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24 Feb, 2017

VII Commissione

Martedì 28 marzo 2017, ore 10
Sala Latini

E’ previsto l’esame del testo unificato delle proposte di legge regionale n. 362 e n. 366: “Disposizioni in materia di assunzione di personale nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale”.

08 Feb, 2017

VII Commissione

Giovedì 16 febbraio 2017, ore 10
Sala Etruschi

E’ previsto l’esame abbinato della proposta di legge regionale n. 362 del 20 gennaio 2017 “Modifiche alla LR 14 dell’11 agosto 2008 – stabilizzazione dei precari delle ASL della Regione Lazio” e della proposta di legge regionale n. 366 dell’8 febbraio 2017 “Modifiche alla LR 11 agosto 2008 n. 14. Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2008-2010 della Regione Lazio”.

27 Apr, 2016

Sanità, per il governo un bell’esame di coscienza

Ivan Cavicchi, Il Manifesto

Il dato più significativo del tredicesimo Rapporto “Osservasalute” è il calo dell’aspettativa di vita, un fenomeno per noi inedito ma tutt’altro che inaspettato. Se cala l’aspettativa di vita è perché molte morti in qualche modo precoci pur essendo evitabili diventano inevitabili.

Se aumentano le malattie e se le morti evitabili diventano inevitabili c’è poco da fare si campa di meno. Almeno per i soggetti più deboli. Dietro ai dati di “Osservasalute” vi è la realtà della diseguaglianza. Il calo di anni di vita riguarda soprattutto le parti deboli della società, per esempio gli anziani.

Ma perché delle morti evitabili diventano inevitabili ? E’ vero cala il numero medio di anni di vita dei nostri cittadini ma questo avviene perché cala la speranza per molti di noi di vivere più a lungo. La domanda quindi è: perché cala questa speranza? Perché alcuni muoiono più di altri?

La speranza di vita non dipende puramente dal caso o dal destino ma da una serie di fattori compresi tra il patrimonio genetico di ciascuno di noi, l’ambiente in cui viviamo, gli effetti sulla società civile dell’economia, il tipo di welfare sanitario, le politiche per la salute, gli stili di vita.

In questo senso la speranza di vivere è una questione di:
1)concrescenza cioè qualcosa che dipende dall’unione o fusione di fattori normalmente separati che influiscono sulla vita delle persone;
2) di coemergenza cioè qualcosa che emerge da un sistema nel senso che il sistema in cui viviamo crea per molti di noi un grado eccessivo di mortalità;
3) consignificanza perché i tanti e diversi fattori hanno tutti sul piano degli esiti lo stesso significato “mortale”.

Il rapporto “Osservasalute” con grande onestà intellettuale (dobbiamo ringraziare Walter Ricciardi e l’università Cattolica per il bel lavoro diagnostico) dice le cose come stanno e che sappiamo tutti. Se mettiamo insieme gli inquinamenti, quindi l’aumento delle malattie soprattutto letali, le politiche di definanziamento della sanità, quindi il taglio alle tutele, i problemi del mercato del lavoro, la mancanza di politiche per la promozione della salute, allora è ovvio che si finisca per campare di meno.

Come è possibile tagliare la sanità soprattutto accanendosi contro quei luoghi salva vita definiti ospedali, non difendere i cittadini dalle malattie, condizionare le cure con una medicina sempre più amministrata e campare più a lungo?
La sanità è sotto gli standard. Per chi è in salute non è un problema ma per chi è malato ed ha bassi redditi è un problema perché aumenta il suo rischio di non guarire o di non essere curato o di essere curato male.

Davanti ai dati di “Osservasalute” immagino le risposte del governo. Si dirà che non è possibile collegare in modo lineare e meccanico i problemi della sanità con quelli della speranza di vita. Oppure che abbiamo a che fare con una gigantesca complessità per cui è impossibile ricostruire dei nessi di causalità.

Fino all’ennesima replica: abbiamo la sanità migliore del mondo. E’ tutto vero. Ma è anche vero che la speranza di vita cala soprattutto per i soggetti deboli, che la sanità è definanziata, che le popolazioni più deboli non sono protette dai rischi, che le malattie gravi aumentano.

Per cui per favore evitiamo di scambiare complessità per inintellegibilità e siccome tutti si ha diritto di vivere il governo ringrazi “Osservasalute” e si faccia un bell’esame di coscienza.

12 Nov, 2015

Bene l’avvio della stabilizzazione dei precari della sanità

Ha ragione il Presidente Zingaretti a definire questa giornata storica per il Lazio: il decreto sblocca turn over, arriva dopo 10 anni e consente alla Regione assunzioni a tempo indeterminato per i prossimi tre anni. 1.200 le persone tra medici, infermieri e tecnici che entreranno, di cui la metà circa sono precari che saranno stabilizzati.

