Olive democratiche
Questo mese vi racconto di un flash mob tutto particolare che vedrà riunirsi intorno a due parole d’ordine fondamentali – sostenibilità ambientale e qualità della vita – un gruppo di uomini e di donne che hanno voglia di mandare un messaggio ai governarti attraverso un’azione antica almeno quanto la pratica dell’agricoltura: la raccolta delle olive. Non è uno scherzo, né un fatto da prendere tanto alla leggera. Proprio per niente. Loro, un gruppo di giovani riuniti intorno alla società agricola Co.R.AG.GIO., la chiamano Agricoltura Urbana Multifunzionale. Funziona così: esiste a Roma un grande uliveto, di proprietà del Comune, che giace senza cura e senza un progetto che lo valorizzi. Solo che la natura mica si ferma di fronte alla scarsa lungimiranza degli uomini, e così su quei grandi alberi le olive stanno crescendo eccome, belle e numerose, pronte (soltanto qualcuno lo volesse) ad essere raccolte, a costituire quindi un piccolo patrimonio per la comunità. A guardarla dall’alto, tipo da una ripresa aerea, questa storia già così somiglia a un mezzo miracolo: un uliveto, rigoglioso, che cresce dentro Roma nonostante la montagna di cemento che da anni senza tregua invade l’Agro Romano! Ebbene di fronte a questo ben di Dio i nostri giovani agricoltori hanno pensato di non voltare la testa, anzi di rilanciare e di far diventare quel pezzo di terra un simbolo, ma anche il segno concreto di una possibilità di riscatto per l’economia romana, per il suo bisogno di lavoro sempre più stringente sotto la crisi, e contemporaneamente un modello di sviluppo davvero alternativo, democratico, che coinvolga la cittadinanza in progetti condivisi e realmente partecipati. Così potrebbe avvenire anche per l’oliveto del Comune di Roma abbandonato al suo destino. Questo l’elenco delle opportunità che il ricorso a un’Agricoltura Urbana Multifunzionale potrebbe consegnare alla comunità: spazi per le persone e per la formazione, fattorie didattiche, ristorazione di qualità e accessibile, acquisti a filiera corta, lotti per gli orti urbani, spazi per lo sport, agricoltura biologica con impiego di energie rinnovabili, recupero delle attività artigianali, avvicinamento al mestiere degli agricoltori. Al di là del flash mob, quando l’ho letto, questo progetto legato alla valorizzazione di un uliveto pubblico romano una cosa mi ha evocato: un pezzo di un programma di governo. Nuovo e giusto.
(articolo pubblicato sul numero di dicembre 2012 del Paese Sera)