale ogni forma di ostacolo alle mafie, intervenendo in maniera concreta sia dal punto di vista giudiziario,  politico e sociale, proponendo una antimafia sociale per lasciare sempre  meno spazi ai clan.

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