Marta Bonafoni

La risposta di Laura Boldrini alla lettera delle rifugiate eritree

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“Posso assicurarvi che mi farò carico di veicolare la vostra richiesta al ministero dell’Interno per sollecitare una soluzione che vada incontro alle vostre esigenze e a quelle dei vostri figli”.

“Dopo tanti anni di lavoro con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, so bene quanto difficile sia la situazione dei rifugiati e in particolare delle donne. La difficoltà di ritrovarsi da sole, in un Paese straniero, senza conoscere la lingua, senza un sostegno, a reinventarsi una vita spesso con i figli piccoli al seguito. La lettera che mi avete mandato mi ha colpito. Sapere della vostra vita in Italia, caratterizzata da continui trasferimenti, con tutte le conseguenze che ciò comporta, soprattutto per i bambini e la loro iscrizione a scuola evidenzia come l’attuale sistema trascuri le esigenze indispensabili per favorire un processo di integrazione. Mi riferisco in particolare alla difficoltà di dover ricominciare ogni volta da zero, per di più dopo essere state sistemate in zone isolate, lontane dai centri abitati”.

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