Si tratta di una boccata di ossigeno per le strutture sanitarie che in questi anni di commissariamento hanno sofferto il blocco delle assunzioni con conseguenze anche sulla qualità del servizio offerto. Fino al 2017 quindi è programmata una stabilizzazione di almeno 425 precari, mentre lo sblocco del turn-over permetterà assunzioni in deroga di altre 425 persone a tempo indeterminato, tramite concorso pubblico o provenienti dalla mobilità. Speriamo sia solo l’inizio. Si cambia strada, si dà una svolta ed è un bene per i tanti lavoratori coinvolti, ma anche per i cittadini laziali ai quali la sanità potrà garantire un’assistenza migliore.

Auspichiamo in questo quadro anche il graduale superamento degli appalti esterni con l’internalizzazione del personale.

12 Nov, 2015

Sanità, incentivare la rete sulla salute perinatale

“Rafforzare l’approccio multidisciplinare alla promozione della salute perinatale e fare rete nei territori per creare sinergie utili ai cittadini, agli utenti, agli operatori.

Questa mattina ho partecipato al convegno “La promozione della salute perinatale: una prospettiva multidisciplinare” e ho condiviso l’impostazione che ne ha voluto dare l’Ordine degli Psicologi del Lazio.

La salute perinatale è all’interno dei Piani Operativi di cui si è dotata la Regione Lazio: la concentrazione dei reparti di ostetricia e ginecologia per evitare di tenere in vita quelli con meno di cinquecento parti l’anno, l’impegno – che comincia finalmente a produrre i suoi risultati – di abbattere il ricorso ai tagli cesarei, il rilancio della rete dei consultori. Tutto va in questa direzione.

Certo però non basta, occorre fare di più: in termini di investimenti, specie in  personale, in termini di promozione della rete da parte della Regione stessa. Troppo spesso succede ad esempio che i reparti ospedalieri, i consultori e gli studi pediatrici agiscano come compartimenti stagni.

La buona politica deve essere in grado di ascoltare e tradurre in atti amministrativi le competenze e le buone pratiche che già vivono nella società e nelle professioni. Il convegno dell’OPL di oggi può essere un’ottima occasione in questo senso”.

Lo dichiara in una nota Marta Bonafoni, consigliera regionale di Sel e membro della VII commissione Politiche sociali e Salute, che questa mattina ha partecipato al convegno “La promozione della salute perinatale: una prospettiva multidisciplinare” organizzato dall’Ordine degli psicologi del Lazio nella Sala della Protomoteca in Campidoglio.

10 Nov, 2015

I dati sulla sanità un buon segno per il Lazio ma preoccupano i tagli nella Legge di Stabilità

Un segnale positivo quello che il sistema Prevale (Programma Regionale di Valutazione degli Esiti degli interventi sanitari) ci consegna dopo quasi tre anni di lavoro: migliori prestazioni, più veloci i tempi di attesa e un risparmio della spesa sanitaria. In questo quadro le preoccupazioni maggiori non sono quelle del lavoro che stiamo mettendo in campo, evidentemente sulla strada giusta, ma dalle notizie relative ai tagli che il governo imporrà con la legge di stabilità.

Temiamo infatti di trovare un ostacolo molto impegnativo da superare, dopo lo sforzo fatto nella direzione della razionalizzazione e della riorganizzazione del sistema, mirato al miglioramento del servizio oltre al risparmio di risorse. Un rischio che i cittadini del Lazio non dovrebbero trovarsi a vivere.

 

08 Nov, 2015

VII Commissione

Giovedì 10 dicembre, ore 15.00 
Sala Latini
Consiglio Regionale del Lazio

– PL 290 del 22 settembre 2015, concernente “Disposizioni in materia di riordino della rete assistenziale e ospedaliera”, di iniziativa della Giunta
– PL 286 del 14 settembre 2015, concernente “Abrogazione comma 24 art. 2 della legge regionale 30 dicembre 2014, n. 17”, primo firmatario consigliere Storace
– PL 48 del 31 luglio 2013, concernente “Modifiche alla legge regionale 16/6/1994 n. 18 concernente ‘Disposizioni per il riordino del servizio sanitario regionale ai sensi del DL 502/92 e ss.mm. Istituzione delle Aziende Sanitarie locali e delle Aziende ospedaliere'”, primo firmatario consigliere Sbardella

08 Nov, 2015

VII Commissione

Mercoledì 9 dicembre, ore 12.00
Sala Etruschi
Consiglio Regionale del Lazio

Audizione con il subcommissario per l’attuazione del piano di rientro dott. Giovanni Bissoni e il dirigente della Cabina di regia SSR dott. Alessio D’Amato sulla situazione dell’ospedale Israelitico.